In un’epoca in cui la comunicazione passa spesso attraverso schermi e messaggi rapidi, il rischio di sentirsi soli, anche quando si è circondati da persone, è sempre più concreto. In questo contesto, la danza emerge come uno strumento potente e sorprendentemente semplice per contrastare l’isolamento e favorire la vita di gruppo. Non è solo un’arte o un’attività fisica: è un linguaggio condiviso che permette di entrare in relazione con gli altri senza bisogno di parole. Quando si danza insieme, si impara prima di tutto ad ascoltare. Non solo la musica, ma anche i corpi che si muovono nello spazio, i tempi degli altri, le energie del gruppo. Questo ascolto reciproco crea una connessione immediata: ci si sente parte di qualcosa, utili e necessari all’armonia complessiva. In una coreografia, ogni persona ha un ruolo preciso; nessuno è invisibile e nessuno può essere escluso senza che l’equilibrio ne risenta. È una metafora chiara di come funziona una comunità sana. La danza aiuta molto anche perché abbatte barriere che spesso sembrano insormontabili. Età, carattere, timidezza o differenze culturali perdono importanza quando il corpo diventa il mezzo principale di espressione. Chi fatica a parlare di sé può raccontarsi attraverso un movimento; chi ha paura ...
Read More »Redattori
La direttrice artistica e maestra Kathryn Bennetts “allo specchio”
Il balletto classico preferito? Raymonda. Il balletto contemporaneo prediletto? Artifact (la versione serale completa) di William Forsythe. Il Teatro del cuore? Ne ho due… il Teatro Colón di Buenos Aires e il Teatro San Carlo di Napoli. Un romanzo da trasformare in balletto? Non mi viene in mente nessuna storia. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Lo trovo molto difficile… Non sono sicura che sia una buona idea. Il costume di scena che preferisci nel grande repertorio classico? Qualsiasi cosa disegnata da Desmond Healy. Ho adorato i suoi costumi per la produzione della Bella Addormentata che abbiamo fatto a Stoccarda negli anni Settanta (la versione di Rosella Hightower) e i costumi de La Vedova Allegra all’Australian Ballet nel 1973, coreografati da Ronald Hind. Entrambi sono stati disegnati da Desmond Healy. Quale colore associ alla danza? Tutti i colori! Che profumo ha la danza? Per me la danza ha l’odore meraviglioso del backstage… tutti i vecchi teatri hanno un odore molto particolare. La musica più bella scritta per balletto? Čajkovskij, Prokofiev, Glazunov. Il film di danza irrinunciabile? Il documentario sui Balletti Russi… con interviste ai ballerini sopravvissuti… purtroppo la maggior parte non ci sono più. I tuoi ...
Read More »Panoramica sui grandi nomi della danza mondiale
La danza è molto più di un semplice movimento del corpo: è espressione di cultura, emozione e innovazione. Nel corso della storia, alcuni coreografi e ballerini hanno saputo rivoluzionare questo mondo, lasciando un’impronta indelebile che ancora oggi influenza spettacoli e insegnamenti. Scopriamo alcune delle icone che hanno cambiato la scena della danza. MARTHA GRAHAM: la rivoluzionaria del movimento moderno Considerata la madre della danza moderna americana, Martha Graham (1894-1991) ha introdotto un linguaggio coreografico basato sull’espressività interna e sulla tensione muscolare. La sua tecnica, conosciuta come Graham technique, rompeva con i rigidi schemi del balletto classico, enfatizzando contrazioni e rilasci del corpo per trasmettere emozioni profonde. Attraverso opere come Appalachian Spring, Graham ha dimostrato che la danza poteva raccontare storie complesse, sociali e psicologiche, aprendo la strada a generazioni di coreografi moderni. RUDOLF NUREYEV: la leggenda del balletto classico Rudolf Nureyev (1938-1993) è stato uno dei ballerini più carismatici del XX secolo. La sua tecnica impeccabile e la presenza scenica magnetica hanno elevato il balletto a una forma d’arte globale. Nureyev non solo eccelleva in performance classiche come Il lago dei cigni e Giselle, ma ha anche portato una nuova interpretazione dei ruoli maschili nel balletto, rompendo stereotipi e ispirando ...
Read More »La danzatrice che non smette di rinascere: Alessandra Ferri e Vienna
Nel mondo del balletto esistono figure che non soltanto interpretano la danza, ma la trasformano. Alessandra Ferri è una di queste. Per oltre quattro decenni ha incarnato un’idea di femminilità scenica che fonde tecnica, intensità emotiva e una qualità narrativa rara. Nel 2025 inaugura un nuovo capitolo alla guida del Wiener Staatsballett, dopo una carriera che da sola basterebbe a riempire le pagine di un manuale di storia della danza. L’ascesa di Ferri comincia a Londra, dove si forma alla Royal Ballet School. Qui, sotto gli occhi attenti dei maestri che hanno fatto la storia del balletto britannico, rivela una maturità espressiva sorprendente per la sua età. Non è una sorpresa, quindi, che il Royal Ballet la promuova principal dancer appena diciannovenne: un record che segna il primo tratto di una carriera destinata a non conoscere confini. Dopo Londra, New York: all’American Ballet Theatre diventa partner di star assolute come Baryshnikov, consolidando la sua fama di ballerina capace di coniugare virtuosismo e drammaturgia. Poi Milano, dove dal 1992 diventa étoile del Teatro alla Scala. È qui che interpreta i ruoli che la renderanno immortale: Manon, Giselle, Marguerite and Armand, Romeo and Juliet. Ogni personaggio prende vita attraverso la sua sensibilità ...
Read More »30 dicembre 2025: Gala in onore di Rudolf Nureyev a Siena
Il 30 dicembre, il Teatro dei Rinnovati di Siena ospiterà un evento unico nel suo genere: “Omaggio a Nureyev”, un gala di danza dedicato a uno dei più grandi ballerini del XX secolo. Questa serata non è solo un tributo, ma un vero e proprio viaggio nella storia e nell’arte di un interprete che ha rivoluzionato il balletto mondiale. Rudolf Nureyev non è stato soltanto un ballerino: è stato un simbolo di innovazione e libertà artistica. Con la sua straordinaria tecnica e la capacità di trasmettere emozione attraverso ogni gesto, ha trasformato ruoli classici come Il lago dei cigni e La bella addormentata nel bosco in esperienze di pura magia teatrale. Il gala senese intende ricreare quella stessa intensità, portando sul palco passi e coreografie che hanno fatto la storia della danza. La cornice scelta per l’evento non è casuale. Il Teatro dei Rinnovati, cuore pulsante della vita culturale senese da secoli, unisce storia e spettacolo: le sue sale storiche e l’acustica perfetta offrono il palcoscenico ideale per rendere omaggio a un artista come Nureyev. Qui, ogni passo dei danzatori dialogherà con l’architettura secolare, creando un’esperienza che va oltre la semplice visione di uno spettacolo. La serata prevede una selezione ...
Read More »Lo Schiaccianoci di John Neumeier in diretta su ARTE TV
Il 29 dicembre 2025 non è una data qualunque nel calendario di fine anno, ma un appuntamento speciale, pensato per chi vive la danza non come semplice spettacolo, bensì come esperienza emotiva e culturale profonda. ARTE trasmetterà Lo Schiaccianoci nella versione di John Neumeier, una delle reinterpretazioni più celebri, intense e personali mai create su musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Non si tratta di una semplice riproposta natalizia. È un invito a entrare in un mondo dove l’infanzia si trasforma, l’immaginazione diventa linguaggio scenico e la danza racconta ciò che spesso le parole non riescono a dire. John Neumeier, coreografo e anima dell’Hamburg Ballet, ha scelto di allontanarsi consapevolmente dalla fiaba tradizionale per costruire un racconto più intimo, quasi autobiografico. Al centro non c’è soltanto la magia del Natale, ma il passaggio delicato dall’infanzia all’adolescenza, osservato attraverso gli occhi di Marie, una ragazza che si affaccia per la prima volta al mondo della danza e del teatro. Il dono che riceve — uno Schiaccianoci e un paio di scarpette da punta — non è un semplice oggetto simbolico, ma una vera soglia narrativa: da quel momento in poi, la scena si trasforma in uno spazio mentale, dove sogno, memoria e ...
Read More »Il primo ballerino Giordano Bozza “allo specchio”
Il balletto classico preferito? Il lago dei cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? Recentemente Playlist di William Forsythe. Il Teatro del cuore? Tutti i teatri: per me sono casa. Un romanzo da trasformare in balletto? Il grande Gatsby. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Molto tempo fa pensavo sempre che Frankenstein sarebbe stata una buona idea per un balletto, e infatti c’è stata una produzione realizzata in collaborazione con il Royal Ballet e il San Francisco Ballet. La coreografia è di Liam Scarlett, la musica originale è di Lowell Liebermann, e scenografie e costumi sono di John Macfarlane. Per me un balletto bellissimo che purtroppo ho visto solo in tv. Spero di poterlo vedere dal vivo e perché no magari un giorno interpretarlo anche. Il costume di scena indossato che hai preferito? Lago dei cigni, primo atto – Patrice Bart. Quale colore associ alla danza? Bianco. Che profumo ha la danza? Talcato e legno. La musica più bella scritta per balletto? Lo Schiaccianoci. Il film di danza irrinunciabile? Billy Elliot. I tuoi miti della danza del passato, uomo e donna? Carla Fracci e Michail Baryšnikov. Il tuo “passo di danza” preferito? Pirouettes. Chi ti sarebbe piaciuto essere ...
Read More »Rudolf Nureyev, il mito intramontabile
Ci sono figure che attraversano le epoche senza mai diventare nostalgia. Rudolf Nureyev è una di queste. A distanza di decenni dalla sua scomparsa, il suo nome continua a evocare ribellione, genialità e un’idea di danza che non smette di interrogare il presente. Nureyev non è solo un grande ballerino del passato: è un mito vivo, perché ha cambiato per sempre il modo di concepire il corpo, il ruolo dell’artista e il confine tra disciplina e libertà. Nureyev non incarnava semplicemente l’eccellenza tecnica. Era una presenza magnetica, inquieta, impossibile da contenere in uno stile o in una tradizione. Sul palco portava un’energia nuova, quasi selvaggia, che rompeva con l’idea del danzatore maschile come figura di supporto. Con lui, l’uomo diventa protagonista assoluto della scena, non per forza, ma per intensità, carisma e necessità espressiva. Ogni sua apparizione sembrava dire che la danza non è ornamento, ma urgenza. Il mito di Nureyev nasce anche da una scelta che va oltre l’arte: la fuga dall’Unione Sovietica nel 1961. Quel gesto lo ha trasformato in simbolo universale di libertà individuale, di affermazione del sé contro ogni forma di controllo. Ma ciò che rende questa vicenda ancora attuale è il modo in cui quella ...
Read More »A Milano giunge HAIR The Tribal Love – Rock Musical al Teatro Carcano
Dopo un travolgente avvio di tournée all’insegna del sold-out, Simone Nardini MTS Entertainment ha il piacere di annunciare che HAIR The Tribal Love – Rock Musical approda finalmente al Teatro Carcano di Milano dal 30 dicembre 2025 all’11 gennaio 2026. Lo spettacolo riprende l’acclamata produzione di MTS Entertainment interrotta dalla pandemia, in una versione completamente rinnovata, con un cast di giovani interpreti, selezionati attraverso quattro mesi di audizioni, tra più di 300 talenti con background artistici diversi, provenienti da tutta Italia. HAIR è una produzione Simone Nardini MTS Entertainment in collaborazione con Déjà Donné e il supporto di Teatro Carcano di Milano, Imbonati11 Art Hub e MTS – Musical! The School. Sotto la guida esperta di Simone Nardini, che cura regia, scene e costumi, lo spettacolo si arricchisce delle coreografie di Valentina Bordi e della direzione canora di Eleonora Mosca. Una band dal vivo, diretta da Eleonora Beddini, accompagnerà le performance in un’ambientazione immersiva, che coinvolgerà il pubblico in un’esperienza teatrale unica. Le canzoni iconiche, come Let The Sunshine In, Aquarius e Hair, saranno in inglese, mentre gli altri brani del musical sono stati appositamente tradotti in italiano. Simone Nardini MTS Entertainment è orgogliosa di annunciare che, in occasione di ...
Read More »Eleganza e rivoluzione: Alexander Sakharoff e Clotilde von Derp
Nel panorama della danza del primo Novecento, pochi nomi evocano la stessa aura di mistero, eleganza e rivoluzione come quelli di Alexander Sakharoff e Clotilde von Derp. Uniti nella vita e nell’arte, furono una delle coppie più originali e influenti nella trasformazione della danza in un linguaggio moderno, astratto e profondamente personale. A differenza dei contemporanei più noti come Isadora Duncan o Rudolf Laban, Sakharoff e von Derp scelsero una via quasi mistica, fatta di simbolismo, estetismo e una teatralità che rompeva ogni schema tradizionale. Alexander Sakharoff, nato a Mariupol nel 1886, era un artista poliedrico: pianista, pittore, poi danzatore. La sua formazione musicale influenzò profondamente il suo modo di concepire la danza, intesa non come imitazione del movimento naturale, ma come costruzione formale, come architettura visiva del suono. Clotilde von Derp, nata a Monaco di Baviera nel 1892, proveniva da una famiglia aristocratica e si avvicinò alla danza seguendo una traiettoria simile a quella della Duncan, ma con una sensibilità più sofisticata e intellettuale. Si formò con i migliori maestri del tempo e presto attirò l’attenzione per la sua bellezza statuaria e la sua presenza scenica ipnotica. I due si incontrarono nel 1910, durante un evento artistico a Monaco, ...
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Giornale della Danza La prima testata giornalistica online in Italia di settore