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Redattori

Al Teatro Comunale Pavarotti-Freni “Folia” di Mourad Merzouki

La compagnia “Cie Käfig” di Mourad Merzouki ha portato la street dance in tutto il mondo, con 31 creazioni originali presentate in 700 città e 65 paesi, 4000 spettacoli per oltre 2 milioni di spettatori. Figura di spicco della scena hip-hop fin dagli anni novanta, Merzouki ha saputo unire arti marziali, circensi, visive, video e musica dal vivo in una esplorazione artistica che lo ha reso fra i protagonisti della danza contemporanea francese. Va in scena mercoledì 5 febbraio alle 20.30 al Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena “Folia”, spettacolo per dodici danzatori, sei strumentisti e un soprano che unisce danza e musica dal vivo nato dalla concezione del coreografo Mourad Merzouki per la sua compagnia Cie Käfig e dal direttore d’orchestra Franck-Emmanuel Comte alla guida del complesso “Le Concert de l’Hostel Dieu”. “Folia” è una delle tappe lungo le quali Merzouki ha portato la danza hip-hop verso nuovi orizzonti, stimolato dal confronto fra diversi ambiti e universi musicali, in un incontro insolito che fa parte da sempre del suo processo artistico e di tutte le sue creazioni. Il coreografo francese è noto per aver liberato la danza e la cultura hip-hop dal suo ambito sociale di appartenenza facendone un linguaggio ...

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“La bella addormentata nel bosco” della Carlo Colla & Figli

“La bella addormentata nel bosco” della Carlo Colla & Figli, creata nel 2001, è subito diventato uno degli spettacoli più amato dal pubblico e più rappresentato anche all’estero. Lo spettacolo, dall’anno della sua prima messa in scena, ha girato il mondo. È stato rappresentato infatti a Dubai, a New York, a Muscat, a Novosibirsk, a Charleston, a Satka e a Boston. Pertanto, ne è stata realizzata una versione in inglese, una in russo e una terza in arabo che in questa stagione verranno proposte nell’Atelier per le comunità multietniche milanesi fino a domenica 9 febbraio all’Atelier Carlo Colla & Figli di via Montegani a Milano. Sulla falsariga delle connotazioni letterarie di Perrault e di La Fontaine si inserisce la struttura teatrale della fiaba, sospesa fra nuvole bianche o minacciose che nulla hanno di vero e di reale. Due soli gli ambienti chiamati a restituire luoghi legati al mondo della natura: una terrazza edificata fra i colori e la curva dell’arcobaleno, e il bosco, tempio consacrato al lungo sonno e all’amoroso risveglio. In questi ambienti si muovono i personaggi in bilico fra la narrazione fabulistica di Perrault (in una brillante traduzione di Collodi, da cui Eugenio Monti Colla ha tratto il testo ...

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Giacomo Rovero & Artists of the Royal Ballet [RECENSIONE]

Quel momento in cui ti rendi conto che le emozioni espresse a parole sembrano a volte fuori luogo e non possono in alcun modo riflettere il grado di piacere sperimentato dal linguaggio del corpo che ne è il perfetto veicolo in ogni sua sfumatura. Giacomo Rovero e i suoi friends sono stati lo specchio dell’arte di Tersicore. Ci si sorprende a realizzare che la loro “bellezza” è il puro incanto, unitamente alla musica e ai loro movimenti. Questi ragazzi e ragazze sono la prova tangibile che grazie alla passione e alla lungimiranza è possibile formare uno strato culturale del nostro tempo. La danza ha molto da insegnare, e la serata organizzata dallo storico Teatro Municipale di Piacenza, dalle sue maestranze, in primis dalla direttrice Cristina Ferrari e dal Consiglio della Fondazione, ne è l’esempio più palpabile. Il comune denominatore del Gala piacentino è risultato senz’altro essere quel sostantivo maschile che altri non è che il “rigore”, la severità con cui si esige da sé stessi per offrire agli astanti l’osservanza delle norme coreutiche, la stretta coerenza con le intenzioni e gli insegnamenti ricevuti, con il metodo stabilito, con l’esattezza, la minuziosaggine, e ultimo ma non meno importante la scrupolosità del ...

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Danzare stimola il pensiero critico e plasma le menti

  L’arte influenza e riflette la cultura e la collettività da cui emerge, funge da specchio dei valori della società e ispira il cambiamento. In quanto arte, la danza ne riflette le caratteristiche e l’impatto sociale. La danza erige un ponte tra culture e generazioni diverse grazie al suo linguaggio universale che trascende le parole. Tramite il processo creativo, stimola l’innovazione e il pensiero critico, competenze essenziali nel mondo di oggi. Essa quindi svolge un ruolo cruciale nella formazione e nell’espressione dell’identità culturale. Cattura l’essenza delle tradizioni e delle esperienze di una comunità, preservandole e tramandandole per le generazioni future. Coinvolgendo il pubblico a livello emotivo, ispira empatia, capacità di cambiare e azione. Attraverso la narrazione fisica, i codici, la disciplina e la tecnica, la danza conserva il patrimonio culturale, favorisce un senso di appartenenza e rafforza i legami comunitari. Nel corso della storia, la danza è stata un potente strumento per il risveglio sociale. Opere iconiche come il ‘Rito della Primavera’ per esempio hanno scioccato, sensibilizzato e influenzato l’opinione pubblica su tematiche sociali e politiche. Questa capacità di suscitare riflessioni rende la danza un elemento indispensabile per il risveglio mentale. Artisti del calibro di Martha Graham hanno avuto un ...

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Ondine (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Il ruolo della protagonista è senza dubbio l’obiettivo principale del balletto. È uno spiritello d’acqua che il pubblico scopre ballando in una cascata e poi con la propria ombra. Il suo amore per Palemon è profondo, il che rende la sua infedeltà così drammatica. Il vecchio racconto dell’amore del Cavaliere Hulbrand per una strega, ninfa, fantasma o artificio di nome Ondina è il filo rosso che lega questa favola, composta secondo la tradizione dei grandi balletti narrativi. Sontuose scene e balli di gruppo di suggestivo effetto, divertissement e giochi d’insieme si alternano con gli “a solo”, i “pas de deux” e “pas de trois” di Palemon, della sua fidanzata terrena e di Ondina. Il balletto in tre atti e cinque scene fu creato dal coreografo Sir Frederic Ashton con raffinato stile neoclassico e melodie screziate del versatile Hans Werner Henze. La versione di Ashton supera tutte le altre – di cui andremo a parlare – per la magistrale compiutezza espressiva e la carica poetica. La creazione venne registrata nel 1959 da Paul Czinner alla “Royal Opera House” con il “Royal Ballet” ai tempi diretto da Dame Ninette de Valois in un filmato (oggi acquistabile il dvd) che contempla inoltre “L’uccello ...

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Il “Royal Winnipeg Ballet” ha un nuovo direttore: Christopher Stowell

La compagnia canadese di balletto più antica del paese, il “Royal Winnipeg Ballet” ha un nuovo direttore dopo quasi tre decenni. Inizierà il suo mandato nel giugno 2025. Christopher Stowell, nato a New York, è figlio di Kent Stowell e Francia Russell, entrambi ballerini del “New York City Ballet”. All’età di quattro anni si trasferì in Germania con i suoi genitori, che danzarono con il “Bavarian State Ballet” di Monaco e poi divennero i direttori artistici del “Frankfurt Ballet”. Tornò negli Stati Uniti nel 1977, quando i suoi genitori divennero i direttori artistici fondatori del “Pacific Northwest Ballet”. Christopher Stowell si è formato alla “Pacific Northwest Ballet School” di Seattle e alla “School of American Ballet” di New York. Nel 1985, si è unito al “San Francisco Ballet” dove ha danzato per sedici anni diventando “primo ballerino” nel 1990 ed esibendosi nei maggiori teatri di tutto il mondo, tra cui l’Opéra di Parigi, il Kennedy Center di Washington, il Lincoln Center di New York e il Teatro Bolshoi di Mosca in balletti come “Romeo e Giulietta”, “Il lago dei cigni”, “La bella addormentata” e “Otello”. Christopher Stowell ha interpretato ruoli principali nei classici del grande repertorio e ruoli creati appositamente ...

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Danze, corpi e memorie di miti mediterranei in “Girugiru”

Una coreografia che esplora il tema del viaggio interiore, attraverso  i corpi e le memorie dei performer, guidati in un percorso di trasformazione e di celebrazione di un rito corale, fino alla manifestazione di una nuova identità comunitaria: in scena sabato 8 febbraio alle ore 19, al Teatro del Lido di Ostia (Roma), Gruppo e-Motion, compagnia diretta dalla coreografa Francesca La Cava, presenta lo spettacolo “Girugiru” alla ricerca di un sincretismo culturale. Un viaggio nel “viaggio” dove i performer vengono condotti con continuità in alcuni luoghi, procedendo lentamente nella medesima direzione. Esperimenti performativi, ideati e diretti da Francesca La Cava, che riflettono il movimento del “procedere” dalla comunità al singolo individuo, dall’antropologia culturale alla mitologia personale, dalla drammatizzazione alla documentazione e ancora dal testo all’immagine, dall’ensemble alla performance solista. «Attraverso la conoscenza delle memorie dei differenti miti dei paesi che si affacciano sul mare, ricerchiamo e sperimentiamo un sincretismo culturale acentrico ed eccentrico – dichiara la regista – in cui rientrano, nella loro eterogeneità, tutti i fenomeni umani nei quali la cultura si crea e si trasforma. In questo modo lasciamo il posto alla proliferazione dei punti di vista e alla moltiplicazione dei corpi narranti, che si delineano come spia ...

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Philipp Stepin è il nuovo primo ballerino del Mariinskij

Philipp Stepin è nato a Leningrado in una famiglia di ballerini. Nel 2005 si è laureato con lode all’Accademia Vaganova di San Pietroburgo (nella classe di Boris Bregvadze) ed è entrato a far parte del Corpo di Ballo del Mariinskij. È stato promosso a Solista nel 2009 e il 18 gennaio 2025 ha ricevuto la nomina a Primo Ballerino. La storia del Balletto del Teatro Mariinskij è legata di pari passo allo sviluppo dell’arte coreografica russa. La nomina di Marius Petipa nel 1869 come coreografo principale ha impresso una svolta importante per la Compagnia. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, il Balletto del Teatro Mariinskij ha vantato tra le sue fila eccelsi danzatori tra cui Anna Pavlova, Tamara Karsavina, Olga Preobrajenska e Vaslav Nijinskij. Gli anni Sessanta hanno visto alla ribalta inedite produzioni come “Spartacus” e “Choreographic Miniatures” di Leonid Lavrovsky, “Il fiore di pietra” e “La leggenda d’amore” di Yuri Grigorovich, con interpreti entrati nella leggenda come Rudolf Nureyev, Mikhail Baryshnikov, Natalia Makarova. Attualmente il repertorio del Mariinskij vanta più di cinquanta titoli, dai capolavori del repertorio classico accademico ai titoli più emblematici della coreografia contemporanea, tra cui le opere di George Balanchine, Roland Petit, ...

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L’abbigliamento adatto predispone il danzatore al corretto stato d’animo e ne migliora la capacità di apprendimento

Le motivazioni per cui è il giusto abbigliamento nella danza è essenziale sono sfaccettate e più importanti di quel che si potrebbe pensare. Ogni codice di abbigliamento è scelto in modo che il ballerino possa muoversi al meglio, eliminare le distrazioni e concentrarsi sui passi. Un abbigliamento inadeguato infatti può influire negativamente sulla tecnica, sulla precisione e sulla libertà di movimento. Tenere i capelli sciolti durante una diagonale di tours chainés per esempio, può interferire con la visuale del ballerino che perde lo spot e non esegue la sequenza di giri correttamente. Indossando il corretto dress code, inoltre, gli allievi aiutano il maestro a controllare la postura, le linee, l’allineamento e i gruppi muscolari coinvolti nei passi. Ma nella scelta dell’abbigliamento c’è qualcosa di più profondo e multi sfaccettato che va oltre la componente fisica e gestuale e che coinvolge l’aspetto comportamentale ed emotivo. Osservare il codice di abbigliamento richiede impegno e dimostra che i ballerini sono seriamente intenzionati a migliorare. Indossare gli abiti appropriati indica che gli allievi sono pronti per una lezione più strutturata e che portano rispetto per le regole e per lo stile che studiano. Il solo fatto di indossare un certo abbigliamento fa sentire l’allievo ...

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La Scuola di Ballo diretta da Frédéric Olivieri al Giglio di Lucca  

Il 25 gennaio le allieve e gli allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala diretta da Frédéric Olivieri apriranno la Stagione del Teatro del Giglio a Lucca con uno spettacolo che li impegna in una serie di coreografie di notevole difficoltà tecnica e interpretativa: una suite da “La strada” di Mario Pistoni, “Winter” di Demis Volpi, “New Sleep (Duet)” di William Forsythe, entrati nel repertorio della Scuola nel 2024, e un estratto da “Rossini Cards” di Mauro Bigonzetti, affidato per la prima volta agli allievi scaligeri. Lo spettacolo si inserisce nell’ambito del progetto GRAND TOUR AFAM, progetto finanziato dal MUR con fondi PNRR, con l’obiettivo di valorizzare la rete AFAM e promuovere la conoscenza del patrimonio culturale, artistico, musicale e coreutico italiano aumentandone l’attrattività internazionale. Il programma si apre con una suite dal balletto “La strada” di Mario Pistoni, su musiche di Nino Rota, presentata dalla Scuola di Ballo per la prima volta al Piccolo Teatro e alla Scala nel 2024. Nel programma di sala che accompagnava la prima esecuzione al Piermarini nel 1966, il coreografo descriveva chiaramente la grande fascinazione che aveva esercitato su di lui la possibilità di tradurre in movimenti coreografici il soggetto del film ...

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