Dopo il Lago dei Cigni di Vladimir Bourmeister messo in scena nella stagione 2004-2005, il Teatro alla Scala ritorna alla versione di Rudolf Nureyev, in repertorio dal 1990, ma che manca sulle scene del teatro milanese da quasi dieci anni; è andata in scena per l’ultima volta nella stagione 2000-2001, quando vi danzarono come ospiti Maximiliano Guerra e la grande Nina Ananiashvili.
Nureyev creò la sua versione del capolavoro di Petipa-Ivanov nel 1984 per il Balletto dell’Opera di Parigi. Il suo è un Lago introspettivo, “al maschile”, come la maggior parte dei suoi balletti; per definirlo con un’unica parola si usa di solito l’ormai abusato aggettivo “freudiano”. Il vero protagonista del Lago di Rudolf è il principe Siegfried, perduto tra l’amore impossibile con Odette (un sogno evanescente più che una donna reale) e la seduzione senza scampo di Odile. Il ruolo di contraltare e alter ego del principe viene qui assunto alternativamente dal precettore e da Rothbart; quest’ultimo addirittura interviene attivamente nel pas de deux del terzo atto, trasformandolo così in un pas de trois. Il principe è titolare anche di una introspettiva e malinconica variazione nel secondo atto, un inserimento forse coreograficamente eccessivo (in un atto già pieno di variazioni a tutti i livelli – adagio e passo a due, passi a tre e quattro dei cigni, assolo di Odette, passi d’insieme e valzer) ma che si inserisce nel filone rudolfiano di nuova centralità dei ruoli maschili.
Nel complesso quella di Nureyev è una versione più vicina al Lago tradizionalmente rappresentato in tutto il mondo rispetto a quella di Bourmeister, che ha sì condotto un’operazione filologica recuperando la partitura originale e restituendo al passo a due del cigno nero la musica pensata da Ciaikovski, ma con il finale positivo e altre interpolazioni, pur interessanti (la presenza invadente del Buffone, il prologo con Odette che si trasforma in cigno, i danzatori folkloristici al seguito di Rothbart) finsce inevitabilmente per modificare l’integrità del balletto come siamo ormai abituati a conoscerlo.
A dirigere l’orchestra nelle recite del 16, 18 e 19 dicembre sarà Daniel Barenboim, mentre gli ospiti Alina Somova e Leonid Sarafanov, del Kirov-Marijnski di Sanpietroburgo, danzeranno nei ruoli principali nelle date del 16, 18, 19, 29 e 30 dicembre.
Alessia Guadalupi
ORARI & INFO
16, 29, 30 dicembre 2010, ore 20.00
18 dicembre 2010, ore 14.30 e 20.00
19 dicembre 2010, ore 15.00
31 dicembre 2010, ore 18.00
4, 5 e 7 gennaio 2011, ore 20.00
Teatro alla Scala – Milano
Tel. (+39) 02 88791
Infotel Scala (+39) 02 72003744