“Delightful coreography, fabulous music and great performances”: sono state queste le prime parole pronunciate dai critici del quotidiano inglese “Times” dopo aver assistito alla prima di Sylvia, balletto in due atti basato sul poema Aminta di Torquato Tasso e trasformato in musica da Léo Delibes. Una rappresentazione che mancava da tempo a Covent Garden: creata e portata al successo nel 1952 grazie alle magistrali coreografie di Sir Frederick Ashton, la pièce ha avuto un momento di pausa fino al 2004, anno in cui la compagnia inglese, sotto la direzione di Christopher Newton, ha deciso di riprendere fedelmente l’eredità del noto coreografo e di ridare lucentezza ad uno spettacolo così bello ed intenso. Il balletto è un vero e proprio crocevia di emozioni: la storia, che riporta ai miti greci, racconta di Sylvia, ninfa bellissima ma molto innocente, che si innamora di Aminta, semplice pastore. La protagonista verrà rapita da Orion ma grazie ad Eros, dio dell’amore, gli amanti, nonostante le difficoltà, vengono riuniti. Una storia resa ancor più magica dalle musiche quasi fiabesche di Léo Delibes, compositore molto spesso ricordato soltanto per aver messo in melodia la storia di Coppélia: le atmosfere riportano nell’antica Grecia e permettono allo spettatore di ...
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“La Fille mal gardée” all’Hungarian National Ballet
Il 27 novembre l’Hungarian National Ballet metterà in scena La Fille mal gardée, balletto in due atti su musiche di Ferdinand Hérold, coreografia di Sir Fréderick Ashton. Il balletto, creato originariamente da Jean Dauberval, fu rappresentato per la prima volta al Grand Théâtre di Bordeaux il 1 luglio 1789 col titolo Le ballet de la paille ou il n’est qu’un pas du mal au bien. Si racconta che Dauberval abbia tratto ispirazione per la sua creazione osservando le vetrine di un negozio di stampe a Bordeaux dove vide un’incisione del dipinto di Pierre Antoine Baudouin dal titolo Le reprimande/Une jeune fille querrillée par sa mère, nel quale una serva in lacrime con i vestiti in disordine viene sgridata da una vecchia in un granaio mentre il suo spasimante, sullo sfondo, si arrampica su una scala per scappare. Il lavoro ebbe un notevole successo di pubblico e fu il balletto più popolare e duraturo di Dauberval, sebbene nelle versioni successive non sia rimasta nessuna traccia della coreografia originale, tranne che il canovaccio della storia. Si tratta del primo ballet d’action nel quale le parti virtuosistiche si alternano a parti mimate. Rimontato innumerevoli volte e con titoli diversi, è l’unico balletto ...
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