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Quattro grandi coreografi per un trittico: Dawson / León – Lightfoot / Ekman in scena al Teatro dell’Opera di Roma

Dawson / León – Lightfoot / Ekman: quattro grandi firme del panorama contemporaneo e tre balletti in un’unica serata. Sono gli elementi del nuovo trittico di danza, in scena da martedì 20 maggio, alle ore 20. Appuntamento ormai tradizionale della stagione dell’Opera di Roma, è la formula fortemente voluta dalla direttrice Eleonora Abbagnato, per ampliare il repertorio e dare alla compagnia un respiro internazionale. In programma infatti, con Cacti di Alexander Ekman già interpretato da solisti e Corpo di Ballo nel 2017, ci sono due titoli mai visti prima d’ora al Costanzi: Subject to Change del duo Sol León – Paul Lightfoot e Four Last Songs di David Dawson, tutti coreografi al debutto con la Fondazione capitolina. Dopo la prima del 20 maggio, cinque le repliche fino a domenica 25, cui si aggiunge l’Anteprima Giovani, domenica 18 alle ore 16.30. Protagonisti le étoiles Rebecca Bianchi, Susanna Salvi e Alessio Rezza, i primi ballerini Federica Maine, Marianna Suriano e Michele Satriano, solisti e Corpo di Ballo dell’Opera di Roma. In Four Last Songs è attesa l’ospite Alice Mariani, prima ballerina del Teatro alla Scala di Milano; la voce è del soprano Madeleine Pierard. In Cacti in scena anche il Quintetto Sincronie. Sul podio Thomas Herzog dirige per la prima volta l’Orchestra dell’Opera di Roma.

La serata si apre con l’ironia arguta di Alexander Ekman, coreografo noto per la capacità di intrattenere ma allo stesso tempo stimolare domande nell’osservatore. È quello che fa con Cacti, un’allegra e sagace parodia degli eccessi nella danza contemporanea su musiche di Haydn, Beethoven e Schubert. Creato nel 2010, è il pezzo di maggior successo del coreografo svedese, classe 1984, emerso dal Nederlands Dans Theater 2 (NDT2). Il balletto, eseguito da importanti compagnie in tutto il mondo, è arrivato all’Opera di Roma nel 2017.

Si prosegue con Subject to Change, una creazione di Sol León e Paul Lightfoot, duo che al Nederlands Dans Theater ha trovato la propria casa sin dal 1985. Spagnola lei, inglese lui, dopo gli studi sono cresciuti insieme, prima come ballerini e poi come coreografi, in questa compagnia non radicata al repertorio, ma piuttosto punto di riferimento per la crescita e lo sviluppo della creatività in ambito contemporaneo. Paul Lightfoot ne è stato direttore artistico dal 2011 al 2020. Proprio qui Subject to Change è stato presentato in prima mondiale, nel 2003. Per León e Lightfoot è molto più di un balletto. Ispirati dall’idea iniziale, un pas de deux da danzare su un grande tappeto rosso, e dalla musica di Der Tod und das Mädchen di Schubert (arrangiamento di Mahler), hanno visto la vita reale aprirsi un varco nel loro processo creativo. I sei danzatori, una coppia e quattro angeli, sono diventati i protagonisti di un balletto pieno di emozioni, che varia da un duetto opprimente a una vorticosa danza di gruppo.

Chiude il trittico Four Last Songs creato da David Dawson. Inglese, classe 1972, è tra i principali nomi nel panorama odierno. Per le sue creazioni, entrate nei repertori di importanti compagnie in tutto il mondo, ha ricevuto un Benois de la Danse e un Golden Mask Award. Four Last Songs prende il nome dal ciclo di lieder di Richard Strauss, Vier letzte Lieder. Il brano, che ha avuto un ruolo fondamentale nella vita del coreografo, ha ispirato un balletto che accompagna il pubblico in un viaggio profondamente commovente. Con il suo stile poetico, Dawson ha immaginato che dodici danzatori scendessero all’interno della cupola di una cattedrale, come angeli, per dare corpo alle idee della vita, dell’amore e della morte. Accanto alle étoiles, i primi ballerini, i solisti e il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma, è attesa una ballerina ospite, Alice Mariani. Diplomata al Teatro alla Scala nel 2011, dopo un’esperienza al Semperoper Ballet (2019-2021), è tornata nella compagnia scaligera di cui, da luglio 2022, è prima ballerina. All’Opera di Roma interpreta per la prima volta Four Last Songs, pur avendo preso parte alla creazione della coreografia nel 2020. Il debutto assoluto del balletto è stato bloccato dal covid ed è avvenuto solo nel 2023, ma con l’English National Ballet al Sadler’s Wells di Londra. Finalmente Alice Mariani può interpretare il ruolo per lei creato da Dawson e che porta il suo nome.

Dopo la prima di martedì 20 maggio (ore 20), Dawson / León – Lightfoot / Ekman torna in scena mercoledì 21 (ore 20), giovedì 22 (ore 20), venerdì 23 (ore 20), sabato 24 (ore 18) e domenica 25 maggio (ore 16.30). Le recite sono precedute dall’Anteprima Giovani, riservata ai minori di trent’anni, domenica 18 maggio (ore 16.30).

Sara Zuccari

Foto di Yasuko Kageyama

www.giornaledelladanza.com

© Riproduzione riservata

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