“Delightful coreography, fabulous music and great performances”: sono state queste le prime parole pronunciate dai critici del quotidiano inglese “Times” dopo aver assistito alla prima di Sylvia, balletto in due atti basato sul poema Aminta di Torquato Tasso e trasformato in musica da Léo Delibes. Una rappresentazione che mancava da tempo a Covent Garden: creata e portata al successo nel 1952 grazie alle magistrali coreografie di Sir Frederick Ashton, la pièce ha avuto un momento di pausa fino al 2004, anno in cui la compagnia inglese, sotto la direzione di Christopher Newton, ha deciso di riprendere fedelmente l’eredità del noto coreografo e di ridare lucentezza ad uno spettacolo così bello ed intenso.
Il balletto è un vero e proprio crocevia di emozioni: la storia, che riporta ai miti greci, racconta di Sylvia, ninfa bellissima ma molto innocente, che si innamora di Aminta, semplice pastore. La protagonista verrà rapita da Orion ma grazie ad Eros, dio dell’amore, gli amanti, nonostante le difficoltà, vengono riuniti. Una storia resa ancor più magica dalle musiche quasi fiabesche di Léo Delibes, compositore molto spesso ricordato soltanto per aver messo in melodia la storia di Coppélia: le atmosfere riportano nell’antica Grecia e permettono allo spettatore di sentirsi parte integrante di uno spettacolo così lontano ma al tempo stesso molto vicino.
Affidato da Ashton a Margot Fonteyn, il ruolo di Sylvia fu plasmato e messo in scena proprio per esaltare le innumerevoli doti della danzatrice che fece proprio di questa ninfa errante una delle sue migliori rappresentazioni, sia da un punto di vista tecnico sia da un punto di vista emozionale. Darcey Bussel ereditò il ruolo nel 2004, quando appunto il Royal Ballet decise di riportare sul palco di Covent Garden questa bellissima pièce che oramai era quasi caduta nell’oblìo: grazie alle doti innate della danzatrice, il ruolo tornò al suo antico splendore, dando al contempo una nuova luce alla ninfa che, suo malgrado, era stata lasciata in disparte.
La stagione di quest’anno a Covent Garden vede protagoniste quattro ballerine molto diverse tra loro: Marianela Núñez, Sarah Lamb, Zenaida Yanowsky e Lauren Cuthbertson, che ritorna a calcare il palco londinese dopo un periodo di malattia e debutta come Sylvia con Sergei Polunin, suo partner nel ruolo di Aminta. Il balletto viene reso magico anche grazie alle magistrali interpretazioni di queste bravissime danzatrici che entrano nel personaggio della ninfa errante nel migliore dei modi, come mai poche erano riuscite a fare. Bellissimo alla vista e piacevole all’udito, Sylvia è uno dei migliori esempi di balletto classico: un appuntamento da non perdere, senza alcun dubbio.
ORARI
9, 10, 12,15, 19 e 26 Novembre, ore 19.30
INFO
Royal Opera House
Covent Garden
Londra
Tel: (+44) 20 7304 4000
Valentina Clemente
In foto: Marianela Nunez (Sylvia)e Rupert Pennefather (Aminta)
Fotografie di John Ross