(Intervista del 2 febbraio 2011) Incantata, sarei rimasta ore ferma immobile, in religioso silenzio, ad ascoltare le sue magnifiche storie, i ricordi di un danzatore che ha vissuto la danza classica di un tempo, quando ancora la televisione non c’era e si intraprendeva una carriera soltanto perché spinti dal desiderio di diffondere l’arte. Guido Lauri è una persona anziana ma non vecchia, sa di aver la storia della danza italiana ma quasi limita all’essenziale la descrizione dei suoi successi: proprio questo suo essere quasi schivo alla popolarità lo rende un ballerino, coreografo e insegnante di danza ancor più speciale e fuori dai canoni a cui la società odierna si sta, purtroppo, adagiando. La sua carriera è veramente speciale e lunga. Danza, infatti, dalla fine degli anni venti quando, alla tenera età di sei anni, entra alla scuola del Teatro dell’Opera di Roma: un periodo storico importante che lui, con i studi e le sue coreografie, ha saputo rendere ancor più speciale. Studia la tecnica con Nicola Guerra, Teresa Battaggi, con i maestri della Russia degli Zar e, subito dopo il diploma, ottiene la qualifica di primo ballerino étoile. Interprete versatile, porta le sue innate doti in numerosi teatri italiani (Teatro ...
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Francesco Mariottini: “Bisogna, sempre e comunque, mettersi in gioco e non arrendersi mai!”
Positività e tanta, tanta, tanta passione: sono le caratteristiche che dopo pochissimi minuti di dialogo mi ha trasmesso Francesco Mariottini, giovane, ma non di certo inesperto e alle prime armi, danzatore, coreografo, insegnate e direttore artistico. Ebbene si: Francesco è tutto questo, senza dimenticare che dentro di lui il fuoco della passione per la danza si è acceso da piccolissimo e, soprattutto, non si è mai spento. Francesco ha venticinque anni ma ha iniziato a danzare da piccolo: dopo pochissimi anni di studio il talento e le qualità vengono allo scoperto e Francesco vince una borsa di studio che lo porta a Firenze,presso la scuola del Balletto di Toscana e Opus Ballet, diretta da Cristina Bozzolini e Rosanna Brocanello. Dopo alcuni anni di studio ed alcune, ma molto importanti, esperienze lavorative, a 18 anni entra nel corpo di ballo dello Stuttgart Ballet, dove danza pezzi di repertorio classico e contemporaneo. Nel settembre del 2005 entra a far parte della Compagnia Aterballetto, sotto la direzione di Mauro Bigonzetti. Danza in tutto il mondo ma, dato il suo innato desiderio di mettersi continuamente alla prova, due anni dopo supera le selezioni della trasmissione “Amici di Maria De Filippi”, conquistando la finale e ...
Read More »Pia Russo: “Consiglio a tutti di fare piccoli passi, proprio per non rimanere delusi e per poi, un giorno, potersi voltare e dire: sono arrivata qui, non l’avrei mai detto!”
Preparazione, umiltà e disciplina: sono questi i tre valori, veri e propri cardini, che la Maestra Pia Russo mi trasmise alcuni anni fa quando cercava di insegnare a me e ad altre piccolissime allieve una tarantella: io ero una semplice bambina che si stava avvicinando alla danza di carattere, lei una maestra che già era descritta come una vera e propria “grande” della danza e del suo insegnamento. Molti anni dopo, ci siamo riviste: io non danzo più la tarantella di carattere lei, invece, ha avuto un crescendo nei suoi insegnamenti e, se già tanti anni fa era una delle poche a saper lavorare in maniera ottimale, ora è una delle “grandissime” maître de ballet. Eh già, la maître de ballet: non tutti possono intraprendere questa carriera e, nel momento in cui decidi di percorrerla, devi anche saperti migliorare, senza se e senza ma. Rivedere la Maestra Pia Russo mi ha fatto ricordare il suo sguardo di un tempo, mai cambiato, in grado di saper esprimere proprio tanta preparazione, umiltà e disciplina, valori fondamentali per un danzatore ma anche di chi, come me, nella vita ha deciso di percorrere un’altra strada e ha portato questi cardini in quello che fa ...
Read More »Alberto Testa: “Il mio auspicio per il futuro? Un ritorno alla purezza della danza che, purtroppo, manca da troppo tempo!”
Esprimere gratitudine ad una persona in grado di trasmetterti una strana magia soltanto attraverso lo sguardo e poche, ma delicatissime parole è sempre un compito increscioso: limitarsi a ringraziare risulta essere riduttivo nei confronti di chi ha segnato e raccontato la storia della passione di una vita, che fa parte anche del tuo trascorso, del tuo presente e vorresti entrasse anche nella tua storia futura. Non è facile ed io, in questo frangente, mi sento in doveroso difetto verso chi mi ha dedicato il suo tempo condividendo racconti, episodi ma soprattutto particolari di un percorso importante, da cui io e tanti colleghi traiamo giornalmente ispirazione. Alberto Testa è la persona a cui sto dedicando questo mio monologo: è lui, il Professore di tutti noi, apprendisti della danza scritta, raccontata e dedicata, la persona a cui mi riferisco con queste parole. Nonostante la sua grandezza, la sua conoscenza della materia non ho mai avuto la percezione di sentirmi piccola bensì ho percepito, sin dall’inizio della nostra chiacchierata, la voglia di sapermi infondere una piccolissima parte del suo sapere. Una magia che non si riesce a descrivere. In questa intervista, ad ogni modo, ho cercato di cogliere al meglio il fil rouge ...
Read More »Ruben Celiberti, arte e amore…
I tuoi impegni artistici più recenti? Di recente ho cantato con i tenori dell’Opera di Naples, in Florida, e mi sono esibito anche danzando per lo stesso teatro, in uno spettacolo creato sulla musica di Astor Piazzola, che ritengo stia assurgendo sempre più a dignità universale. Spesso si confonde, quando si dice tango si pensa ad un genere “popolare”, ma la musica di Piazzolla ora si studia anche in Conservatorio e per me è paragonabile a quella di Ravel, di Schubert o di altri grandi compositori classici. Personalmente, so ballare molto bene il tango tradizionale, ma mi piace lavorarci da un’altra angolazione per renderlo più contemporaneo o neoclassico. Credo di essere stato il primo in Italia ad usare la musica di Piazzolla in forma di balletto. Tutto è iniziato nella scuola di Floriana Mariotti, che che ha formato tanti ballerini e, a mio avviso, è una delle più grandi maestre. Ho insegnato nella sua scuola diversi mesi ed è stato lì che, con gli allievi, è iniziato questo lavoro coreografico sul tango. Io venivo da Roland Petit, non mi sentivo un coreografo, ma, stando in quella scuola e lavorando a quest’idea, è venuta fuori la mia prima opera in questa ...
Read More »Il coreografo inglese Matthew Bourne ci racconta la sua Cenerentola
L’aspetto più sorprendente di questa nuova narrazione della storia di Cenerentola è l’ambientazione. Perchè hai scelto di portare la fiaba più famosa del mondo nella Londra bombardata del 1940? Mi sono innamorato della musica di Prokof’ev vedendo la versione di Frederick Ashton per il Royal Ballet. Pur se scritto come una favola, alla maniera dei grandi balletti di Čajkovskij come “La bella addormentata”, porta il segno inconfondibile della personalità musicale tutta novecentesca di Prokof’ev. Vero, ha dei Gran Valzer, delle variazioni fiabesche, delle mazurche e delle danze “nazionali”, alla maniera di Čajkovskij, ma, sotto la magia della fiaba, batte un cuore più oscuro, capace di vere emozioni e drammatici desideri. Sono questi gli aspetti della musica di Prokof’ev che continuano a tornarti in mente, e che in qualche modo si insinuano in te ad ogni ascolto. La Cenerentola di Prokof’ev debuttò al Bolscioi nel 1946, e la famosa versione di Ashton seguì nel 1948, ma io fui incuriosito di sapere che Prokof’ev ne aveva composto la partitura durante la Seconda Guerra Mondiale. Questo mi diede da pensare. Poteva forse lo spirito di quegli anni bui esser rimasto in qualche modo intrappolato nella musica? Io sentivo di sì, e più scavavo ...
Read More »Diana Ferrara presenta la sua prossima produzione e racconta di sé
A che progetto stai lavorando in questo momento? In questo momento, ho due progetti in corso: riprendere lo spettacolo che ho allestito l’anno scorso, Aladino, che è stato creato per festeggiare i 25 anni di attività della compagnia Astra Roma Ballet da me diretta, e presentare una nuova produzione, intitolata Intrecci, che andrà in scena a Roma al Teatro Greco il 19 e il 20 maggio. Aladino è uno spettacolo contemporaneo e neoclassico, con coreografie di Daniela Megna e mie, ispirato all’omonima favola, anche se non è rivolto solo ai bambini ma anche ai giovani e agli adulti. È uno spettacolo che ha avuto molto successo e con cui abbiamo girato molto, in tutt’Italia e anche in Algeria. Quest’anno ce lo hanno richiesto a Vignale Danza e in altri luoghi. Intrecci è costituito da tre balletti: Incontri a colori, che ho coreografato io in stile neoclassico, The Dolls di Alberto Mendez, riprodotto da me, e Nodi, coreografia contemporanea di Enrico Morelli. Poi abbiamo in programma ancora un’altra produzione per ottobre che sarà addirittura in orchestra dal vivo in un bellissimo teatro, ma non voglio dire altro, sarà una sorpresa. Parlami del tuo percorso come direttrice di questa compagnia che ha ...
Read More »Iván Pérez Avilés, un giovane coreografo di talento
Quando è iniziata la tua collaborazione con il Nederlands Dans Theater I e II? Collaboro con il Nederlands Dans Theater da 8 anni. Ho iniziato per un breve periodo con il NDT II e poi ho avuto un vero e proprio contratto di 3 anni. Successivamente ho collaborato come danzatore e coreografo con il NDT I per 4 anni. Tu sei nato in Spagna, lasciare il tuo Paese è stato un passo difficile per te? Quando ho lasciato la Spagna ero molto giovane ed entusiasta all’idea di danzare e scoprire il mondo. È stata una mia decisione e quel senso di libertà è stato molto importante nella mia vita. È diventato difficile quando ho realizzato che avevo lasciato dietro di me anche una famiglia. Ora so che questa è la mia vita e che così doveva andare e riesco ad accettarlo. Lavori sia come danzatore che come coreografo, sapresti descrivere le sensazioni diverse di questi due ruoli… Come danzatore, provo la grande soddisfazione dell’essere in scena, il momento in cui sono in contatto diretto con il mio corpo, con le mie emozioni e con il pubblico. È una sensazione unica, che contiene in sé il piacere istantaneo del presente e ...
Read More »Elsa Piperno: “I giovani devono trovare la loro strada e perseguirla fino in fondo!”
Le note di un pianoforte, una leggera brezza e una lunga chiacchierata, in poche parole: non avrei mai voluto interrompere i momenti trascorsi con Elsa Piperno. Una pioniera, decana ma soprattutto un’attenta conoscitrice della danza contemporanea, prima proprio come ballerina e poi come coreografa ed insegnante. Una persona che non si è mai bloccata di fronte alle difficoltà, ha portato avanti il suo linguaggio e continua ancora a trasmetterlo ai giovani danzatori che, come lei, non smettono mai di imparare ed amare quello che fanno. Un vero e proprio esempio di professionista soprattutto per la vita, quella quotidiana. Perché, si sa, “non si deve mai smettere di essere avidi di conoscenza”. Lei si rende conto di essere una vera e propria pioniera della tecnica Graham in Italia? Lo so benissimo ma al contempo non è qualcosa che mi condiziona! Questo mio apparente senso di distacco da quello che faccio contraddistingue il mio carattere. Sono molto consapevole che più si sa più si deve sapere, soprattutto nei confronti dell’arte della danza, verso la quale non serbo soltanto un enorme rispetto ma anche un forte senso di profonda umiltà. Posso immaginare che, soprattutto per chi conosce la mia storia, tutto questo possa ...
Read More »Joseph Fontano: “Per me la danza contemporanea è l’espressione dell’uomo di oggi, attraverso gli occhi di un coreografo in un mondo coreutico”
Il prossimo 16 aprile presso l’Accademia Nazionale di Danza, insieme ad Elsa Piperno, ricorderai Martha Graham, a 20 anni dalla sua morte, in occasione della celebrazione dei 40 anni della danza contemporanea in Italia. Partiamo da questo evento… Era mio intento da tempo celebrare Martha Graham dopo 20 anni dalla sua scomparsa e mi sono reso conto che le date coincidevano con i 40 anni del sodalizio fra me ed Elsa Piperno, così, abbinando queste due cose, è nata l’idea di questa serata. Elsa ed io abbiamo iniziato a collaborare nel 1971, proprio diffondendo la tecnica Graham in Italia. Ancor prima della scuola è nata la compagnia, che è davvero la singolarità della nostra esperienza, perché all’epoca c’erano solo scuole che producevano saggi, mentre noi siamo nati da subito come compagnia professionale. L’idea di formare altri danzatori è venuta in seguito e così è sorta la famosa storica scuola in via del Gesù a Roma, da cui sono usciti non solo danzatori, ma anche coreografi, critici, compositori, personaggi ormai noti come Fabrizio Monteverde, Massimo Moricone, Leonetta Bentivoglio, Arturo Annecchino, per citarne solo alcuni fra i tanti. Abbiamo formato tantissimi danzatori che poi sono andati in giro per il mondo in ...
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