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La presenza mentale è il pilastro del danzatore

Nel mondo della danza, ogni passo è frutto non solo di studio e tecnica, ma anche e soprattutto di una profonda responsabilità personale.

Spesso si è tentati di trovare giustificazioni davanti alle difficoltà: una giornata storta, carenza di energie, il pavimento della sala scivoloso e simili.

La vera crescita nella danza avviene quando si smette di cercare scuse, ci si ascolta veramente e si raccoglie la sfida. Riconoscere le proprie debolezze e impegnarsi per superarle rende non solo migliori come ballerini, ma anche come persone.

La forza del danzatore, infatti, non si misura soltanto nella muscolatura tonica, nella flessibilità e nell’eleganza dei movimenti, ma nella capacità di riconoscere e affrontare un ostacolo senza abbattersi.

Trovare energia dopo una giornata  pesante o in un momento difficile della propria vita, rialzarsi dopo una caduta, imparare dagli errori anziché nascondersi dietro a una giustificazione, significa penetrare il vero senso della danza.

Ma non solo, insegna che possiamo farcela, che siamo più forti di quello che crediamo, basta solo smettere di ‘sedersi a compiangersi’ e agire.

L’azione è funzionale al miglioramento di sé e della propria esistenza, permette di affrontare le difficoltà e il dolore con lucidità, senza lasciarsi sopraffare. E questo la danza lo spiega chiaramente.

La consapevolezza è quindi il pilastro del ‘danzatore senza scuse’ che lavora comprendendo il valore di ogni esercizio, di ogni correzione ricevuta e di ogni difficoltà incontrata.

La presenza mentale è il fulcro che permette al danzatore di andare oltre la mera esecuzione tecnica e di trasformare ogni gesto in un atto di espressione personale.

Essere presenti a se stessi permette di ascoltarsi, cogliere le proprie emozioni, canalizzarle in ciò che si fa ed essere in grado di esprimere il proprio talento.

Coltivare la presenza mentale quindi sviluppa la maturità che si manifesta nella capacità di assumersi la responsabilità delle proprie scelte e dei propri errori.

Da ciò emerge una mente aperta, capace di abbracciare il cambiamento, forte e flessibile, proprio come il corpo.

La danza quindi insegna che la responsabilità personale è un atto di coraggio e maturità.

Scegliere di non rifugiarsi dietro alibi futili e di affrontare ogni prova con determinazione, rafforza il carattere, trasforma ostacoli in un’opportunità di crescita e rende l’esistenza più piena e significativa.

Stefania Napoli
 www.giornaledelladanza.com

© Riproduzione riservata

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