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Interviste

L’étoile Roberto Bolle si racconta al giornaledelladanza.com

Scoperto da Rudolf Nureyev, la sua carriera ha oramai toccato vertici prestigiosi ballando nei più importanti teatri del mondo a fianco delle più grandi étoiles della danza degli ultimi anni: Altnyai Asylmuratova, Darcey Bussel, Alessandra Ferrri, Sylvie Guillem, Svetlana Zhakarova, per citarne solo alcune. Raccontaci il tuo ultimo lavoro l’Orpheus di John Neumeier con l’Hamburg Ballet? In che modo hai interpretato “Orfeo”? Orpheus è stato per me un balletto molto desiderato che ho ballato dopo due anni dal previsto debutto. È un onore che un coreografo della portata di John Neumeier , uno dei geni della coreografia e del balletto moderno e narrativo, abbia plasmato una creazione su di me. Un grande riconoscimento e un punto di arrivo per la mia carriera. Insieme abbiamo fatto un lavoro molto intenso e profondo sulla figura di Orfeo cercando di entrare e delineare la personalità, la parte più profonda del personaggio. Le tue sensazioni in questo ruolo? Abbiamo dato vita ad un personaggio molto vero e sensibile. Neumeier è riuscito, attraverso un linguaggio moderno, a dare una grande verità al mito. Ed è proprio grazie a questo tipo di linguaggio che sono riuscito ad entrare profondamente nel ruolo sia a livello fisico che ...

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Luciano Cannito: “In un danzatore ricerco umiltà e qualità di movimento”

  Di cosa ti stai occupando in questo periodo? In questo momento, mentre parliamo, mi trovo a Palermo perché sto realizzando il balletto Lo Schiaccianoci per il Teatro Massimo. Si tratta di una mia produzione che in passato avevo già fatto al Teatro San Carlo a Napoli ma che si differenzia da quella di allora in quanto è basata su uno stile classico più puro. Sempre per il Teatro Massimo di Palermo hai riscosso un grande successo con la produzione di Cenerentola In effetti è stato un grande successo, il teatro ha sempre registrato il tutto esaurito e ci sono state parecchie richieste per ulteriori esibizioni, purtroppo in teatro quando finisce una produzione ne subentra subito un’altra e quindi non è stato possibile. Quali sono le responsabilità di chi dirige il corpo di ballo di un teatro? La responsabilità principale è quella di evitare di far diventare il corpo di ballo di un ente lirico la tua compagnia personale. La motivazione dell’esistenza di questi grandi teatri è innanzitutto la conservazione della grande tradizione e del grande repertorio, con tutto quello che comporta la messa in scena di queste opere, per cui l’utilizzo di mezzi adeguati per fare in modo che ...

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Telegiornaliste.com: Sara Zuccari il connubio (inedito) tra danza e giornalismo

Dall’intervista del 14/11/2011 di Giuseppe Bosso per www.telegiornaliste.com il sito dedicato a tutte le telegiornaliste d’Italia. Incontriamo Sara Zuccari, direttore di giornaledelladanza.com e volto di Sky Tg24. L’idea di un Giornale della danza è sua? Com’è nata? «E’ la prima testata giornalistica online in Italia di informazione sulla danza e sul balletto. Ho iniziato a fare giornalismo online agli inizi della mia carriera quando lavoravo perTgcom di Mediaset, dove ho curato una pagina di spettacolo e di danza per sei anni. Poi sono passata a Telepiù, dove ho condotto per qualche anno su INN Arabesque, un programma di danza. In seguito sono arrivata a Sky Tg24, grazie a Emilio Carelli, prima come coordinatore del programma di Paola Saluzzi e poi a fare il touch screen. Ma il desiderio, nonostante abbia sempre scritto di danza su mensili comeDanza&Danza o settimanali come A di Maria Latella, di creare un prodotto giornalistico online di danza è rimasto sempre dentro di me. Il giornaledelladanza.com ha raggiunto 4.000 lettori al giorno: un grande risultato e grande soddisfazione». Come nasce questa sua passione?  «A otto anni ho visto alla Scala di Milano il balletto La silfide con Carla Fracci eRudolf Nureyev. Questo episodio mi ha cambiato la vita e ho deciso di frequentare l’Accademia Nazionale di Danza. Per il giornalismo, invece, sono sempre stata appassionata della ...

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Olga Balakleets ci racconta la sua vita, la sua carriera e il “Gala Italia Russia 2011”

Il 31 ottobre al Teatro dell’Opera di Roma ci sarà il “Gala Italia/Russia” un evento molto atteso. Ce ne parla? Avendo organizzato grandi manifestazioni in altri paesi con i più grandi artisti russi, ed in particolare con danzatori, ho sentito fosse mio dovere presentare un evento che certamente avesse un impatto sul programma di scambio culturale fra Italia e Russia previsto per il2011. Inqualche modo questo è stato il mio contributo, che ha richiesto un lungo tempo di preparazione e che sinceramente spero apprezzerete! È solo naturale che il Galà presenti danzatori dei nostri rispettivi Paesi, poiché talvolta la gente dimentica che è stata la scuola di balletto italiana a fare della scuola di balletto russa ciò che è oggi!  Cosa si aspetta da questa manifestazione da lei organizzata? Spero che sarà molto piacevole per tutti gli appassionati di balletto e per tutti coloro che apprezzano la cultura, poiché tali occasioni, con la  partecipazione di tanti splendidi artisti, non accadono ogni giorno a Roma, anche se la capitale è piena di attività culturali. Mi aspetto inoltre che questo evento abbia un’importanza umanitaria e politica poiché mette insieme i nostri Paesi e le nostre culture. Devo dire che sono orgogliosa di aver ...

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Arturo Cannistrà, un nome, un coreografo, una carriera

      Il tuo percorso da allievo dell’Accademia Nazionale a danzatore del Teatro Comunale di Firenze fino ad arrivare all’Aterballetto, in qualità anche di coreografo. Le tappe che hanno segnato le fasi più importanti di questo cammino? Sono nato a Messina e mi sono avvicinato alla danza nel 1976 aReggio Calabria, provenendo da un campo totalmente diverso: lo sport e il mondo della moda. Al Sud era raro che un uomo studiasse danza e il mio incontro con quest’arte avvenne casualmente. Nel vedere in TV la Maratona di Danza condotta da Vittoria Ottolenghi, ed in particolare le puntata dedicate ai Ballets Russes e a Rudolf Nureyev, fui investito da un forte desiderio di esprimermi attraverso il corpo; così iniziai i miei studi con due maestri molto diversi tra loro: Antonio Piccolo, di grande vocazione teatrale, e Lino Vacca, primo ballerino del Teatro San Carlo, grande esempio della danza nobile. Nel 1980 superai l’esame d’ammissione all’Accademia Nazionale di Danza diretta da Giuliana Pensi e nel solo anno di permanenza ebbi la fortuna di studiare con maestri che mi hanno saputo far capire come la qualità di ogni artista si formi attraverso un percorso di studio e di esplorazione delle tecniche. ...

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Vladimir Vasiliev lo Zar della danza in Italia per il Gala Italia/Russia 2011al Teatro dell’Opera di Roma

Lunedì 31 ottobre al Teatro dell’Opera di Roma va in scena il Gala Italia Russia 2011 in occasione dei festeggiamneti dell’anno della cultura Russa in Italia. In anterpima per il giornaledelladanza.com abbiamo intervistato con grande onore il direttore artistico l’étoile internazionale Vladimir Vasiliev.  Lunedì 31 ottobre al Teatro dell’Opera di Roma ci sarà un grande evento il “Gala Italia – Russia” di cui lei è direttore artistico, ci racconta come nasce questa idea?  L’idea di questo evento è nata dalla direttrice della compagnia “Ensemble Productions”, con sede a Londra, la Signora Olga Balakleets nell’ambito dell’anno dello scambio di cultura Italia-Russia. In qualità di Presidente della Fondazione Galina Ulanova Foundation ho collaborato con questa compagnia e con la Signora Balakleets per l’evento speciale del Galà in onore della nostra leggendaria ballerina Ulanova al Teatro Coliseum di Londra a maggio scorso. Dopo il Galà, la Signora  Balakleets mi propose di assumere la Direzione Artistica di questo Galà a Roma. Tutti coloro che sono interessati alla mia carriera dovrebbero sapere del mio amore per l’Italia e per il pubblico italiano e sapere anche che Roma è la mia città preferita.  Così ho accettato di essere in questo evento.  È un evento molto atteso ...

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Petra Conti: “La danza è una vocazione”

  Prima di parlare della tua carriera, ci puoi raccontare il tuo primissimo ricordo legato alla danza? È stato amore a prima vista? A dir la verità, non ho un vero e proprio ricordo legato alla danza. Sono nata in una famiglia di danzatori ed è tutto nato molto naturalmente in me. Ricordo, però, di aver visto un video che mi impressionò positivamente…forse è quello il primo momento in cui ho pensato alla danza e al fatto di potermi avvicinare ad essa! La tua carriera di ballerina è iniziata all’accademia Nazionale di Danza: come hai vissuto gli anni che ti hanno poi portato al diploma? Sono stati anni molto impegnativi: ho lavorato duramente, seguivo molte lezioni di danza e al contempo dovevo anche andare a scuola. È stata un’esperienza che sicuramente mi ha fatto crescere: vivevo lontana dalla mia famiglia, non avevo una vita privata, fondamentalmente vivevo in accademia. Sono stati otto anni molto intensi, ho imparato molto e, anche grazie al mio Maestro Zarko Prebil, che mi ha seguita negli anni, ho avuto la possibilità di andare a San Pietroburgo. Sono tantissimi i giovani danzatori che, dopo un periodo di formazione all’estero, decidono di non rientrare più in Italia. ...

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Eriberto Verardi: “La danza è bellezza, stupore ed eleganza. Dobbiamo insegnare sempre il meglio ai nostri allievi!”

Professionalità, passione ma soprattutto una profonda conoscenza della danza e delle sue sfumature: tre parole per descrivere la personalità e soprattutto l’attività di Eriberto Verardi, Maitre de Ballet in numerose compagnie italiane e straniere. Insomma: un altro talento autoctono “dato in prestito” ad ensemble oltreconfine, ma pur sempre cosciente che l’Italia, nonostante le difficoltà, sa offrire sempre e comunque “eccezioni” nella danza, siano essi danzatori o insegnanti. Maestro Verardi, iniziamo subito parlando del percorso che l’ha portata a ricoprire un ruolo fondamentale, ma a molti ancora sconosciuto, ovvero il Maitre de ballet. In effetti l’attività che svolgo ora, il Maitre de ballet appunto, non è molto conosciuta, se non tra i principali addetti ai lavori. Non è facile spiegare ciò che si fa, soprattutto perché questo impegno non è affatto semplice: il Maitre non insegna soltanto a perfezionare la tecnica, bensì ad interiorizzarla, a cercare una sintonia particolare con la danza. Il danzatore deve esprimere, offrire, trasmettere tutte le emozioni possibili alla platea che assiste in sala: un ballerino vero fa questo, regala emozioni che, però, non si possono imparare studiando soltanto la tecnica a lezione. Il mio compito e principale obiettivo è tirare fuori l’anima di chi calcherà le ...

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Cosa ti manca per essere felice? Il libro di Simona Atzori che verrà presentato domenica 9 ottobre a Rieti

Simona Atzori ama l’arte nella sua totalità, danza, dipinge e adesso si prepara all’uscita del suo libro Cosa ti manca per essere felice? edito da Mondadori. Una vita piena di interessi ed una carriera notevole ottenuta con grande forza di volontà e soprattutto con grande amore per la vita. È stata ambasciatrice per la danza nel Grande Giubileo del 2000, ha donato il Premio Atzori ai grandi nomi della danza ed ha ballato con grandi nomi dell’arte tersicorea, uno fra tutti Roberto Bolle. Raccontaci un po’ di questo libro, la tua ultima fatica… Sono molto contenta di essere riuscita a realizzare questo progetto editoriale, Cosa ti manca per essere felice?, che uscirà nelle libreria l’11 ottobre e verrà presentato in anteprima giorno 9 ottobre a Rieti. È una cosa a cui lavoravo da tempo ma che non avevo in mente di realizzare subito, invece la Mondadori mi ha proposto di pubblicarlo e quindi eccoci qui.   A te cosa manca per essere felice? In realtà questa è una domanda che non pongo a me stessa ma ai lettori. Leggendo il libro si conoscerà il mio modo di vivere la vita e mi piacerebbe che questo portasse gli altri a porsi ...

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Attilio Cocco: “un grazie agli ambasciatori della danza nel mondo”

Attilio Cocco, maestro, direttore di una scuola di lunghissima tradizione e di una compagnia con alle spalle un passato da primo ballerino presso il Teatro San Carlo di Napoli, una vastissima esperienza con tanti momenti da raccontare. Un salto indietro nel tempo… come arriva la danza nella sua vita? Il mio incontro con la danza è stato quasi frutto del caso: fu mia madre a pensare che il mondo dell’arte avrebbe potuto giovare ad un bambino che si presentava piuttosto chiuso ed introverso. Convinta da un suo caro amico, il maestro Tony Ferrante, già primo ballerino dell’Ente, mi indirizzò al San Carlo. Non avrei certo immaginato che quella sarebbe stata la mia vita. Lei ha danzato al fianco delle più’ prestigiose étoiles mondiali come Carla Fracci, Elisabetta Terabust,Wilfride Piollet, Paolo Bortoluzzi, Bruce Mark, Burton Taylor, Nelsen Kellet ed altri, collaborando con coreografi internazionali come Beriozoff, Covacev, Dell’Ara, Pistoni, Prebil e Sparembleck, per citarne alcuni dei più famosi. Qual è il ricordo più vivo che conserva dei momenti condivisi in scena? Ognuno di loro ha lasciato in me un ricordo, un attimo particolare, una sensazione che porto con me. Ma forse, se dovessi proprio ricordare qualcuno, non posso che menzionare Ugo ...

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