Omar Rajeh, figura di spicco della scena della danza contemporanea in Libano e nel mondo arabo, si è fatto conoscere nei più importanti teatri e festival internazionali per la sua straordinaria presenza fisica e per un lavoro coreografico dalla valenza fortemente politica.
Con Dance is not for us, che fa tappa a FOG all’interno di una lunga tournée europea, ci conduce nel suo universo autobiografico, facendo della danza un atto di aggregazione e di esperienza condivisa. Sul palco l’artista torna indietro nel tempo, a un passato che si è fermato. I sentimenti, le persone, i momenti felici appaiono come un’immagine sbiadita.
La narrazione individuale si intreccia al complesso vissuto del paese d’origine di Rajeh, in un viaggio in cui la danza diventa lo strumento per opporsi alle strutture di potere che disciplinano e normalizzano il corpo. La danza si trasforma così in un atto di speranza e libertà, capace di riallacciare legami e ritrovare significati perduti.
In occasione dello spettacolo e all’interno del Public Program di Triennale Milano, la prima di martedì 1 aprile sarà seguita da un incontro con l’artista aperto al pubblico, moderato da Giada Vailati, coreografa (Cult of Magic) e contributor di Rolling Stone Italia.
Omar Rajeh ha avuto un impatto significativo nella creazione di una scena di danza contemporanea in Libano. Fondatore di Maqamat a Beirut (2002), ha poi fondato la sua compagnia a Lione (2020), ottenendo dal Ministero della Cultura francese il riconoscimento di “Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres” per il suo contributo e impegno al servizio della cultura. Le sue creazioni coreografiche trascendono i confini convenzionali, sfidando la percezione dell’unità e della singolarità del corpo, e sono caratterizzate da profonde connessioni socio-politiche. Nel corso di due decenni, Rajeh ha tessuto, esplorato e perfezionato un linguaggio coreografico unico, portando i suoi spettacoli in più di cento città in tutto il mondo e partecipando a importanti festival di danza in tutto il mondo. Ha fondato la “Piattaforma Internazionale di Danza di Beirut” (BIPOD) nel 2004, festival di danza che offre un programma internazionale di spettacoli, workshop, conferenze e incontri. Dopo aver dato vita al “Masahat Dance Network”, che abbraccia Libano, Siria, Palestina e Giordania, il suo impegno per la connettività regionale è culminato nella piattaforma MOULTAQA LEYMOUN, che favorisce le opportunità per gli artisti arabi emergenti e affermati. Nel cuore di Beirut, Rajeh ha inaugurato “Citerne Beirut”, un nuovo spazio per le arti performative, dimostrando la sua dedizione all’arricchimento del paesaggio culturale. Dopo il suo smantellamento nel 2019, con la piattaforma culturale digitale Citerne.live, di cui è co-fondatore, Rajeh continua a innovare, collegando la tecnologia e le arti per una maggiore accessibilità con un’attenzione particolare all’inclusività e alla connessione.
1-2 aprile, ore 19.30
Triennale Milano Teatro
Omar Rajeh, Maqamat
Dance is not for us
concetto, scenografia e coreografia: Omar Rajeh / co-creazione: Mia Habis / drammaturgia: Peggy Olislaegers / composizione musicale: Joss Turnbull e Charbel Haber / progettazione luci e Direzione tecnica: Christian François / amministrazione: Ilitza Georgieva / coordinamento: Amina Onsy / ringraziamenti speciali: CN D di Lione, Sima Performing Arts-Alserkal Avenue, Amadeus – scuola di danza e musica / con il supporto di: DRAC Auvergne Rhône-Alpes / durata 60’ / con il supporto di Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea
Biglietteria Triennale Milano
T. 02 72434239 | e-mail biglietteria@triennale.org
Viale Alemagna 6, Milano
tickets.triennale.org
web triennale.org
Michele Olivieri
www.giornaledelladanza.com
© Riproduzione riservata