Eleonora Abbagnato (Danseuse Étoile, Ballet de l’Opéra National de Paris e Direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma) inizia a studiare danza classica all’età di quattro anni in Italia, poi frequenta la scuola di Marika Besobrasova a Monte Carlo. Scelta da Roland Petit per essere “Aurora bambina” nella sua versione de La Bella addormentata nel bosco, Eleonora continua la sua formazione al Centro di Danza Rosella Hightower a Cannes (1991) ed entra l’anno seguente alla scuola di Danza dell’Opéra di Parigi. Qui frequenta i suoi corsi, partecipa alle tournée e agli spettacoli. Eleonora Abbagnato è scritturata nel balletto dell’Opéra di Parigi nel 1996 partecipando a numerosi spettacoli del repertorio classico e di quello contemporaneo (da George Balanchine a Rudolf Nureyev, Roland Petit e Pina Bausch). Coryphée nel 1999 e Sujet nel 2000, Eleonora è Solista nelle creazioni di Rudolf Nureyev (Don Chisciotte, La bella addormentata nel bosco, Cenerentola, La Bayadère, Raymonda, Lo schiaccianoci), Martha Graham (Temptations of the Moon), Pierre Lacotte (La Sylphide), Roland Petit (Clavigo e Le jeune homme et la mort) e George Balanchine (Emeralds), ecc. È promossa a “Première Danseuse” nel 2001 a soli ventidue anni. Da quel momento Eleonora Abbagnato amplia notevolmente il ...
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Dolore alla pianta del piede: non trascuriamo la fascia plantare
Molti danzatori, indipendentemente dal tipo di danza praticata, riferiscono di aver sofferto di dolore alla pianta del piede, più spesso localizzato posteriormente verso il calcagno ma che, a seconda dei movimenti dell’avampiede, si può irradiare verso le dita. Per comprendere meglio l’origine di questo disturbo, è utile ricordare che lo scheletro del piede (composto da tarso, metatarsi e falangi) visto di profilo presenta una struttura “a volta”, che viene mantenuta anche sotto carico, cioè nella stazione eretta e che consente di identificare due archi longitudinali, mediale e laterale (tesi tra il calcagno e le teste del primo e del quinto metatarso), e un arco trasverso (teso tra la testa del primo e del quinto metatarso). E’ appunto la maggiore o minore ampiezza dell’arco longitudinale mediale che ci consente di determinare il tipo di piede: cavo, quando l’arco plantare è molto evidente; piatto, quando invece tale arco si appiattisce o scompare sotto l’effetto del peso del corpo; normale in tutti gli altri casi. La principale struttura deputata al mantenimento degli archi plantari sotto carico prende il nome di fascia plantare. La fascia plantare è una robusta fascia di tessuto connettivo fibroso che si trova sulla pianta del piede subito sotto lo ...
Read More »Nella danza trovo “onestà”: intervista a Sasha Riva
Sasha Riva è nato il 3 febbraio 1991 a Fairfax County, Virginia (USA), ma è cresciuto in Italia. All’età di sedici anni ha studiato per un anno presso l’Accademia di danza contemporanea di Susanna Beltrami a Milano e dopo, anche senza aver avuto molta formazione nel classico, è entrato a far parte della Scuola del Balletto di Amburgo John Neumeier diretta da Marianne Kruuse dove ha studiato per tre anni (settembre 2008 – giugno 2011). Come insegnante principale nella scuola di Amburgo ha avuto Kevin Haigen. Nel corso di questi anni, in occasione di spettacoli ed eventi con la scuola, Sasha ha danzato ruoli da Solista in balletti di Neumeier come “Yondering”, “Vaslaw” e “Das Knaben Wunderhor” e ha anche iniziato a prendere parte in alcune produzioni con la compagnia del Balletto di Amburgo. Sasha è inoltre stato accettato e ha frequentato per quattro volte il corso estivo con NDT (anni 2010-2012-2013-2015). Nell’agosto 2011 Sasha Riva è entrato a far parte della compagnia del Balletto di Amburgo John Neumeier, dove è rimasto fino al luglio 2016. Durante i suoi anni in Compagnia (oltre a danzare in tutte le diverse produzioni di Neumeier che erano nel repertorio in quei cinque anni), ...
Read More »Le curve fisiologiche della colonna vertebrale: un aiuto prezioso per i danzatori
La colonna vertebrale appresenta l’asse portante del nostro corpo: è composta dall’insieme di oltre 30 vertebre, la maggior parte delle quali sono unite tra loro da un disco di cartilagine fibrosa che racchiude al centro un nucleo di sostanza gelatinosa che è in grado di ammortizzare i carichi cui la colonna è sottoposta sia da ferma che durante i movimenti del tronco (disco intervertebrale). Grazie alla sua struttura complessa, la colonna vertebrale dell’uomo è capace di svolgere in maniera esemplare due compiti a prima vista diametralmente opposti: essa è capace infatti di muoversi nelle diverse direzioni dello spazio, permettendo alla nostra schiena di flettersi in avanti, estendersi in dietro, inclinarsi lateramente e ruotare a destra e sinistra ma, se mantenuta fissa dai muscoli che la circondano, è anche in grado di sostenere il peso dell’intero corpo, di sopportare carichi esterni anche ingenti (pas de deux) e di trasformarsi nel perno intorno al quale il corpo gira. Affinchè la colonna vertebrale possa svolgere al meglio le sue funzioni di sostegno e movimento, bisogna che il danzatore impari, fin dalle primissime fasi del suo allenamento, a rispettarne le caratteristiche fisiologiche anche durante i movimenti di danza, senza creare zone di rigidità e/o ...
Read More »Essenza e passione: intervista a Josè Perez
Josè Perez, nasce all’Havana (Cuba) nel 1976. Inizia i suoi studi alla Scuola Nazionale “Alejo Carpentier”. Si diploma nel 1996, dopo aver frequentato il “Nivel Mediio” al Teatro Garcia Lorca, con la qualifica di “Ballerino ed insegnante di danza classica”. Nell’estate del 1996 viene invitato in Italia per partecipare al “Concorso Giovani Talenti”, lo vince e viene scritturato dalla “Compagnia del Teatro Nuovo” di Torino con la qualifica di “Solista”. Dopo aver ballato per alcuni mesi con la “Compagnia Nazionale Cubana”, decide di lasciare il suo paese per trasferirsi in Brasile. Nello stesso anno vince la medaglia d’oro al “Concorso Internazionale di Balletto” dell’Havana ed un’altra al “Grand Prix Uneal”. Nel 1997 vincitore del premio al “Festival Internacional de Brasilia”. Nel 1998 si trasferisce in Germania, iniziando così la sua carriera di primo ballerino all’Opera di Dresda. Nel 2003 riceve il “Mary Wigman Price” come miglior ballerino dell’anno. Nel luglio del 2003 entra a far parte delle stelle dello “Scottish Ballet”. Nel marzo del 2004 viene invitato, per i suoi meriti artistici, alla trasmissione italiana “Amici di Maria De Filippi” e a Roma riceve il “Premio Gino Tani” per le sue straordinarie doti di ballerino classico. Sempre nel 2004 viene ...
Read More »Roberto Bolle, l’étoile dei due mondi
Roberto Bolle è senz’altro oggi il ballerino più conteso dai teatri e dai coreografi di tutto il mondo e non potrebbe essere diversamente quando si nasce con un talento come il suo e lo si coltiva con tanta cura e dedizione. E’ nato a Casale Monferrato il 26 marzo del 1975 ed ha iniziato giovanissimo i suoi studi nella Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano: “La carriera nel mondo della danza si sviluppa prestissimo, da giovanissimo. Bisogna sviluppare doti da atleta, curare l’interpretazione e lo studio. Dopo i 40 anni c’è un evitabile declino fisico. La carriera è breve, bisogna darsi da fare per dare il massimo molto presto”. Il primo a notarlo fu il più grande danzatore della storia, Rudolf Nureyev, che gli affidò il ruolo di Tadzio nell’opera “Morte a Venezia” di Benjamin Britten. Roberto aveva solo 15 anni e un futuro da stella davanti a sé. L’incontro con Nureyev è stato determinante: “Mi ha dato soprattutto dei consigli tecnici, correggendomi alla sbarra e in alcuni esercizi. In un certo senso, mi ha aggiustato l’impostazione di base. Ero molto giovane e ne avevo davvero un grande bisogno”. Nel 1990 ha ricevuto numerosi riconoscimenti, nazionali e ...
Read More »La tecnica maschile – Lo stile di Arthur Saint-Léon – di Flavia Pappacena
“Tra storia e tecnica della danza” di Flavia Pappacena La tecnica maschile – Lo stile di Arthur Saint-Léon Arthur Saint-Léon (1815-1870) viene ricordato per la sua multiforme competenza di violinista e di coreografo (soprattutto del celebre balletto Coppelia andato in scena all’Opéra di Parigi il 25 maggio 1870), ma difficilmente lo si ricorda come danzatore. Si era formato con il padre Arthur Michel nella linea della scuola dell’Opéra di Parigi e in breve tempo aveva raggiunto la notorietà come danzatore di grandi capacità tecniche e interpretative. Riguardo alle esibizioni degli anni Quaranta in Francia, in Inghilterra e in Italia, tutte le recensioni che uscirono sui giornali concordano nel rilevare una tecnica vigorosa e dal tratto fortemente mascolino, una tecnica caratterizzata da una non comune capacità di elevazione nel salto e da una perizia nell’eseguire veloci ed estremamente elaborate pirouettes. In Italia, in cui era ancora in auge la tradizione autoctona fondata su una tecnica asciutta e di stampo decisamente atletico, Saint-Léon fu apprezzato, invece, per la leggerezza, la morbidezza e la grazia, oltre che per la rara capacità di sospendere il corpo nell’aria durante il salto. Prerogativa, questa, che fu eguagliata in seguito da altri danzatori, ma per ...
Read More »“Un esercizio è un dialogo continuo fra mente e corpo” afferma Eric Franklin nel suo nuovo libro
Preparazione alla Danza – Allenamento specifico per esibirsi al meglio in qualunque forma di danza è il nuovo interessante manuale sull’arte coreutica scritto da Eric Franklin, pioniere nel campo della visualizzazione finalizzata all’allenamento fisico, edito ancora una volta dalla casa editrice romana Gremese. Suddiviso in dieci capitoli di largo respiro, il volume riflette il percorso di insegnamento e ricerca portato avanti dal Direttore del Franklin Method Institute, fondato in Svizzera. Nei suoi studi Franklin integra le discipline somatiche con i tradizionali schemi di allenamento fisico. Tutto ha avuto inizio nel 1991, quando Franklin insegnava all’American Dance Festival (ADF). A quel tempo il maestro aveva già messo a punto un sistema di allenamento con le fasce elastiche, prendendo spunto da un vecchio compagno di danza che si allenava con una camera d’aria di bicicletta. Da quel momento il ricercatore non smette di offrire ai suoi studenti altri sistemi di esercizi, richiesti con sempre più insistita frequenza ormai. Lo scopo di tali esercizi, come afferma lo stesso autore nell’Introduzione, era quello di “far godere ai danzatori benefici immediati e offrire loro la possibilità di sviluppare forza e flessibilità in maniera consapevole”. Per tale fine, nel manuale viene dato largo spazio ai concetti ...
Read More »La bellezza risiede nella libertà: intervista ad Emanuele Soavi
Emanuele Soavi, coreografo residente dal 2006 nella città di Colonia (Germania). Italiano di nascita, nato a Ferrara, inizia la sua formazione di danzatore presso la scuola del Balletto di Toscana di Firenze. Dal 1995 entra a far parte, prima della compagnia del Teatro Opera di Roma, Teatro la Fenice di Venezia, poi nel 1998 al Theater Dortmund e nel 2001 nella celeberrima compagnia Olandese Introdans, dove sino al 2007 interpreta tra gli altri creazioni di Jiri Kylian, Hans van Manen, William Forsythe, Nils Christe, Renato Zanella, Nacho Duato, Karole Armitage, Mats Ek. Contemporaneamente inizia dal 2004 la sua attività di coreografo dove firma lavori per Teatri e Festival Europei e Internazionali, come Theater Aachen, Theater Dortmund, Stadttheater Regensburg, Dock11 Berlin, Staatstheater am Gärtnerplatz München, Theater Duisburg, Bolzano Danza, ARTMark Festival Witebsk Bellarussia, Mittelfest in Cividale del Friuli, SATFestival Barcelona, Schrittmacher Festival Aachen, Tanzwoche Dresden, Odeon Tanz Wien, Löft Leipzig e Korzo Theater all’Aia in Olanda. Nel 2011 crea nella città di Colonia la “Emanuele Soavi incompany” insieme ai partner Tanzarchive Köln, Gestik Department – Università di Colonia dove, collabora con numerosi Artisti di fama Internazionale e, riceve il premio Città di Colonia come miglior Artista e Interprete con la coreografia ...
Read More »GD Web TV: Symphony in C – Intervista a Roberto Bolle
In questo video, realizzato dal Teatro alla Scala, l’étoile Roberto Bolle racconta la pièce Symphony in C, coreografia di George Balanchine già realizzata per l’American Ballet: www.giornaledelladanza.com Foto di Marco Brescia & Rudy Amisano
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