Balletto classico preferito?
Giselle.
Balletto contemporaneo preferito?
Wayne McGregor, e il suo balletto Infra.
Il Teatro del cuore?
Il teatro che porto nel cuore è, naturalmente, il Teatro Mariinsky.
Un romanzo da trasformare in un balletto?
Il Maestro e Margherita è un meraviglioso romanzo, che è già stato trasformato in balletto dal coreografo Edward Clug. Lo spettacolo è in scena al Teatro Bol’šoj. È una produzione molto talentuosa.
Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito?
Qualsiasi tutù classico – da Il Lago dei Cigni o La Bella Addormentata.
Quale colore associ alla danza?
Il colore che associo alla danza è sicuramente il bianco.
Che odore ha la danza?
La danza ha un odore tutto suo: odore di palcoscenico, di costume, di pece.
La musica più bella scritta per il balletto?
La musica più bella, per me, è quella de La Bella Addormentata di Čajkovskij.
Due miti della danza del passato, maschile e femminile?
Naturalmente Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn.
Il tuo “passo di danza” preferito?
Forse il Grand Pas de Chat.
Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico?
Giselle.
Chi era il genio per eccellenza dell’arte coreografica?
Marius Petipa.
Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
Grazie per averci donato l’arte di parlare con il corpo.
Come ti vedi oggi allo specchio?
Quando mi guardo allo specchio, vedo sempre e solo i miei errori. Ho un rapporto molto complicato con lo specchio!
Michele Olivieri
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