Alicia Alonso, nome d’arte di Alicia Ernestina de la Caridad del Cobre Martínez Hoyo nasce a L’Avana il 21 dicembre 1920 e muore nello stesso luogo il 17 ottobre 2019. Ad un anno dalla sua morte il Giornale della Danza rende omaggio alla diva del popolo cubano, “prima ballerina assoluta”, nel suo centenario, per la critica internazionale già dagli anni Trenta.
E’ stata per me una grande, grande, grande Maestra, una meravigliosa artista. Sono stata molte volte da lei a Cuba, aveva una grande forza. Abbiamo ballato tanto insieme e lei a creato anche una coreografia, un balletto per me!
Il suo ricordo è ancora vivo in me, una grande, una donna immensa. la porto sempre nel cuore!
Carla Fracci
(Esclusiva Giornale della Danza)
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Insieme al marito Fernando Alonso, appoggiata da Fidel Castro, nel 1948 ha creato il Balletto Nazionale di Cuba e l’Accademia portando la danza nelle fabbriche, nelle scuole e nelle zone dell’Havana più povere e disagiate per donare le borse di studio. Ma non solo. Seppur purtroppo cieca fin dalla giovane età, ha danzato fino a 70 anni. Dopo la sua morte, a 98 anni, i cubani le hanno reso omaggio nelle strade e nelle piazze della capitale. E i suoi ballerini l’hanno ricordata danzando in riva al mare, per le vie della città e nel teatro a lei intitolato. Alicia Alonso si affaccia al mondo della danza nel 1931 a L’Avana, presso la scuola di balletto della Sociedad Pro-Arte Musical, con Nikolai Yavorsky. Inizia a danzare a Cuba con il nome di Alicia Martinez.
A 15 anni si sposa con il partner, il ballerino Fernando Alonso
Da quel momento in poi Alicia adotta il nome di Alicia Alonso. Continua gli studi a New York con Anatole Vilzak e Ludmilla Shollar alla Scuola dell’ American Ballet e più tardi a Londra con Vera Volkova. La sua carriera professionale inizia però negli Stati Uniti nel 1938. Danza in molte commedie musicali come “Great Lady” nel 1938 e ” Stars In Your Eyes” nel 1939.
A 19 anni diventa purtroppo parzialmente cieca. Alicia si aiuta con le luci per orientarsi sulla scena, chiedendo inoltre ai partner artistici di trovarsi esattamente là dove lei pensava che si trovassero. Nell’autunno del 1941 i medici le diagnosticano il distacco della retina e le ordinano un anno di assoluto riposo. È in quel periodo che Alicia Alonso impara a ripetere i gesti della danza nella sua mente e a immaginare i movimenti delle sue gambe. I disturbi alla vista, fino alla quasi cecità, accompagneranno l’intera carriera della Alonso.
Dopo dodici mesi di inattività, trascorsa per lo più bendata e a letto, Alicia riprende a ballare. Da un occhio ha perso quasi del tutto la vista, solo la straordinaria forza di volontà le impedisce d’interrompere la carriera. La grande occasione per imporsi definitivamente arriva il 2 novembre del 1943: al Teatro Metropolitan di New York va in scena “Gisele” e la prima ballerina si ammala. Alicia supera il provino di prima ballerina. Il giorno del debutto va in scena con i talloni sanguinanti, a causa delle tante ore passate a provare e riprovare i passi, ma il trionfo la ripaga dei sacrifici.
Nel 1939 Alicia Alonso entra nella compagnia fondata da George Balanchine, l’American Ballet Caravan, precursore dell’attuale New York City Ballet
Nella prestigiosa e nuovissima compagnia trascorre i migliori anni della sua carriera di ballerina interpretando i grandi ruoli del balletto classico. Nominata étoile, avrà l’occasione di lavorare con i più grandi coreografi del tempo: Michel Fokine, George Balanchine, Leonide Massine, Bronislava Nijinska, Anthony Tudor, Jerome Robbins a Agnes de Mille.
Le sue versioni dei grandi balletti classici divennero note a livello internazionale: all’Opera national de Paris (Giselle, Grand pas de quatre, La Belle au bois dormant), all’Opera di Vienna e al Teatro San Carlo di Napoli (Giselle). Ma anche all’Opera di Praga (La fille mal gardee) e alla Scala di Milano (La Belle au bois dormant).
Desiderosa di dare un contributo allo sviluppo del balletto a Cuba, il suo paese d’origine, fonda nel 1948 a L’Avana il Ballet Alicia Alonso. Questa compagnia prenderà in seguito il suo nome attuale di Ballet Nacional de Cuba, da lei diretta fino alla morte.
Nel 2002 è nominata ambasciatore di buona volontà dall’UNESCO per il contributo allo sviluppo e alla salvaguardia della danza classica.
Non esiste una registrazione secondo la quale il titolo sia stato mai attribuito ufficialmente, ma è accreditata come Prima ballerina assoluta in numerose fonti, compreso il Cuban National Ballet, del quale è stata la fondatrice.
“Spero che mi ricordino come un’artista onesta con la sua arte e con la sua epoca, che amò danzare sopra ogni cosa”.
Sara Zuccari – Elena Parmegiani