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Sara Baras

Sara Baras: la Regina del Flamenco si aggiudica il Premio Festival de las Naciones

  Grazie infinite alla Fundación Cajasol e al Festival de las Naciones per questo preziosissimo premio che ricorda valori così importanti in questo momento, quali la solidarietà, la generosità e la speranza – con queste parole Sara Baras, denominata “la Regina del Flamenco”, ha espresso la sua gratitudine per aver ricevuto il Premio Festival de las Naciones 2020 per la Solidarietà. Mi piacerebbe condividere questo premio con le bambine affette dalla Sindrome di Rett e con le loro famiglie, nonché con l’Associazione “Mi Princesa Rett” di cui sono madrina, esempio di lotta, amore e impegno – ha aggiunto l’artista, che partecipa attivamente per dare visibilità a questa causa. La Sindrome di Rett è una patologia progressiva dello sviluppo neurologico che colpisce quasi esclusivamente le bambine, durante i primi anni di vita e dopo un periodo di apparente normalità. La malattia ha solitamente un esordio violento e su stima che colpisce circa una bambina su 10.000. L’Associazione “Mi Princesa Rett”  ha come scopo attivare e finanziare progetti di ricerca per poter trovare cure per sconfiggere tale sindrome e Sara Baras collabora attivamente con l’Associazione per le sue attività  promozione e sviluppo. Interprete indiscussa della scena artistica internazionale, Sara Baras, ha sempre ...

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Marta C. González

Marta C. González: il potere taumaturgico della Danza

Colui che conosce il potere della Danza, vive in Dio – affermava il poeta derviscio Rumi. La grande verità di queste parole è racchiusa nel video pubblicato dalla Asociación Música para Despertar per omaggiare, a un anno esatto dalla sua scomparsa, Marta C. González, già prima ballerina del New York City Ballet, affetta da Alzheimer. Il video, estremamente commovente, mostra Marta, anziana, sulla sedia a rotelle che, rapita dalle note de Il Lago dei Cigni, ricordando il ruolo che aveva interpretato anni prima nella sua lunga carriera di danzatrice durata 53 anni, inizia a muovere le braccia in una danza tanto delicata quanto commovente. Dai fotogrammi del video, registrato nella Residencia Muro de Alcoy, a Valencia, in Spagna, l’emozione provata da Marta nel rapimento estatico della sua danza, eseguita con grande ispirazione pur nei ristretti limiti di un corpo infermo, è palpabile e arriva potentissima. Música para Despertar è un’associazione no profit che offre assistenza ai pazienti affetti da Alzheimer per recuperare ricordi ed emozioni. Un intento nobile e lodevole e, come dimostra il video di Marta: “ascoltare la musica ha l’effetto di far risvegliare la persona momentaneamente e farle ritrovare a tratti il movimento coordinato, farle rivivere le emozioni ...

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Lettera alla Danza di Rudolf Nureyev: Io sto morendo, e ringrazio Dio per avermi dato un corpo per danzare

  Non è stato soltanto il più grande ballerino del novecento, ma anche l’artefice di una profonda trasformazione della danza classica, sicché oggi chiunque calchi un palcoscenico non può dimenticare il segno da lui lasciato, con il quale deve inevitabilmente confrontarsi. La Morte di Rudolf Nureyev, il 6 gennaio del 1993, ha creato nel mondo della danza un vuoto immenso, che difficilmente sarà colmato. E’ stato spesso definito un “genio della danza” e anche “l’erede naturale di Nijinsky”, il grande danzatore russo degli inizi del XX secolo e innovatore della coreografia. Nureyev, in effetti, esaltò la figura del ballerino maschio, così come aveva fatto Nijinsky mezzo secolo prima. Nella lettera che segue ritroviamo tutto l’amore, la passione del celebre danzatore, un omaggio viscerale alla danza che è stata la sua vita, e che ha fatto sognare tutti noi!   Era l’odore della mia pelle che cambiava, era prepararsi prima della lezione, era fuggire da scuola e dopo aver lavorato nei campi con mio padre perché eravamo dieci fratelli, fare quei due chilometri a piedi per raggiungere la scuola di danza. Non avrei mai fatto il ballerino, non potevo permettermi questo sogno, ma ero lì, con le mie scarpe consunte ai piedi, con ...

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Il National Ballet of Canada cancella la stagione 2020/21

Un’altra brutta notizia che riguarda il mondo della danza, che mai avremmo voluto raccontarvi. In una lettera, inviata per posta elettronica, Karen Kain, CC, Direttrice Artistica del National Ballet of Canada, ha annunciato che la prossima stagione della compagnia è stata cancellata. Ancora troppe le incertezze. Una su tutte: l’emergenza Covid-19 in tutto il mondo che, allo stato attuale, ancora non permette di riempire i teatri. La salute e la sicurezza degli artisti viene messa al primo posto, come del resto quella del pubblico. Con molta tristezza Kain ha annunciato anche che Il Lago dei cigni, nuova produzione del National Ballet of Canada, verrà posticipata alla stagione 2021/22, i cui dettagli verranno annunciati nella primavera del 2021. Tutti gli artisti torneranno sul palco più forti e nell’attesa che questo accada, l’ensemble continuerà a condividere le performance dei danzatori online e, ove possibile, in luoghi dove è possibile mantenere la corretta distanza di sicurezza. La stagione virtuale 2021/21 è iniziata a settembre con Expansive Dances, un trittico di film sulla danza creato da Robert Binet, Guillaume Côté e Alysa Pires, insieme al direttore Ben Shirinian. Sono tante ancora le attività in programma, tutte da seguire online. Nell’attesa che presto, molto presto, si possa ...

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La storia del Moulin Rouge: il regno del can-can

Ha compiuto 130 anni lo scorso anno, ma il suo fascino è rimasto immutato nel corso del tempo. Il Moulin Rouge (letteralmente “Mulino Rosso”) è situato nel famoso quartiere a luci rosse di Pigalle, vicino a Montmatre, è uno dei più famosi locali di Parigi. Il locale divenne particolarmente famoso per la presenza di un mulino a vento rosso che si trova sul tetto della struttura. Il Moulin Rouge è universalmente noto per essere il luogo di nascita spirituale del can-can. Originariamente introdotto come danza seduttiva utilizzata dalle cortigiane che qui si trovavano per intrattenere i clienti, il can-can divenne una vera e propria forma di spettacolo. Attualmente il Moulin Rouge è principalmente un’attrazione turistica che offre spettacoli di musica e danza ai visitatori di tutto il mondo. L’interno è decorato con un raffinato stile fine secolo francese. Il Moulin Rouge nasce grazie a Charles Ziedler e Joseph Oller, allora proprietari dell’Olympia I fondatori pensarono di creare un cabaret sullo stesso stile del Moulin de la Galette a Pigalle, proprio ai piedi di Montmartre. Costruirono sopra un mulino, ovviamente finto, ma di colore rosso così che potesse colpire immediatamente per la sua stravaganza, divenendo l’emblema del locale. L’idea era quella ...

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“YAG-The Movie” di Ohad Naharin in prima internazionale

Prima internazionale, proiezione unica seguita da un discorso dal vivo con Ohad Naharin Sabato 21 novembre, 21:00 NYC / 18:00 LA In YAG di Ohad Naharin, la prima produzione di Batsheva adattata appositamente per lo schermo, Naharin usa un linguaggio cinematografico per comunicare il suo lavoro sia come regista che come coreografo. La scomparsa del palco, ora sostituito dalla cornice cinematografica, crea un incontro diretto con i ballerini. L’artista video Roee Shalti, che filma regolarmente Batsheva, ha filmato e montato il pezzo con Naharin. Lo spazio nudo, utilizzando la stessa illuminazione dappertutto, è l’ambientazione per un movimento raffinato. YAG è stato girato nell’ottobre 2020  al Varda Studio di Batsheva, Suzanne Dellal Center, Tel Aviv.  Interpretato da: Yael Ben Ezer, Sean Howe, Londiwe Khoza, Igor Ptashenchuk, Yoni (Yonatan) Simon, Hani Sirkis. Musiche: John Zorn, Gaetano Donizetti, John Taverner, Ennio  Morricone, Ran Slavin. 50  minuti. Il pezzo contiene nudità. Nota: YAG verrà trasmesso come streaming live una tantum e non sarà disponibile per la visione futura. Inoltre, non sarà possibile fermare, mandare avanti veloce o riavvolgere la proiezione. Redazione www.giornaledelladanza.com

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“Parole che Danzano” un libro che racconta la storia artistica, personale di Roberto Bolle

“Parole che Danzano” è il nuovo libro di Roberto Bolle, come dall’artista anticipato sui propri social, è in uscita tra qualche settimana, il volume è edito dalla casa editrice Rizzoli, si tratta di un libro che racconta la storia artistica, personale e umana di uno dei più celebri danzatori del panorama coreutico di oggi. Roberto Bolle è senz’altro oggi il ballerino più conteso dai teatri e dai coreografi di tutto il mondo e non potrebbe essere diversamente quando si nasce con un talento come il suo e lo si coltiva con tanta cura e dedizione. E’ nato a Casale Monferrato il 26 marzo del 1975 ed ha iniziato giovanissimo i suoi studi nella Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano: “La carriera nel mondo della danza si sviluppa prestissimo, da giovanissimo. Bisogna sviluppare doti da atleta, curare l’interpretazione e lo studio. Dopo i 40 anni c’è un evitabile declino fisico. La carriera è breve, bisogna darsi da fare per dare il massimo molto presto”. Roberto aveva solo 15 anni e un futuro da stella davanti a sé. L’incontro con Nureyev è stato determinante: “Mi ha dato soprattutto dei consigli tecnici, correggendomi alla sbarra e in alcuni esercizi. In un certo ...

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Andrea Miller trasforma “Boat”, una delle sue opere più amate, in un film

Ora che la maggior parte delle esibizioni di danza è migrato, per forza maggiore online online, stiamo assistendo a molti lavori pensati per il teatro e che ora devono adattarsi al piccolo schermo. Il coreografo Andrea Miller sta adottando un approccio diverso. La sua compagnia, Gallim, aveva da tempo programmato un impegno presso il teatro Northrop dell’Università del Minnesota per questo mese, e il direttore della programmazione Kristen Brogdon si era impegnata a trovare un modo per realizzarlo. Così hanno iniziato a fare il brainstorming trasformando “BOAT “, realizzato nel 2016, in un film.   Commissionato dal Kimmel Center for the Performing Arts, BOAT è un’opera evocativa che esplora come appare, si sente e significa cercare casa. Il lavoro porta gli spettatori in un viaggio in cui le persone si sciolgono, galleggiano alla deriva, si tengono l’un l’altro, costruiscono legami e permettono alla speranza e alla dignità di crescere di nuovo.  Redazione www.giornaledelladanza.com

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Quando la relazione insegnante di danza-studente finisce

La figura dell’insegnante di danza è complessa, racchiude in sé una serie di sfaccettature che pongono l’accento sulla professionalità, sulla capacità comunicativa e sull’empatia reciproca che si crea con l’allievo. La relazione tra maestro di danza e studente quindi va oltre l’asse spiegazione-comprensione per giungere a una condivisione non soltanto di competenze, ma anche di emozioni, toccando quindi la sfera psicologica di entrambi. Il rapporto che si instaura con l’insegnante, dunque, incide molto sul rendimento in sala. Se l’allievo si sente a suo agio e stimolato imparerà molto più velocemente tecnica, sequenze e passi, e li eseguirà con maggiore sicurezza. Come insegnanti, riversiamo il nostro cuore e la nostra anima nei nostri studenti. Ogni allievo è prezioso per noi, tuttavia quasi ogni relazione con lo studente arriverà prima o poi al capolinea. E’ fisiologico, perché non importa quanto bravo possa essere un maestro. Nessuno può fornire a un ballerino tutto ciò di cui ha bisogno, ed è giusto che l’allievo abbia modo di sperimentare altri professionisti, altri stili e tecniche di insegnamento. Per molti insegnanti, però, l’allontanamento di uno studente può essere difficile se non addirittura traumatico. Queste emozioni talvolta spingono inconsapevolmente il maestro a tentare di mantenere la presenza ...

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Teatro San Carlo - Stéphane Lissner

Teatro San Carlo di Napoli – Stéphane Lissner: “Sono convinto che dobbiamo immaginare un futuro migliore” [ESCLUSIVA]

In questo momento di grande difficoltà per gli Enti Lirici e per tutto il mondo dell’Arte, in questa intervista esclusiva rilasciata al Giornale della Danza, il Sovrintendente del Teatro San Carlo di Napoli Stéphane Lissner lancia un messaggio di impegno e di speranza. Il 4 novembre 2020 il Teatro San Carlo di Napoli ha compiuto 283 anni, un anniversario importante. In qualità di Sovrintendente, vuole rilasciare qualche dichiarazione in merito? Si tratta di una ricorrenza importantissima. Uno dei fattori che più mi ha spinto a venire a lavorare al Teatro San Carlo è la sua storia. Dal 1737 ad oggi è una delle storie più belle al mondo per un teatro lirico. Il ‘700 è stato un momento unico, uno dei momenti più floridi per la Lirica e il San Carlo, per la sua produzione, oltre che per la sua straordinaria bellezza, è diventato ben presto il centro dell’Europa. Ho sempre detto che il San Carlo, insieme al Teatro Colón di Buenos Aires, è uno dei più bei teatri al mondo. Per me è una felicità e un onore dirigere un teatro come questo. È un momento particolarmente difficile per tutti i comparti dello spettacolo e per tutti gli Enti ...

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