Al via l’edizione 2020, 40 anni di Oriente Occidente, festival di danza e arte contemporanea che ha fatto della riflessione sulle identità culturali e l’incontro con l’altro la linea rossa del suo lungo, ricco e prezioso percorso artistico. Nell’anno del lockdown, la proposta di un festival dal vivo, con spettacoli in prima assoluta frutto di coproduzioni internazionali che mantengono la loro natura e concezione originaria è un atto politico. Come politico – nel senso di civico – è l’impegno a restituire il teatro e la scena agli spettatori e riavviare un dialogo poetico ed emozionale grazie all’arte della danza. Da questa prospettiva è stato impostato un cartellone articolato, che da un lato celebra doverosamente il prestigioso anniversario, dall’altro conferma la sua valenza in ambito internazionale -con le coproduzioni di Lidberg e Morau- e infine vive nel presente della creatività italiana e internazionale, immaginando e sostenendo diverse proposte e iniziative artistiche di autori delle più recenti generazioni. Il festival si apre il 3 settembre (replica 4 settembre) con la prima mondiale di Centaur che riporta a Rovereto il teatro visionario e tecnologico di Pontus Lidberg e il suo Danish Dance Theatre, mentre il 6 e 7 approda in prima italiana l’attesa novità di Marcos Morau (artista associato del festival) per ...
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