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Attualità

Teatro dell’Opera di Parigi omaggio a Patrick Dupond online “Lago dei Cigni”

Grazie al web e alla televisione importanti proposte arrivano direttamente a casa dando una mano alla cultura, alimentando un senso di aiuto per ciascuno di noi. Sul sito ufficiale del Teatro dell’Opera di Parigi è stato trasmesso il filmato del Lago dei Cigni (on line gratuitamente fino al 21 marzo) in omaggio all’étoile Patrick Dupond, scomparso recentemente. Patrick Dupon fu ammesso alla Scuola di danza dell’Opéra di Parigi nel 1969, all’età di dieci anni, e lì si formò come ballerino. Nel 1975, all’età di sedici anni, cominciò a danzare nella compagnia del Balletto dell’Opéra di Parigi e l’anno dopo vinse la medaglia d’oro al Concorso internazionale di balletto di Varna. I primi anni della sua carriera trascorsero all’Opéra di Parigi, dove fu promosso ballerino principale nel dicembre del 1978 e danzò coreografie di Rudol’f Nureev, Alvin Ailey e Maurice Béjart. Nel 1980, all’età di ventun anni, fu promosso al rango di Danseur Étoile e, in questo ruolo, fu partner sulle scene di ballerine come Monique Loudières, Sylvie Guillem, Isabelle Guérin e Marie-Claude Pietragalla. In questi anni si affermò soprattutto per le sue interpretazioni di coreografie di John Neumeier, Roland Petit, Alwin Nikolais e Twyla Tharp. Nel 1988 divenne direttore artistico del Ballet de Lorraine, mentre nel 1990 subentrò a Nureev come direttore del balletto dell’Opéra di Parigi, una posizione che ...

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Jacopo Tissi, orgoglio italiano e primo ballerino del Boshoi

Jacopo-Tissi

Da Landriano a Mosca in punta di piedi, coronando il sogno della propria vita. Jacopo Tissi è il giovane ballerino italiano che tutto il mondo ci invidia. Ha realizzato il suo obiettivo diventando solista principale del Teatro Bolshoi di Mosca, sotto la guida Makhar Vaziev. Viso da bravo ragazzo, fisico da danseur noble, Tissi è nato a Landriano, in provincia di Pavia nel 1995. A soli dieci anni è entrato nella Scuola di ballo del Teatro alla Scala, dove si è formato con lode nel 2014, poi è stato al Balletto di Vienna diretto dall’attuale direttore del Corpo di ballo del Piermarini, Manuel Legris. Jacopo Tissi: l’intensa e precoce carriera del primo ballerino italiano che fa parte del teatro Bolshoi, la Mecca della danza Jacopo dal Teatro alla Scala è giunto al Bolshoi di Mosca dove nel 2017 è diventato primo ballerino. Ha avuto la grande opportunità di lavorare nella compagnia del Bolshoi grazie al Maestro Makhar Vaziev, già direttore del ballo scaligero, che, lasciata l’Italia per Mosca, dopo alcuni mesi ha voluto offrire a Jacopo la possibilità di continuare con lui il lavoro iniziato nella città meneghina, riconoscendo così al giovane artista un grande talento. Prima di allora Jacopo ...

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Rudolf Nureyev nasceva il 17 marzo del 1938. La sua lettera alla Danza

E’ stato spesso definito un “genio della danza” e anche “l’erede naturale di Nijinsky”, il grande danzatore russo degli inizi del XX secolo e innovatore della coreografia. Nureyev, in effetti, esaltò la figura del ballerino maschio, così come aveva fatto Nijinsky mezzo secolo prima. La sua storia ha dell’incredibile e sembra quasi uscire da un romanzo ottocentesco, da una qualche fiaba del passato. Nacque il 17 marzo del 1938 su un treno della Transiberiana; già: proprio su un treno della Transiberiana; quasi una premonizione di quella che sarebbe stata la sua vita futura, piena di viaggi in ogni parte del mondo, da un teatro all’altro, ovunque trovasse un pubblico in attesa della sua esibizione. “Quando sarò morto, mi erigerete una statua: mi si vedrà mentre mi alzo da una sedia con due valigie, pronto a partire. Quella sarà la storia della mia vita”. «Era l’odore della mia pelle che cambiava, era prepararsi prima della lezione, era fuggire da scuola e, dopo aver lavorato nei campi con mio padre perché eravamo dieci fratelli, fare quei due chilometri a piedi per raggiungere la scuola di danza. Non avrei mai fatto il ballerino, non potevo permettermi questo sogno, ma ero lì, con le mie ...

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Come sarà il ritorno nelle nostre sale di danza?

Ogni vicissitudine ha una sua fine. Un giorno anche questa pandemia terminerà, le scuole di danza, i teatri, le palestre, e tutte le attività cui è stata imposta la chiusura forzata, riapriranno e ricostruiranno una nuova normalità. A oggi non ci sono date precise sulla riapertura, ma è certo che quando torneremo a ripopolare le sale danza e i teatri, non saremo gli stessi di quando ci siamo stati l’ultima volta. Quest’anno lungo e drammatico ci ha provati, sfiniti, messi alla prova e cambiati per sempre. Non saranno diversi solo gli insegnanti, stanchi e feriti nella dignità della loro professione, ma anche gli allievi. Si dovrà lavorare molto sulla tecnica e sull’allenamento fisico che hanno risentito di un prolungato periodo di inattività o di lezioni da casa. Pavimenti non elastici, sedie improvvisate a sbarre, scarti musicali causati dalla comunicazione via web, hanno impedito ai ballerini di studiare in maniera adeguata e di seguire l’esatto ritmo del maestro. Quest’ultimo non ha potuto compiere le correzioni tecniche necessarie e valutare l’effettiva musicalità del suo allievo. Tutte le scuole di danza hanno perso allievi in questo interminabile percorso a ostacoli. Solo i più appassionati hanno riconosciuto nelle lezioni online un’ancora di salvezza, un’opportunità ...

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Dopo un anno al buio Broadway si ritrova a Times Square: “We will be back”

Dopo un anno al buio Broadway vede la luce alla fine del tunnel: “We will be back”, torneremo, hanno cantato un gruppo di attori in un evento pop-up organizzato in piena Times Square per commemorare un anno da quando il sipario e’ calato sui teatri a causa della pandemia. Un senso di ottimismo aleggiava nell’aria a dispetto delle chiusure. “New York sta tornando a respirare”, ha commentato Ryann Redmond, che fino al 12 marzo 2020 recitava nel cast di “Frozen”, uno degli spettacoli vittima della pandemia, mentre show come “Mrs. Doubtfire”, che aveva chiuso dopo solo tre rappresentazioni, e “Six”, che avrebbe dovuto aprire nel giorno del lockdown, confermavano il ritorno sulle scene. Il pop-up e’ stato uno di tanti all’aperto messi in piedi nelle ultime settimane per consentire ai lavoratori dello spettacolo di guadagnare qualcosa grazie alla sponsorship di organizzazioni come Broadway Cares/Equity Fights AIDS e NYCNext. Quello di Times Square, per la coincidenza con l’anniversario del lockdown, ha avuto un sapore speciale. Per evitare assembramenti non era stato data nessuna pubblicita’ all’evento, cosi’, quando un gruppo di ballerini hanno cominciato a danzare sulle note di “On Broadway” di George Benson, solo pochi passanti si sono fermati per applaudire ...

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Carlo Di Dio: “I ballerini devono essere versatili” [ESCLUSIVA]

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Carlo Di Dio ha studiato presso la Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli e ha concluso il suo percorso formativo presso la Scuola di Danza Classica “Harmony” diretta dal Maestro Arnaldo Angelini, suo maestro di vita, oltre che di danza. Dopo aver collaborato, tra gli altri teatri, con il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Massimo di Palermo, è approdato al San Diego Ballet e poi al California Ballet sotto la direzione di Maxine Mahon, compagnia dove ha lavorato a lungo come Principal. In questa intervista esclusiva si racconta al Giornale della Danza. Quando e come hai deciso di diventare un danzatore? Sicuramente devo ringraziare mia madre per aver intuito la mia passione quando ancora ero molto piccolo. Mi raccontava che mi vedeva ballare davanti la TV e ha colto l’opportunità di iscrivermi al primo anno di danza quando Enzo Gadaleta ha fatto nascere la prima scuola di danza di Procida. Avevo 8 anni quando ho iniziato, e da quel momento ho intrapreso un percorso importante che mi ha permesso di andare avanti e seguire la mia passione. Poi, negli anni successivi, ho avuto la possibilità di entrare a far parte della Scuola di Ballo del ...

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Parigi Fashion Week: Hermes porta in passerella la danza

Persino la Maison francese Hermes si è lasciata suggestionare dalla danza. Per la nuova collezione Hermes Fall/Winter 2021-2022 presentata attraverso un video digital, a causa delle restrizioni sanitarie durante la Parigi Fashion Week, il direttore creativo Nadège Vanhée-Cybulski si è ispirato alle donne forti e al loro senso di resilienza. Non possiamo quindi non pensare ai ballerini e ballerine, persone che lottano quotidianamente per il raggiungimento dei propri obiettivi, modellando il proprio fisico e la propria mente alla realizzazione dei propri sogni. Ma non solo. La danza viene proprio portata in passerella dal colosso francese. La presentazione è composta da due balletti e una sfilata. Lo show di danza si apre a New York, all’Armory Show, poi è la volta della sfilata Parigi, al Garde Républicaine ed infine l’ultima coreografia si svolge a Shangai. La presentazione Hermes Fall/Winter 2021-2022 è quindi un vero e proprio trittico ambientato a New York, Parigi e Shanghai Nella Grande Mela, i ballerini hanno dato il via alla sfilata di Hermes. Il prologo si è svolto all’Armory Show, sotto la supervisione della coreografa americana Madeleine Hollander. Dopo la successiva sfilata a Parigi, i ballerini di Shanghai hanno preso il sopravvento, sotto la direzione della coreografa ...

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“Panopticon” di Roberto Zappalà al Museo Castello Ursino di Catania

Dopo mesi di chiusura dovuta all’emergenza sanitaria il progetto Panopticon / il teatro igienico, opera installativa di Roberto Zappalà, prende forma dal vivo dal 19 marzo al 17 aprile al Museo Civico Castello Ursino in co-organizzazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania. Panopticon vede finalmente la luce in una dei luoghi più affascinanti e importanti della città siciliana, mostrando così di essere un progetto versatile ed esportabile.  «L’accostamento con il Panopticon di Jeremy Bentham – che progettò un carcere ideale nel 1721 – è molto semplice: il nostro progetto esalta infatti la dimensione della segregazione/prigione così come del distanziamento/isolamento sociale oltre che del voyeurismo. L’intenzione è di far diventare protagonista il contenitore, lo spazio, almeno quanto il contenuto, il performer e il messaggio del suo gesto». (Roberto Zappalà) E, come dice l’Assessore alla Cultura del Comune di Catania, Barbara Mirabella: «Lo scenario del Castello Ursino, anche in ragione della sua storia nei secoli di fortezza, dimora reale, carcere e infine luogo di bellezza e cultura, è il palcoscenico ideale sul quale rappresentare questa dicotomia fra la libertà dell’espressione artistica e la condizione umana soggetta a limitazioni continue e contingenti». Il Panopticon di Roberto Zappalà assolve ad una funzione sociale di riavvicinamento perché il pubblico entra ed è parte dell’opera d’arte. Al Museo Civico Catello Ursino l’installazione Panopticon diventa quotidianamente parte integrante del percorso museale e, al suo ...

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Il Royal Ballet in “Elite Syncopations” piattaforma di streaming ROH

Elite Syncopations viene trasmesso per la prima volta venerdì 12 marzo alle 19:00 ed è disponibile su richiesta per 30 giorni successivi. Mentre non vediamo l’ora di giorni più luminosi e con la primavera alle porte, il Royal Ballet trasmette uno dei suoi pezzi più gioiosi, divertenti ed edificanti: Elite Syncopations di Kenneth MacMillan . Presentato per la prima volta nel 1974, e da allora una costante del repertorio, è impostato su una serie di pezzi ragtime di Scott Joplin, suonati sul palco da una combo di specialisti adeguatamente abbigliata. Questo è Kenneth MacMillan in uno stato d’animo insolitamente spensierato, il che non vuol dire che la sua coreografia non sia esigente e interessante come sempre. Questa esibizione faceva parte del ritorno sul palco del Royal Ballet lo scorso ottobre , in una breve finestra tra i blocchi, e il puro gusto che i ballerini portano alle loro esibizioni è la prova, se ce ne fosse bisogno, della loro ansia di ballare davanti a un pubblico dal vivo. Questa era la prima volta che ballavano insieme come compagnia in sette mesi. Per quella particolare performance, il cast di Elite Syncopations è stato particolarmente aumentato per includere il maggior numero possibile di ballerini e la coreografia è stata leggermente modificata per evitare ...

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Il Balletto di Siena di Marco Batti in streaming con “I temperamenti dell’amore”

Il Balletto di Siena e il suo direttore artistico, Marco Batti, confermano il loro impegno nel mantenere viva la danza e nell’arricchire, sempre di più, l’offerta artistica e culturale italiana. Dopo mesi di silenzio tra le poltrone del Teatro, grazie ai protocolli di sicurezza redatti dal Comune, sarà finalmente possibile calcare nuovamente lo splendido palcoscenico dei Rinnovati. “I temperamenti dell’Amore” nasce dal connubio delle idee di Marco Batti, coreografo, e del direttore artistico dei Teatri di Siena, Alessandro Benvenuti, per commemorare il duecentocinquantesimo anniversario dalla nascita di Ludwig van Beethoven. Lo spettacolo, che era in programma all’interno del festival Excelsior, come prima nazionale, ad Aprile 2020, non ha debuttato per l’improvvisa chiusura dei Teatri. La tenacia e l’intesa tra il Direttore della compagnia e il Comune stesso ha fatto sì che quest’opera inedita non andasse perduta trovando spazio in una formula che abbraccia l’analogico e il tecnologico. Un tentativo di descrivere l’amore in ogni sua accezione, in ogni sua essenza, in ogni sua sfumatura modulando lo spazio ed i corpi dei ballerini sulle note delle più rinomate opere del compositore viennese. Quattro colori porta voci di quattro quadri, quattro disposizioni d’animo e quattro declinazioni dell’amore: rosso per l’Amore Ideale, grigio ...

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