Spegnerà proprio oggi la bellezza di 91 candeline Luciana Novaro, Prima Ballerina del Teatro alla Scala. Classe 1923, la Novaro ha incontrato artisticamente i nomi principali della cultura internazionale: Buzzati, Stravinsky, Strehler, Von Karajan, Visconti, Balanchine, Guttuso, Massine, Lifar e tanti altri. All’età di 10 anni è entrata alla Scuola di Ballo scaligera, diplomandosi con il massimo dei voti nel 1942. Già da allieva, appena quattordicenne, danza come solista in opere e balletti al Teatro alla Scala così come a Monaco, Berlino, Praga e in molte altre città europee, e due anni dopo, fa il suo debutto come Prima Ballerina nel Principe Igor di Borodin, essendo stata scelta fra molte ballerine dal coreografo ungherese Harangozò.
Memorabili le sue interpretazioni de Le Sacre du Printemps di Massine alla Scala tra il 1948 e il 1953, Le baiser del Fée con la coreografia di Balanchine e Les Noces con Mario Pistoni. Luciana Novaro è stata una danzatrice dalla forte personalità artistica, buona tecnica, creativa ed originale, con lo sguardo sempre rivolto all’innovazione, caratteristiche che l’hanno portata ad appassionarsi completamente alle danze di carattere di cui divenne grande interprete. A tal proposito vanno ricordati il suo Bolero su coreografia di Millos, Capriccio Spagnolo danzato insieme a Massine, il Tricorno nelle due edizioni Millos-Massine, Amor Brujo coreografato da Antonio, famoso ballerino di flamenco. Lei stessa rimise in scena proprio Amor Brujo alla Scala, più volte in diverse edizioni dal 1962 al 1972 con la sua coreografia, portando in Italia per la prima volta Antonio Gades con Luciana Savignano e Amedeo Amodio, Elettra Morini e Bruno Telloli e le scene di Guttuso. Dopo una bellissima carriera al Teatro alla Scala, nel 1956 Luciana Novaro lasciò la danza per motivi di salute a soli 33 anni, per dedicarsi alla coreografia e alla regia operistica sia alla Scala che a livello internazionale.
È stata anche Direttore del Corpo di Ballo della Scala dal 1962 al 1964 e dell’Arena di Verona dal 1968 al 1972. Molto intensa anche la sua attività coreografica: al Teatro alla Scala collaborò direttamente con Stravinsky alla revisione del soggetto di Jeu de cartes messo in scena nel 1959 con Carla Fracci come prima interprete. Tra le sue creazioni per la Scala risultano anche Sebastian, il Vagabondo Azzurro, Prove di scena, Les femmes de bon humeur, La Giara di Casella. Fece anche debuttare nel 1963 Paolo Bortoluzzi alla Scala con Choux Le Bouffon di Prokoviev. Ha realizzato anche molte regie di opere rappresentate in tutto il mondo.
Alessandro Di Giacomo
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