Sabato 20 ottobre 2018, all’Auditorium SGM Conference Center di Roma, nell’ambito del FestivalDanza Roma, si è svolta la seconda edizione dell’International Dance Award, riconoscimento all’eccellenza della danza istituito in onore del coreografo, ballerino e maestro Stefano Francia e al ricordo della sua importante opera a favore della promozione e divulgazione della danza in ogni suo ambito. Durante l’evento il Direttore del Balletto del Teatro di San Carlo di Napoli Giuseppe Picone ha ricevuto il Premio “Stefano Francia”, eccellenze della danza, per la sua coreografia di Cenerentola di Sergej Prokof’ev che il Teatro di San Carlo ha di recente portato in tournée a Pechino riscuotendo notevole riscontro di pubblico e di critica.
Lo spettacolo, dal 6 all’8 luglio 2018, ha conquistato il pubblico il prestigioso National Grand Theatre di Pechino, confermandosi una delle fiabe più amate di tutti i tempi. Un successo meritatissimo per la compagnia del lirico partenopeo diretta da Giuseppe Picone. Iniziando a montare questa coreografia – afferma Giuseppe Picone – mi sono reso conto di trovarmi al cospetto di una grande sfida, narrare una delle favole più amate e conosciute di tutti i tempi, che narra il l’amore tra Cenerentola e il Principe, il fiorire dei sentimenti umani, gli ostacoli rocamboleschi che portano alla fine alla realizzazione del sogno. Ho cercato di rispettare la drammaturgia generale di questo grande classico, ma allo stesso tempo di offrire una visione nuova, contemporanea, dell’ampio spettro di sentimenti, dettagli e caratterizzazioni presenti in Cenerentola. Per fare ciò mi sono avvalso di alcuni piccoli ma decisivi accorgimenti. La mia Cenerentola è sì una dolce e remissiva fanciulla, sopraffatta dalla matrigna e dalle perfide sorellastre, ma al momento opportuno sa diventare una donna sicura sé, decisa a far valere le proprie ragioni, dimostrando con fermezza non solo di calzare perfettamente la scarpetta che il Principe reca con sé come prova, ma anche di essere in possesso dell’altra scarpetta, di essere lei la fanciulla misteriosa che ha rapito il cuore del Principe.
Allo stesso modo le sorellastre non sono ragazze goffe, ma giovani donne, molto belle e spregiudicate, disposte a perseguire i propri obiettivi con ogni mezzo, supponenti e arroganti, in virtù di una presunta superiorità aristocratica ed economica ‒ continua Picone ‒ Infine ho voluto curare con molta attenzione il ruolo del padre di Cenerentola ed enfatizzare il personaggio della fata turchina, immaginandola come la mamma di Cenerentola, una mamma morta, ma che veglia sul destino della figlia, quasi come un angelo custode, tessendo le fila dell’intero percorso che porterà la fanciulla al raggiungimento della felicità. Una tale caratterizzazione dei personaggi e le difficoltà tecniche della coreografia mi hanno permesso di valorizzare la grande capacità interpretativa e l’altissimo livello artistico del Corpo di Ballo del Teatro di San Carlo, composto da danzatori dotati di una solida tecnica, in grado di emozionare ed emozionarsi.
Redazione Giornale della Danza
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