Operaestate Festival Veneto presenta la sua 45° edizione: dal 27 giugno al 15 settembre 2025, a Bassano del Grappa e nei teatri, nei paesaggi, nei luoghi d’arte della Pedemontana Veneta. In scena oltre 100 spettacoli di Danza, Teatro, Musica, Circo contemporaneo, con oltre 500 artisti provenienti da 14 paesi.
Un programma composito che inaugura un nuovo triennio orientato allo sviluppo di diversi temi tra loro connessi, dalla promozione di ricerca e innovazione, alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale, allo sviluppo di progetti sempre più inclusivi e generativi di benessere.
E che invita pubblici, comunità, visitatori, a entrare in contatto con i diversi linguaggi della scena e con un festival sempre più accessibile nella sua multidisciplinarietà e nella varietà di una programmazione dedicata ai molteplici pubblici che lo frequentano.
Tanti i progetti originali, le nuove produzioni, le prime nazionali, affidati sia ad affermati protagonisti della scena che a giovani artisti emergenti, selezionati anche dal progetto “permanente” del festival e le sue molte azioni a sostegno della produzione artistica, in rete e in condivisione con i tanti centri, festival, teatri, istituzioni nazionali e internazionali di cui è partner.
Una densa progettazione, frutto di un lavoro condiviso con i molti soggetti che promuovono e sostengono il festival. Dalla rete regionale degli enti promotori: Regione del Veneto, Città di Bassano del Grappa e tutte le città partner del festival, ai molti e prestigiosi enti e partner che lo sostengono: Ministero della Cultura, Unione Europea, Fondazioni e imprese del Club “Amici del Festival”.
DANZA
Alla danza il festival dedica una parte importante della sua programmazione che vedrà in scena eccellenze italiane e internazionali, grandi compagnie e giovani autori emergenti Questa sezione si inaugura con la produzione originale dedicata Al viaggio vertiginoso del festival, di ResExtensa Dance Company (9/7) che omaggia proprio Operaestate. Uno spettacolare viaggio onirico e poetico che evoca mappe e paesaggi di culture e paesi diversi, che prende vita dalle figure sospese nella piazza principale della città, tra voli, acrobazie, evoluzioni vertiginose.
A seguire il nuovo lavoro di Silvia Gribaudi: Suspended Chorus (10/7), dove l’artista sfida al limite il suo corpo cinquantenne, esplorando i desideri che muovono i nostri corpi e invitando il pubblico a condividerli come coro-testimone. Di Silvia Gribaudi verrà presentato anche il dirompente R.Osa, con Claudia Marsicano, ambientato nel Teatro delle Mura di Castelfranco Veneto (26/7).
Un weekend “magico”, sarà invece quello del 18 e 19 luglio, con gli spettacoli dell’inglese Tom Cassani e il ritorno a Bassano di Marco d’Agostin con la sua nuova creazione. Iterations (18/7) di Tom Cassani è incentrato sulla sua ossessione per l’abilità e la precisione dei giochi di prestigio. Decostruendone l’artificio, ne rivela i segreti e invita a riflettere sull’idea del magico e su ciò che percepiamo come impossibile. Asteroide (19/7) di Marco d’Agostin è invece un omaggio al musical, alle sue travolgenti logiche, alle storie d’amore che finiscono improvvise e alla nostra umana, intollerabile finitezza. Con la consueta ironia, D’Agostin, costruisce una partitura che racconta gli infiniti modi coi quali la vita trova sempre il modo di resistere.
Tona al festival anche il coreografo greco Christos Papadopoulos, con la prima nazionale di Landless (24/7), proseguimento della sua incessante indagine sul movimento, per un’esperienza ancora più intensa e immersiva nell’esaltazione della triade: corpo, suono, luce.
Nuova creazione anche quella del giovane coreografo italiano Adriano Bolognino, già affermato per il suo linguaggio emozionante ed essenziale, al festival con Samia (31/7), dalla storia vera di una giovane atleta somala morta nelle acque di Lampedusa mentre cercava di raggiungere l’Europa. In scena sei figure femminili per rappresentare una vita spezzata e trasmettere il peso dell’umanità racchiuso in una storia personale e insieme universale.
Torna a Bassano anche un altro grande della coreografia internazionale: Marcos Morau (8/8), alla guida della sua celebrata compagnia La Veronal. In Sonoma si ispira all’arte e alla vita di Luis Buñuel, maestro del cinema surrealista: in un mondo in cui tutto perde di significato, un gruppo di donne cerca una via di fuga nell’irrazionalità e nell’istinto. Giocando con i simboli del folklore, del cinema e della storia dell’arte, le danzatrici diventano un ribelle urlo primitivo, in un viaggio tra sogno e finzione, tra umano e straordinario.
La danza continua poi nelle città palcoscenico con la collaborazione tra le artiste di Base9 e la musicista Federica Furlani a Nove (9/9) con In Amore che indaga la materia, i suoni, i ritmi dell’arte di antica della ceramica, e con la riflessione sullo spazio urbano di Andrea Rampazzo in ZTL – Zona a traffico limitato a Montebelluna, in collaborazione con CombinAzioni Festival (13/9).
Sara Zuccari
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Foto di Ufficio Stampa Operaestate
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