Il Giornale della Danza incontra Alessio Di Stefano per un’intervista esclusiva.
Come nasce l’idea di B-locked down e come si sviluppa?
Il progetto ha l’intento di essere un vero e proprio cartellone di spettacoli che non si rivolge al teatro, bensì al mondo del web. Sono film video di danza dedicati al particolare momento storico del lockdown. E’ un progetto coreografato a distanza che ci ha dato enormi soddisfazioni.
Chi sono i partecipanti di questa singolare iniziativa?
Abbiamo avuto l’adesione di una quarantina di nomi. Tra questi anche il compositore e direttore d’orchestra Enrico Melozzi, veterano del Festival di Sanremo. Ma anche eccellenze nel mondo dei video maker, coreografi, danzatori, musicisti.
Ci sveli qualche nome dei coreografi?
Francesco Ventriglia, Andrea Costanzo Martini, Alain Al Shakawi, Damiano Artale, Barbara Gatto, Gustavo Oliveira, Roberta Ferrara, Michele Oliva, Francesco Gammino, Giacomo Colletti, Hektor Budlla, Alessandra Scalambrino, Cristina Golin, Alessandro Cascioli, Nunzio Perricone, Stefania Pigato, Amalia Borsellino, Annalisa Di Lanno, Claudia Rossi Valli, Dalila Frassanito, Fabrizio Calanna, Noemi Dalla Vecchia, Mattei Vignali, Silvia Marti, Stefania Ballone, Vito Cassano.
“A midapril night’s dream”, il corto di Di Stefano
Una grande adesione. Quando si parte?
Il primo appuntamento è il 9 luglio con il mio corto ” A midapril night’s dream” (Sogno di una notte di primavera) che vuole mostrare al pubblico ciò che abbiamo vissuto in chiave ironica. Andremo avanti tutti i giovedì alle ore 21,00 fino al 24 settembre 2020.
Come si sviluppa la programmazione?
Il cartellone you tube è l’unico attivo in tutto il globo. Il contenuto della rassegna ha un livello artistico molto alto. Si parte con 20 minuti di corto che si concludono poi con delle interviste ai partecipanti.
Le aspettative e i progetti di Alessio Di Stefano
Come si sostiene il progetto?
Grazie a giovani di talento con una raccolta libera sviluppata attraverso AssoDanza Italia. I proventi andranno a scuole private di danza italiane che ne faranno richiesta. Spero vivamente che la raccolta fondi possa trovare adesione anche da parte dei grandi personaggi. Serve l’aiuto di tutti per poter ripartire. Ma non solo.
Cosa?
Vorrei che i direttori dei festival della danza visionassero il nostro cartellone web. Inoltre mi piacerebbe anche che i direttori artistici degli enti lirici ascoltassero la voce di noi quaranta coreografi per valutare di produrre il nostro lavoro. I giovani potrebbero, grazie a questa iniziativa, dare nuova linfa vitale al teatro al fine di poter avere finalmente un cambio generazionale anche in questo ambito. Attualmente non si possono fare spettacoli in teatro, ma, attraverso il web, possiamo far sentire sempre la nostra voce. Se prima ero un coreografo solo ora ho con me la forza di un grande gruppo motivato.
Elena Parmegiani
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