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Redattori

FIND 43: a Cagliari i “Fili invisibili” della Nuova Danza

Ritorna il FIND 43 – Festival Internazionale Nuova Danza, fondato da Paola Leoni, e lo fa con un’edizione intitolata Fili invisibili che promette di essere un potente spazio di incontro, resistenza e poesia del movimento. Dall’11 ottobre al 29 novembre, Cagliari e Selargius diventano il palcoscenico di una danza contemporanea che parla lingue universali, riflettendo sulle sfide più urgenti del nostro tempo: la ricerca di radici e identità, la libertà e la forza delle donne, la fragilità e la potenza del corpo, il dialogo tra presenza e assenza, caduta e rinascita. Il festival non è solo una rassegna di spettacoli, ma una vera e propria mappa emotiva, un viaggio tra vuoti e incontri, crolli e trasformazioni, isolamento e risveglio. Come afferma la direttrice artistica Cristiana Camba «abitare il nostro corpo insieme significa percepire quei fili invisibili, lasciarsi attraversare e riconoscere che nessuno è davvero solo, e che ogni movimento condiviso è dono intimo e necessario». Gli appuntamenti avranno il loro palcoscenico per Cagliari a Sa Manifattura, al Teatro Massimo, al Teatro Carmen Melis e al Terrapieno; per Selargius alla Sala delle Arti Musicali e al Teatro Si’ e’ Boi. Il FIND 43 porta in scena nomi di rilievo internazionale e ...

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La danza è un linguaggio universale che unisce

La danza non è solo arte, ma un atto profondamente civile. In ogni angolo del mondo, il movimento del corpo racconta storie, identità, memorie condivise. È linguaggio senza parole, capace di unire ciò che la società spesso divide: culture, generazioni, esperienze. Nella danza si costruisce comunità. Che sia su un palco, in una scuola o in strada, danzare insieme significa riconoscersi, ascoltarsi, coesistere. Dai rituali tribali africani alle danze popolari europee, fino alle forme più contemporanee di espressione urbana, la danza custodisce la memoria storica e l’identità di un popolo. In un tempo frammentato e digitale, la danza ci riporta al corpo e alla relazione autentica. È educazione alla sensibilità, all’empatia, alla bellezza. La danza ha anche un importante valore sociale. Negli ultimi decenni si sono moltiplicate esperienze che usano la danza come pratica educativa, terapeutica o di integrazione. Progetti di danza inclusiva coinvolgono persone con disabilità, anziani e giovani in situazioni di marginalità. In un mondo che cambia, danzare insieme può diventare un atto rivoluzionario: un modo per riconoscersi, per ascoltarsi e, forse, per ritrovarsi più umani. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com ©️ Riproduzione riservata

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Festival Aperto: torna la Hofesh Shechter Company

Una simbiosi di hip-hop, danza popolare e vibrazioni da discoteca… Poetico e gioioso, questo Theatre of Dreams sorprende dall’inizio alla fine, e soprattutto è pieno di emozioni ed energia! Rinvigorente” L’Essentiart Al Festival Aperto 2025, venerdì 10 ottobre alle ore 20.30 e sabato 11 ottobre alle ore 18.00 il Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia, accoglie Theatre of Dreams, spettacolo poetico e gioioso della Hofesh Shechter Company. Theatre of Dreams, attraverso il linguaggio della danza, indaga il mondo della fantasia, dei sogni e del subconscio, rivelando paure, speranze, desideri ed emozioni. Gli interpreti danno vita sul palco all’interazione tra poesia e realtà, accompagnati dalla musica e dalla composizione cinematografica tipica del coreografo, che ritorna a Reggio Emilia, città che lo ha accolto diverse volte, sia con la sua prima compagnia, sia con la Shechter 2, che riunisce giovanissimi e talentuosi danzatori internazionali. «La magia del teatro e della danza – spiega il coreografo – è proprio quella di permetterci di essere più in sintonia con gli altri. In questo spettacolo tentiamo di far cadere le definizioni in modo che le comunità possano mescolarsi. (…) Lo spettacolo dal vivo ci trasporta nel mondo dell’immaginazione, dove possiamo sognare, volteggiare e lasciarci alle ...

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Il danseur étoile Jean-Guillaume Bart “allo specchio”

Balletto classico preferito? Il Lago dei Cigni. Balletto contemporaneo preferito? La Sagra della Primavera di Bausch, Bella Figura di Kylian. Il Teatro del cuore? Palais Garnier, Opéra di Parigi. Un romanzo da trasformare in un balletto? Lettera da una sconosciuta di Zweig. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? L’Aurore (Murnau), Viale del Tramonto (Billy Wilder). Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? I costumi di Espada in Don Chisciotte (Georgiadis). Quale colore associ alla danza? Tutti. Che odore ha la danza? Sudore! La musica più bella scritta per il balletto? Il Lago dei Cigni. Il film di danza imperdibile? Don Chisciotte (Noureev Aldous). Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Anthony Dowell e Noella Pontois. Il tuo “passo di danza” preferito? Giri in doppio assemblé. Atteggiamento renversé. Déroulés (chaînés). Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico? Des Grieux (Manon). Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica? Jerome Robbins. Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Grazie per aver dato un senso alla mia vita. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Introspezione, Sensazioni, Trascendenza. Come ti vedi oggi allo ...

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Cornelia Dance Company al Festival D’Autunno di Catanzaro

La nuova produzione di Cornelia Dance Company indaga il tema del cambiamento climatico e debutta in prima nazionale il 10 ottobre al Festival D’Autunno di Catanzaro (Teatro Comunale). Attraverso il corpo i danzatori interpretano gli effetti estremi del calore e del gelo pensando alle grandi estinzioni di massa con l’obiettivo di aprire uno spazio di riflessione sul tema eco-ambientale attraverso atti fisici e poetici. To my skin è un dittico di danza contemporanea che propone due interpretazioni distinte ma complementari di questo tema così urgente nella declinazione delle visioni proposte da Mauro de Candia con Before/After ed Antonio Ruz con Ardor. Before/After di Mauro de Candia è composto da strutture apparentemente statiche, che si rivelano soggette a trasformazioni parzialmente prevedibili. Corpi che fendono come schegge lo spazio che li circonda creando movimento come se la pelle stessa implodesse sotto il peso del gelo. Con questa creazione, Mauro de Candia rompe i confini fragili tra uomo e natura che si incrinano e si dissolvono. In Ardor di Antonio Ruz il corpo cede, lento, sotto il morso del calore. Non si frantuma: si fa magma. Ogni scioglimento è metamorfosi, ogni collasso è anche una forma di difesa. Questa danza incandescente, diretta da ...

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La Pockemon Crew a Venezia con “Hashtag Déclic”

Fa tappa a Venezia la Pockemon Crew, una delle compagnie hip hop tra le più titolate al mondo. L’irrefrenabile energia del gruppo guidato da Riyad Fhgani, nato alla fine degli anni Novanta sul piazzale davanti all’Opera di Lione, presenterà in prima assoluta al Teatro Malibran Hashtag Déclic, inedita coreografia 2025 su musica originale Alice Orpheus, con le luci di Rudy Muet e i video di Angélique Paultes. Lo spettacolo – prodotto da Association Qui fait ça? Kiffer ça! – Cie Pockemon Crew con il sostegno di Mairie de St Vallier – sarà in scena venerdì 10 ottobre 2025 ore 19.00 e sabato 11 ottobre ore 17.00 nell’ambito della Stagione Lirica e Balletto 2024-2025 della Fondazione Teatro La Fenice. Con Hashtag Déclic, la Pockemon Crew esplora la bellezza inquieta di un mondo nel quale i nostri corpi si piegano davanti agli schermi, assorbiti dal flusso incessante delle reti sociali, protesi dei tempi moderni diventata non più rimovibile. A partire da questa considerazione, Riyad Fghani ha dato vita a una coreografia del corpo digitale, questo corpo contemporaneo rimodellato dai gesti automatici, le posture fisse e i ritmi dettati dai nostri apparecchi elettronici. Attraverso una danza hip-hop tanto fisica quanto curata nei minimi ...

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La danza non è solo formazione e performance, è sfida e cambiamento

La danza rafforza il legame tra consapevolezza corporea e neuroplasticità. Danzando, la mente impara a ‘sentire’ il corpo in modo nuovo, a percepire tensione muscolare, distribuzione del peso e il rapporto tra movimento e respiro. Questa attenzione interiore o propriocezione  affina la tecnica e favorisce l’autoregolazione emotiva. La danza infatti non è solo formazione e performance, ma è sfida e cambiamento. Mentre esalta e scolpisce l’estetica del gesto, plasma il carattere e il modo di ragionare. Il cervello viene stimolato a interpretare segnali fisici favorendo una consapevolezza profonda di sé. Questo processo di ascolto corporeo permette di sviluppare una connessione più intima tra pensiero e azione, tra intenzione e gesto. Attraverso la ripetizione di sequenze coreografiche e l’esplorazione dei movimenti, la mente impara a riconoscere e distinguere le sensazioni legate all’equilibrio, alla fluidità e all’energia. La pratica costante della danza insegna a riconoscere tensioni, limiti e punti di forza, a gestire meglio le emozioni e a trovare equilibrio interiore. Ogni volta che un ballerino si confronta con qualcosa di nuovo, quindi, ha l’opportunità di evolvere, adattarsi e migliorare. Difficoltà, fatica e successi diventano parte di un percorso di trasformazione. In un mondo in costante e frenetico cambiamento, la danza insegna il ...

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Il direttore e coreografo Renato Zanella “allo specchio”

Il balletto classico preferito? La Bella addormentata. Il balletto contemporaneo prediletto? Le Parc di Angelin Preljocaj. Il Teatro del cuore? L’Opera di Vienna. Un romanzo da trasformare in balletto? Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Dogville di Lars von Trier. Il costume di scena indossato che hai preferito? Principe Gremin in Onegin. Quale colore associ alla danza? Nero. Che profumo ha la danza? Sudore. La musica più bella scritta per balletto? Quella di Aram Il’ič Chačaturjan per Spartacus. Il film di danza irrinunciabile? White Nights diretto da Taylor Hackford con Michail Baryšnikov. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Paolo Bortoluzzi e Luciana Savignano. Il tuo “passo di danza” preferito? Grand jeté. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Tebaldo. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? John Cranko. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Fammi donna! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Pratica, pratica, pratica. Come ti vedi oggi allo specchio? Un artista che ne ha viste tante… Michele Olivieri Foto di Darja Stras Tisu www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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Si aprono le danze al Visavì Gorizia Dance Festival

Il 9 ottobre si inaugura il Visavì Gorizia Dance Festival, l’unico festival transfrontaliero del mondo. Si svolge, infatti, nelle due città gemelle di Gorizia (Italia) e Nova Gorizia (Slovenia), non più divise da un confine ma che oggi possono guardarsi visavì (come si dice in dialetto goriziano) e dove, fino al 19 ottobre, si parlerà una lingua universale: quella della danza che unisce ciò che la storia aveva diviso. Ideato dal Direttore Artistico Walter Mramor e ArtistiAssociati Centro di Produzione Teatrale, in partnership con il Teatro Nazionale Sloveno SNG di Nova Gorica e con il supporto di Ministero della Cultura, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Gorizia e Fondazione CaRiGo, il Festival fa parte del programma ufficiale di Capitale Europea della Cultura 2025, GO! 2025. Saranno presenti al Visavì Gorizia Dance Festival artisti e compagnie di svariate nazionalità. Molte le prime assolute o nazionali. Il ricco programma, che include anche molti workshop, può essere consultato sul sito. Diamo un cenno agli spettacoli in scena nei prossimi giorni, seguiranno notizie sulla seconda parte del Festival. Il sipario si alza il 9 ottobre (ore 19) all’SNG Teatro Nazionale Sloveno di Nova Gorica nel segno del Giappone: di scena The Song of Marebito ...

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“Ravel-Boléro” con Savignano e Bernal a Bologna

Boléro-Ravel, da un’idea di Daniele Cipriani, con testo di Vittorio Sabadin e regia di Anna Maria Bruzzese. Uno spettacolo che racconta la storia del compositore Maurice Ravel (1875-1937), di cui ricorrono 150 anni dalla nascita, attraverso alcune delle sue pagine più celebri, scritte per la danza ed eseguite dal vivo da due pianisti. Sarà in scena al Comunale Nouveau, Bologna, nell’ambito della Stagione di danza 2025, le sere del 29 e 30 ottobre alle ore 20,30. Protagonisti del cast sono la grande étoile Luciana Savignano e il bailarín/bailador Sergio Bernal. Insieme a loro, i pianisti Marcos Madrigal e Alessandro Stella, il duo di coreografi-danzatori Sasha Riva e Simone Repele; inoltre, ballerini della Sergio Bernal Dance Company e della Compagnia Komoco di Sofia Nappi, nonché due “strilloni” – gli attori Alessandro Ambrosi e Marco Guglielmi – che, attraverso titoli di giornali immaginari, richiameranno alcune tappe della vita e della carriera del musicista francese, condite da gustosi aneddoti. Anche in occasione di Boléro-Ravel – come già per molti suoi precedenti spettacoli, inclusi quelli dedicati a Stravinsky e a Rachmaninoff – Cipriani ha voluto che i brani, generalmente eseguiti da un’intera orchestra, fossero interpretati al pianoforte per creare una complicità tra musicisti e ...

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