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Interviste

Danza in Fiera 2012: Speciale “Uomini della Danza”- Paganini, Fontano, Pesta, Macario

L’incontro dello Speciale “Uomini della Danza” per DANZA IN FIERA 2012 organizzato dal Giornaledelladanza.com e moderato dal Direttore Sara Zuccari si concluderà Sabato 25 Febbraio, ore 16.30 presso l’area press – Fortezza da Basso – Firenze. ——————————————————————————————————— RAFFAELE PAGANINI La danza, quando ha iniziato Lei, non era cosa da uomini: come l’hanno presa i Suoi genitori quando ha deciso di iniziare a studiare e soprattutto a danzare? Sono stato molto fortunato perché, al contrario di tanti miei coetanei, non ho dovuto lottare per andare a danza! È stato mio papà a spronarmi ad entrare alla Scuola del Teatro dell’Opera: lui, infatti, era un grande appassionato di danza ed è stato anche un buon ballerino…pensi che mio nonno, invece, si faceva insegnare i passi dalle sue sorelle che, ogni sera al rientro della lezione, gli spiegavano i passi imparati durante il giorno. Papà aveva già visto delle doti in me, io forse no, visto che non ero avvezzo alla danza classica, anzi! Entrato, però, alla Scuola del Teatro è stato subito amore e già dopo quindici giorni ero follemente innamorato di questa bellissima disciplina. Ha dovuto affrontare dei pregiudizi? Tantissimi! E ho detto anche molte bugie ai numerosi amichetti del mio ...

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Petros Gallias: “L’Arte deve mostrare la giusta strada, il modo per uscire dalla crisi. Questo è il significato di creare Arte”

  Dopo aver studiato danza, hai vissuto l’esperienza del cinema, nel film End of an Era diretto da Antonis Kokkinos e la tua carriera si è sviluppata sia come danzatore che come attore. L’Arte è dunque per te un concetto dalle varie sfaccettature? Per me l’arte è unità, con differenti espressioni ma fondamentalmente unità. È una necessità della creazione. Per la comunicazione. Danza – musica – teatro – pittura – sono tutt’uno: poesia. Quando lavoro ad un tema non penso alla differenza dei materiali che ho a disposizione, mi focalizzo sul desiderio di creare che mi guida allo stato puro. Ciò di cui ho bisogno è comunicare col pubblico, quindi senza alcun “tipo” di restrizione. Le parole, il movimento, il suono, la musica si alternano, coesistono in ogni momento illuminando il lavoro da differenti angolazioni. Cos’è esattamente la danza per te? La danza è tutto ciò che ho detto prima, insieme. L’ultima espressione: poesia. È l’incarnazione del pensiero umano. La tua esperienza come coreografo È così importante ed affascinante lavorare e creare attraverso le esperienze del dialogo con artisti e poeti. Per accedere all’ispirazione e gestire le proprie percezioni, per avere la possibilità di comunicare i propri pensieri al pubblico. ...

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Danzainfiera: a pochi giorni dal debutto della settima edizione il giornaledelladanza.com intervista Sonia Ciaranfi

Alla vigilia della fiera di danza più attesa dell’anno, il giornaledelladanza.com ha raccolto per i suoi lettori i commenti e i dati di Sonia Ciaranfi, che sin dalla prima edizione di Danzainfiera si occupa dell’organizzazione e della gestione dell’evento in qualità di responsabile della comunicazione. Anche grazie al suo prezioso lavoro è stato possibile realizzare all’interno della manifestazione la nuova iniziativa “Uomini della danza” promossa dal direttore del giornaledelladanza.com Sara Zuccari. Siamo alla vigilia della settima edizione di Danzainfiera: un appuntamento oramai divenuto imprescindibile per gli amanti della danza e non solo. Lei si occupa della manifestazione sin dalla prima edizione, nel 2006, in qualità di responsabile della comunicazione e si può dire che, da questo punto di vista, l’ha vista nascere e crescere.  Dalla sua esperienza, ci può dare qualche dato che renda l’idea di come l’evento sia cresciuto fino a diventare quello che è oggi? Per moltissimi aspetti, si può dire che Danzainfiera sia nata fin dall’inizio già grande perchè il suo “concept” ha puntato subito all’unione di 3 aspetti diversi ma complementari come spettacolo, formazione e impresa. Quello che è cresciuto nel tempo è la diffusione e la conoscenza sulla sua struttura “aperta e partecipativa”. In effetti, ...

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David Parsons al giornaledelladanza.com: “Con la danza celebriamo la gioia”

  Un artista come David Parsons non ha bisogno di presentazioni: poliedrico, geniale, rivoluzionario. Una vera e propria icona della post modern dance statunitense, in grado di unire talento, qualità del movimento e sensualità. Un mix speciale che ha fatto della sua compagnia una delle ensemble più amate in tutto il mondo. Nessuno riesce a resistere al suo ritmo, alle movenze che riesce a portare sul palco, ai temi che solo lui riesce a trasformare in danza. Abbiamo incontrato David Parsons la scorsa settimana a Roma, all’Auditorium della Conciliazione, dove ha presentato lo spettacolo che porterà nella città eterna dal 14 al 18 Febbraio. David Parsons torna in Italia dopo tantissimi anni di assenza. Che ricordo ha del nostro paese ma soprattutto è felice di poter portare qui la sua compagnia? Sono entusiasta alla sola idea di poter portare in tour in questo bellissimo paese la mia compagnia. Quest’anno, tra l’altro, l’atmosfera è ancora più speciale visto che tra i miei ballerini spicca Elena D’Amario, italianissima, che ho scoperto grazie al talent show Amici. Mi ricordo di aver ballato Caught tantissimi anni fa con l’audience incredula, di aver danzato Nascimiento, creazione del 1990 con il pubblico che salì sul palco ...

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Irina kashkova: una vita dedicata alla danza, all’insegnamento, alla direzione di una delle più prestigiose scuole di danza in Italia

Lei dal 2005 è Direttore di una delle scuole più prestigiose in Italia “Russian Ballet College” di Genova. Come nasce questo progetto così ambizioso?  Il Russian Ballet College, per la precisione nasce nel 2008, come ulteriore sviluppo dell’International Dance Academy scuola di danza nata nel 2005, sempre a Genova ma in un’altra sede. Ho sentito la necessità di creare questa struttura completa per la formazione dei ballerini, in quanto in Italia non esisteva una struttura simile dove viene applicata la metodologia russa di insegnamento della danza  metodo di A. Vaganova. Il college ha la sua sede in una splendida villa del 600 ed è dotato di tutte le comodità tipiche di un college, camere per i ragazzi, ristorante interno, sale da ballo e da studio, e altri servizi. Il corpo docente, ed io stessa viviamo nella struttura che dispone di appartamenti riservati ai professori.  Nella sua scuola il livello degli allievi è molto alto, so che passano delle selezioni molto dure, quali sono i requisiti e i parametri con cui si relaziona?  I parametri presi in considerazione per l’ammissione di un giovane presso la nostra accademia sono prima di tutto fisici, bel viso, corpo proporzionato e corrispondente ai requisiti tipici ...

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Ambra Vallo: una carriera di grandi riconoscimenti

  Ti sei diplomata in Belgio al “Ballet Royal des Flandres”, come mai questa scelta per una danzatrice italiana? Fin da piccola, sono sempre stata una perfezionista. Qualsiasi cosa facessi,  dovevo farla bene, con impegno e col massimo risultato. Volevo sempre sapere il perché di tutto. Mi sono sempre piaciute le competizioni e le sfide, ma quelle costruttive, quelle con me stessa, quelle che servono a migliorare ed acquisire nuove conoscenze. Ero minuta, fragile e timidissima. Scoprii il mondo della danza in una scuola di monache francesi, presso le quali frequentavo l’asilo. Da allora sono entrata in un’altra dimensione e non ne sono più uscita! Mi piacque tantissimo e non mi bastavano quelle poche ore: volevo imparare di più, sapere di più, migliorare, andare avanti. Così io, pur piccolissima, costringevo i miei a fare un tour de force durante la settimana e frequentavo tre scuole di danza contemporaneamente perché in ognuna di esse c’era qualcosa che mi piaceva (in una l’espressività, in un’altra il rigore accademico russo, nell’altra, infine, tenuta da un maestro, la cura dei salti e dei giri). Crescendo, ed essendo aumentato l’impegno scolastico, ero costretta a studiare di notte. L’italiano, il latino, il greco, la storia, mi ...

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Anche l’ètoile Giuseppe Picone omaggia Paola Leoni

Sabato 14 gennaio al Teatro Greco la danza italiana omaggia Paola Leoni, recentemente scomparsa,  e anche l’ètoile internazionale Giuseppe Picone parteciperà all’evento e  per l’occasione ha preparato una coreografia creata appositamente per il gala. Sarai presente con la partecipazione straordinaria al Gala che si terrà il 14 gennaio al Teatro Greco in omaggio a Paola Leoni recentemente scomparsa? Sono stato per due anni allievo dell Accademia Nazionale di Danza di Roma dove la Sig.ra Leoni insegnava ed ho accettato con piacere l’invito per omaggiarla. Presenterai per l’occasione un coreografia in prima nazionale. Ce ne parli? In molti mi hanno raccontato della forte personalità della Sig.ra Leoni ed essendo di origine sarda era  molto solare. Così ho pensato di creare un assolo su Carmina Burana (O Fortuna) perchè questa musica ispira forza, passione e grinta. D’altronde non è la prima volta che mi cimento in coreografie. Nel 2002  ho creato“Per voi”presentato alla XXXV edizione del Premio Positano e nel 2007  l’adagio del secondo atto della Bella Addormentata per il Premio Acqui Danza e Premio Ugo dell Ara 2010. Sappiamo che sarà una serata molto importante per la danza italiana. Tu cosa ne pensi? E’ veramente importante ricordare persone che hanno dedicato la ...

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L’étoile Roberto Bolle si racconta al giornaledelladanza.com

Scoperto da Rudolf Nureyev, la sua carriera ha oramai toccato vertici prestigiosi ballando nei più importanti teatri del mondo a fianco delle più grandi étoiles della danza degli ultimi anni: Altnyai Asylmuratova, Darcey Bussel, Alessandra Ferrri, Sylvie Guillem, Svetlana Zhakarova, per citarne solo alcune. Raccontaci il tuo ultimo lavoro l’Orpheus di John Neumeier con l’Hamburg Ballet? In che modo hai interpretato “Orfeo”? Orpheus è stato per me un balletto molto desiderato che ho ballato dopo due anni dal previsto debutto. È un onore che un coreografo della portata di John Neumeier , uno dei geni della coreografia e del balletto moderno e narrativo, abbia plasmato una creazione su di me. Un grande riconoscimento e un punto di arrivo per la mia carriera. Insieme abbiamo fatto un lavoro molto intenso e profondo sulla figura di Orfeo cercando di entrare e delineare la personalità, la parte più profonda del personaggio. Le tue sensazioni in questo ruolo? Abbiamo dato vita ad un personaggio molto vero e sensibile. Neumeier è riuscito, attraverso un linguaggio moderno, a dare una grande verità al mito. Ed è proprio grazie a questo tipo di linguaggio che sono riuscito ad entrare profondamente nel ruolo sia a livello fisico che ...

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Luciano Cannito: “In un danzatore ricerco umiltà e qualità di movimento”

  Di cosa ti stai occupando in questo periodo? In questo momento, mentre parliamo, mi trovo a Palermo perché sto realizzando il balletto Lo Schiaccianoci per il Teatro Massimo. Si tratta di una mia produzione che in passato avevo già fatto al Teatro San Carlo a Napoli ma che si differenzia da quella di allora in quanto è basata su uno stile classico più puro. Sempre per il Teatro Massimo di Palermo hai riscosso un grande successo con la produzione di Cenerentola In effetti è stato un grande successo, il teatro ha sempre registrato il tutto esaurito e ci sono state parecchie richieste per ulteriori esibizioni, purtroppo in teatro quando finisce una produzione ne subentra subito un’altra e quindi non è stato possibile. Quali sono le responsabilità di chi dirige il corpo di ballo di un teatro? La responsabilità principale è quella di evitare di far diventare il corpo di ballo di un ente lirico la tua compagnia personale. La motivazione dell’esistenza di questi grandi teatri è innanzitutto la conservazione della grande tradizione e del grande repertorio, con tutto quello che comporta la messa in scena di queste opere, per cui l’utilizzo di mezzi adeguati per fare in modo che ...

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Telegiornaliste.com: Sara Zuccari il connubio (inedito) tra danza e giornalismo

Dall’intervista del 14/11/2011 di Giuseppe Bosso per www.telegiornaliste.com il sito dedicato a tutte le telegiornaliste d’Italia. Incontriamo Sara Zuccari, direttore di giornaledelladanza.com e volto di Sky Tg24. L’idea di un Giornale della danza è sua? Com’è nata? «E’ la prima testata giornalistica online in Italia di informazione sulla danza e sul balletto. Ho iniziato a fare giornalismo online agli inizi della mia carriera quando lavoravo perTgcom di Mediaset, dove ho curato una pagina di spettacolo e di danza per sei anni. Poi sono passata a Telepiù, dove ho condotto per qualche anno su INN Arabesque, un programma di danza. In seguito sono arrivata a Sky Tg24, grazie a Emilio Carelli, prima come coordinatore del programma di Paola Saluzzi e poi a fare il touch screen. Ma il desiderio, nonostante abbia sempre scritto di danza su mensili comeDanza&Danza o settimanali come A di Maria Latella, di creare un prodotto giornalistico online di danza è rimasto sempre dentro di me. Il giornaledelladanza.com ha raggiunto 4.000 lettori al giorno: un grande risultato e grande soddisfazione». Come nasce questa sua passione?  «A otto anni ho visto alla Scala di Milano il balletto La silfide con Carla Fracci eRudolf Nureyev. Questo episodio mi ha cambiato la vita e ho deciso di frequentare l’Accademia Nazionale di Danza. Per il giornalismo, invece, sono sempre stata appassionata della ...

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