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La danza classica insegna a volare

La danza classica è un linguaggio che non si accontenta della terra. Vive nell’aria, nella sospensione, nel momento in cui il corpo dimentica il peso e ricorda al mondo che la grazia può essere una forma di ribellione alla gravità. È un’arte che non guarda avanti né indietro, ma in alto, come se ogni gesto fosse un atto di fede nella leggerezza. In ogni passo di danza classica c’è un respiro che si allunga, un pensiero che si innalza. Le punte non servono soltanto a sostenere il corpo, ma a tradurre in carne e ossa un desiderio di ascesa. Le gambe si tendono come colonne di luce, le braccia disegnano archi che aprono spazi invisibili tra l’umano e il cielo. Il danzatore classico non fugge la terra: la usa come trampolino, come memoria. Ma la sua vera casa è quel secondo di sospensione, quando il corpo non appartiene più né al suolo né all’aria, e tutto sembra possibile. Nella danza classica, l’altezza non è misura ma metafora. È purezza, spiritualità, aspirazione. Il volto rivolto verso l’alto non cerca solo il punto più alto della scena, ma un punto più alto dell’essere. La schiena si apre, il collo si allunga, e ...

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A Firenze “Ma a che serve la luce?” di Virgilio Sieni

In occasione del 50° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, Virgilio Sieni attraversa Le ceneri di Gramsci con uno spettacolo che invita alla riflessione sulla condizione umana e sulla società contemporanea, immergendosi nella profondità dell’opera del poeta di Casarsa. Ma che serve la luce? debutta in prima assoluta al Teatro della Pergola di Firenze il 26 novembre 2025, proseguendo il percorso dello spettacolo-manifesto Solo Golberg Variation con la sua personale e unica ricerca sui linguaggi del corpo in relazione alle opere d’arte, che qui si plasma sull’opera letteraria di Pasolini. La parola poetica in Ma che serve la luce? da’ il ritmo e prepara lo spazio dell’assolo tra la voce sussurrata dal coreografo e danzatore fiorentino e il suo gesto che diventa suono, regolando così ogni danza secondo le declinazioni cantate dalle parole di Pasolini in un susseguirsi di frammenti che creano un’opera organica e intima condivisa con il pubblico. «Riflettendo sul documentario dove Pasolini commenta la veduta di Sabaudia, dichiarando con lucidità l’appiattimento culturale e la devastazione estetica a cui avrebbe portato la società dei consumi e dove, con l’avvento di un’urbanistica brutale, dettata dei cosiddetti regimi democratici, veniva attuata un’azione di sradicamento del sentire degli abitanti verso ...

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Tributo a Rudolf Nureyev, il mito che continua a danzare

Dicembre 2025 si tinge di magia e movimento con il Gala di Danza – Omaggio a Rudolf Nureyev, uno degli eventi più attesi dagli appassionati di balletto classico e contemporaneo. La tournée italiana, che toccherà città come Sanremo, Legnano e Orvieto, porta sul palco un omaggio al ballerino che ha rivoluzionato il balletto mondiale con tecnica, eleganza e straordinaria presenza scenica. Organizzato per celebrare la figura leggendaria di Rudolf Nureyev, il gala si propone di raccontare la storia della danza attraverso estratti dei più grandi classici e momenti di pura virtuosità. I due atti della serata, della durata complessiva di circa 120 minuti, mescolano assoli e pas de deux tratti da titoli immortali come Il Lago dei Cigni, La Bella Addormentata nel Bosco, Don Chisciotte e Lo Schiaccianoci. Un’introduzione speciale è affidata a un omaggio filmato e a ricordi di Luigi Pignotti, storico collaboratore e amico di Nureyev, che racconta aneddoti e momenti di vita dell’artista. Il gala sarà visibile in diverse città italiane nel periodo natalizio, offrendo un’occasione unica di avvicinarsi alla danza di alto livello: Orvieto (TR) – Teatro Mancinelli, giovedì 18 dicembre 2025, ore 21:00 Legnano (MI) – Teatro Galleria, venerdì 19 dicembre 2025, ore 21:00 Sanremo ...

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Il Balletto di Natale con la coppia Salenko/Tamazlacaru

Lo Schiaccianoci è il titolo di balletto più rappresentato al mondo durante il periodo natalizio, un capolavoro intramontabile che continua a incantare generazioni di spettatori. Questa versione firmata da Luciano Cannito e prodotta da Fabrizio di Fiore Entertainment per Roma City Ballet Company, ispirata all’originale coreografia di Petipa, si è affermata negli ultimi anni come una delle edizioni di maggior successo in Italia, con un lungo elenco di teatri sold out in tutta la penisola. Creata per il Teatro Massimo di Palermo e successivamente ripresa con grande successo dal Teatro San Carlo di Napoli, questa sontuosa produzione porta in scena 32 straordinari interpreti, valorizzati da un apparato scenico e visivo di altissimo livello: le scene portano la firma di Italo Grassi, i magnifici costumi sono realizzati da Giusi Giustino, mentre il disegno luci è affidato ad Alessandro Caso. A rendere ancora più prestigioso l’allestimento è la partecipazione di guest etoiles internazionali, che si alternano nei ruoli principali accanto ai danzatori della Roma City Ballet Company, compagnia di riferimento nel panorama nazionale: Iana Salenko – Principal dello StaatsBallett Berlin e Dinu Tamazlacaru – Principal dello StaatsBallett Berlin. Sul palco anche Manuel Paruccini, presenza carismatica della scena italiana. Note di Regia: In ...

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Su Rai 5 “Coppélia” dalla Scala con Manni-Andrijashenko

Sabato 22 novembre  alle ore 08.00 su Rai5 viene trasmessa Coppélia, la creazione coreografica di Alexei Ratmansky, su musica di Léo Delibes, con interpreti Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko nei panni di Swanilda e Franz, insieme a Christian Fagetti nel ruolo di Coppélius e al Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Rappresentata per la prima volta nel 1870 all’Opéra di Parigi sulla splendida musica di Léo Delibes, Coppélia si annovera tra i capolavori del grande repertorio del balletto. Molte sono state le versioni coreografiche di questo titolo, documentato alla Scala fin dalla fine dell’Ottocento. Risale al 2009 la penultima produzione per il Balletto scaligero, ma nel 2023 con l’inaugurazione della nuova Stagione si è aperto un nuovo capitolo firmato da Alexei Ratmansky. L’autore proprio alla Scala e al suo Corpo di Ballo ha destinato una nuova Coppélia, in prima assoluta, a conferma della lunga e stimolante collaborazione con il Teatro e la sua Compagnia. Il nuovissimo allestimento è firmato da Jérôme Kaplan, e la sensibilità creativa di Ratmansky ha arricchito il repertorio della Compagnia scaligera con la sua visione di questo storico Balletto. Non una ricostruzione ma una nuova coreografia, che segue la storia ma con l’energia del nostro tempo, fresca e moderna. Il linguaggio di Alexei Ratmansky sulla musica di Delibes, tra le più amate partiture di balletto, ricchissima di finezze, temi e motivi che caratterizzano azione, ...

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A dicembre in scena il Balletto e la Scuola dell’Opéra di Parigi

A dicembre, il Balletto e la Scuola di Ballo dell’Opéra di Parigi si esibiranno sui palcoscenici del Palais Garnier e dell’Opéra Bastille per presentare tre programmi: La serata Contrasts, con due pezzi di Trisha Brown, O zlozony / O composite e il nuovo repertorio di If you couldn’t see me, oltre a due pezzi di coreografi invitati per la prima all’Opéra di Parigi: il nuovo repertorio di Anima Animus del coreografo britannico David Dawson, e Drift Wood, una creazione dei fratelli olandesi Imre e Marne van Opstal, dal 1° al 31 dicembre 2025 al Palais Garnier. Notre-Dame de Paris, un magnifico affresco di danza di Roland Petit creato per il Ballet de l’Opéra nel 1965 e ispirato al capolavoro di Victor Hugo, sarà in scena dal 6 al 31 dicembre 2025 all’Opéra Bastille (recita di Ma première fois à l’Opéra il 21 dicembre). Les Démonstrations de l’École de Danse, presentate la mattina e il pomeriggio del 6, 7 e 14 dicembre 2025 al Palais Garnier, permetteranno agli allievi di sperimentare le loro prime performance teatrali e al pubblico di scoprire la ricchezza del vocabolario coreografico insegnato. Il 13 e il 18 dicembre, due lezioni di danza pubbliche con danzatori del ...

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Toulouse-Lautrec e la danza: il battito segreto di Montmartre

Nelle notti di Parigi di fine Ottocento, quando il fumo dei caffè si mescolava al profumo di assenzio, Henri de Toulouse-Lautrec trovò la sua verità. Nei gesti delle ballerine del Moulin Rouge — un salto, un sorriso, una piega del busto — egli vide l’anima inquieta della modernità. Per Lautrec la danza non era spettacolo, ma vita allo stato puro: un corpo che sfida la gravità, un istante di libertà prima della caduta. Seduto ai tavoli dei cabaret di Montmartre, disegnava febbrilmente, come se temesse che la musica finisse prima del suo tratto. Le sue donne — Jane Avril, La Goulue, Yvette Guilbert — non sono figure idealizzate, ma creature vive, contraddittorie, consumate dalla stessa energia che le anima. Con linee spezzate e colori vibranti, Lautrec trasformò il movimento in ritmo visivo. Le sue litografie non descrivono: pulsano. Ogni manifesto è una danza che si espande nello spazio, dove il nome di un’artista diventa coreografia tipografica e la luce gialla del cabaret diventa battito del cuore. Dietro il clamore del can-can e le risate della folla, Lautrec dipinse anche la malinconia del dopo: la stanchezza, la solitudine, il corpo che si spegne. Forse perché conosceva bene il prezzo della fragilità, ...

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Anniversario della nascita di Maya Plisetskaya: un’eredità immortale

Il 20 novembre ricorre l’anniversario della nascita di Maya Plisetskaya, una delle figure più luminose e rivoluzionarie della danza del Novecento. Nata nel 1925, in un’epoca segnata da profonde tensioni politiche, Plisetskaya seppe trasformare il palcoscenico nel luogo in cui libertà, grazia e forza potevano convivere in equilibrio perfetto. Celebrata come prima ballerina assoluta del Teatro Bol’šoj, la sua arte non si limitò alla tecnica impeccabile: fu un’espressione radicale di personalità e coraggio. Le sue interpretazioni di “Il Lago dei Cigni”, “Carmen Suite” e “La Morte del Cigno” sono rimaste scolpite nella memoria collettiva per la capacità di ridefinire, di volta in volta, il linguaggio del balletto classico. Con il suo stile inconfondibile, caratterizzato da linee ardite e da una musicalità fuori dal comune, Plisetskaya dimostrò che la danza poteva essere insieme disciplina e dichiarazione d’identità. A distanza di decenni, la sua eredità continua a ispirare ballerini, coreografi e appassionati di tutto il mondo. Ricordare la sua nascita significa celebrare una donna che ha trasformato la fragilità del corpo umano in un gesto di pura eternità, lasciando in dono un’idea di danza che ancora oggi invita a guardare oltre i limiti, verso un volo sempre possibile. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com ©️ ...

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Oltre le apparenze: la danza struttura la personalità

La danza agisce come potente strumento di trasformazione. Chi la pratica sviluppa una sensibilità più acuta all’ascolto di sé e degli altri. Questo allenamento quotidiano al movimento, alla disciplina e all’interpretazione delle emozioni si traduce in una capacità di adattamento superiore, sia in ambito sociale che personale. Attraverso il confronto con il linguaggio corporeo, il danzatore si trova a dover rispondere costantemente ai cambiamenti: un nuovo ritmo, una variazione coreografica, la necessità di interagire in armonia con gli altri. Si tratta di situazioni che richiedono flessibilità, ascolto e capacità di modificare le proprie strategie all’occorrenza. Danzare quindi allena la mente ad abbracciare l’imprevisto. Mentre il corpo impara nuove sequenze e si adatta a spazi e ritmi diversi, il sistema nervoso viene stimolato a creare nuovi collegamenti. Ne deriva una maggiore capacità di tollerare l’errore, riformulare strategie e convivere con l’incertezza, qualità che nel tempo plasmano una personalità e la rendono capace di affrontare il cambiamento con serenità. Il processo di apprendimento coreografico inoltre rafforza il senso di identità, stimola la ricerca di un proprio stile e permette di definire i propri confini e relazionarsi in modo più autentico. Non a caso, chi pratica la danza dimostra una maggiore apertura mentale ...

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Omaggio per Sir Frederick Ashton al Sarasota Ballet

Sir Frederick Ashton (1904-1988) è considerato uno dei coreografi più influenti del XX secolo. La sua carriera, durata oltre sei decenni, ha segnato profondamente il mondo della danza, definendo standard artistici e stilistici che ancora oggi ispirano ballerini e compagnie di tutto il mondo. Dopo il ritiro della fondatrice Dame Ninette de Valois, Ashton ha guidato come direttore il Royal Ballet fino al 1970, consolidando la sua eredità attraverso una serie di opere che mescolano eleganza, musicalità e narrativa coreografica. Ashton ha creato più di 100 balletti, esplorando sia opere classiche sia contemporanee. La sua cifra stilistica unisce la precisione tecnica britannica con una leggerezza poetica, capace di trasmettere emozioni profonde senza perdere armonia e forma. Tra i suoi lavori più celebri spiccano La Fille mal gardée, Cinderella e Symphonic Variations, ma la sua produzione completa rimane una fonte inesauribile di innovazione per le nuove generazioni di ballerini. Il lascito di Ashton è particolarmente sentito al The Sarasota Ballet. I direttori Iain Webb e Margaret Barbieri, entrambi profondamente influenzati dalla sua arte, continuano a mantenere vivo il suo stile nel repertorio della compagnia. Le coreografie di Ashton, reinterpretate con freschezza e rispetto, permettono al pubblico contemporaneo di apprezzare la sua ...

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