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Rubriche

Le Papillon (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Nel 1860 l’Opéra di Parigi presentò alla Salle Le Peletier l’unica coreografia di Maria Taglioni (la prima grande ballerina romantica) creata per la sua allieva prediletta Emma Livry. Un balletto fantastico in due atti, formato da quattro scene, sulla musica di Jacques Offenbach e libretto di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges. Racconta di una fanciulla che a causa di un sortilegio viene trasformata in una farfalla. In scena oltre alla Livry erano presenti Louis Mérante (Principe Djalma), Louise Marquet (Fata Hamza), Mme Simon (Fata dei Diamanti) e Francisque Berthier, Francois Dauty, Julie Stoikoff, Louis Lenfant, Héloise Lamy, Alexandrine Simon, Virginie Maupérin, Elisa Troisvallets, Eugénie Scholosser. La “Valse des rayons” della seconda scena del primo atto fu riusata da Offenbach nel terzo atto dell’opera “Die Rheinnixen” (1864) e alcune parti dello spartito furono inserite nella versione francese di Whittington, “Le Chat du diable” (1893). La trama è ambientata nella Circassia. Dopo il preludio, la prima scena si apre con l’anziana e cattiva fata Hamza che maltratta i suoi servitori. Ha rapito la figlia dell’Emiro Farfalla, la quale le fa da cameriera. Guardandosi allo specchio Hamza desidera solo di ritornare giovane, ma per farlo deve essere baciata da un giovane principe. Di ritorno da ...

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La Vivandière (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La Vivandière è un balletto-pantomima in un atto firmato da Arthur Saint-Léon, su partitura musicale di Cesare Pugni, che vide il suo debutto al Her Majesty’s Théâtre di Londra nel 1844 con protagonista la coppia formata da Fanny Cerrito-Arthur Saint-Léon. L’allestimento in un atto narra una storia romantica ambientata nel mondo militare, con soggetti che parlano di amore, solidarietà, coraggio e di fratellanza. Il balletto include una grande varietà di movimento che enfatizzano costantemente la versatilità dei ballerini. Dal leggero petit allegro, al meraviglioso adagio e pas de deux, fino al trionfante grand allegro. Fanny Cerrito, nata a Napoli nel 1817, era una delle più famose ballerine dell’era romantica. Si chiamava in realtà Francesca Teresa Giuseppa Raffaela Cerrito. Mentre Arthur Saint-Léon, nato a Parigi nel 1815, con il nome di Charles-Victor-Arthur-Michel Saint-Léon, divenne noto per aver ideato la coreografia e il libretto del balletto Coppélia, dando inoltre vita ad un personale sistema di notazione della danza chiamato “Sténéochorepgraphie”, da cui in seguito “La Vivandière” fu rimessa in scena. La storia si svolge in un villaggio ungherese e narra dell’amore di Kathi (la vivandiera del reggimento) per Hans (figlio di un oste) e delle loro peripezie per riuscire a sposarsi contrastando ...

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La Source (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Su coreografia di Arthur Saint-Léon, il balletto fantastico La Source è apparso al Théâtre de l’Opéra di Parigi in rue Le Peletier, il 12 novembre 1866, in tre atti con quattro scene sulla suddivisa partitura musicale di Léo Delibes e Aloisius Ludwig Minkus, con Guglielmina Salvioni (Naïla), Eugénie Fiocre (Nouredda), Louis Mérante (Djémil) nei ruoli principali. Per la stesura del libretto Arthur Saint-Léon collaborò con Charles Nuitter. I disegni originali dell’allestimento portavano la firma di Édouard Desplechin, Jean-Baptiste Lavastre, Auguste Rubé, Chaperon (scenografie) e Paul Lormier (costumi). La produzione non ebbe particolare successo, poiché la Salvioni fu considerata inadatta al ruolo di Naïla. Trionfò tuttavia l’anno successivo, con Adèle Grantzow nel ruolo di Naïla, e rimase una colonna portante del repertorio per i successivi anni. Una ripresa di successo nel 1872 vide la grande ballerina italiana Rita Sangalli nel ruolo principale, e fu per questa produzione che furono introdotte le nuove variazioni per Naïla, la cui musica fu composta dallo stesso Delibes. Danzata sessantanove volte, abbandonò il repertorio francese nel 1876, dopo essere stata prevista per l’arrivo dello Scià di Persia e per l’inaugurazione del Palais Garnier. Ci sono poche tracce del balletto originale – disegni e modelli, articoli di ...

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Si celebra la nascita, avvenuta 185 anni fa, di Pëtr Il’ič Čajkovskij

Pëtr Il’ič Čajkovskij (Votkinsk, 7 maggio 1840 – San Pietroburgo, 6 novembre 1893), è stato un compositore russo del periodo tardo-romantico, le cui composizioni sono tra le più celebri e celebrate del repertorio classico. Per la danza è stato un autentico innovatore, ed un padre, poiché ha innalzato la musica ad un livello di complessità e importanza mai riscontrato in precedenza. Ha rivoluzionato il mondo del balletto. Prima di lui, la musica coreutica era vista come un accompagnamento ed un semplice sostegno. Čajkovskij elevò il suono a elemento cruciale, creando un’esperienza emotiva più intensa. Pensiamo solo ai suoi tre più famosi balletti: Il Lago dei Cigni, La Bella Addormentata e Lo Schiaccianoci che hanno definito l’estetica della danza classica. Čajkovskij collaborò con il coreografo Marius Petipa, creando capolavori immortali. Nei suoi balletti, Čajkovskij utilizzò spesso il divertissement e il pas de deux per infondere momenti di assoluta bellezza e profondità emotiva. Il lago dei cigni op. 20, venne rappresentato per la prima volta al Teatro Bolshoi di Mosca l’anno successivo. La rappresentazione al debutto non riscosse un grande successo sia da parte del pubblico che dalla critica, a causa delle ripetute modifiche e tagli operati dal coreografo Reisinger. Nel 1895 ...

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La Perle (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Si tratta di un ballet-divertissement su coreografia e libretto di Marius Petipa (basato sul tableau danzato La Pérégrina: Ballet de la Reine dall’opera lirica Don Carlos di Giuseppe Verdi) con partitura musicale di Riccardo Drigo. Andò in scena al debutto in occasione di una serata di Gala al Teatro Bol’šoj Kamennyj di Mosca per celebrare l’incoronazione dell’imperatore Nicola II di Russia e dell’imperatrice Aleksandra Fëdorovna Romanova con protagonisti Pierina Legnani (La perla bianca), Pavel Gerdt (Il Genio della Terra), Nikolai Aistov (Il re dei coralli), Adelaide Giuri e Lyubov Roslavleva (Le perle rosa), Anna Johansson e Claudia Kulichevskaya (Le perle nere), Matilda Kschesinskaja e Nikolai Legat (“pas de deux” della perla gialla). Mentre il balletto era nelle prime fasi della produzione, fu redatto un elenco di potenziali ballerini da includere nel cast per essere revisionato da una commissione responsabile. Tra questi c’era l’ex amante dell’imperatore, la ballerina Matilda Kschesinskaja. Alla luce della vecchia relazione la madre dell’imperatore Marija Fëdorovna chiese di rimuoverla dal cast, poiché sarebbe stato scandaloso per la ballerina esibirsi di fronte alla sua nuova moglie. Quando lei lo venne a sapere fece appello allo zio dell’imperatore, il granduca Vladimir Aleksandrovič, la cui influenza determinò la sua reintegrazione nel cast nonostante gli ...

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La Péri (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Balletto pantomimico-fantastico in due atti e tre scene, La Péri fu coreografato da Jean Coralli sulla partitura musicale di Johann Friedrich Franz Burgmüller e libretto di Théophile Gautier con Jean Coralli. La prima andò in scena nel 1843 al Théâtre de l’Opéra (Salle Le Peletier) di Parigi con Carlotta Grisi al fianco di Marius Petipa nel ruolo di Achmet, dello stesso Coralli nel ruolo del Marchand d’Esclaves, di J.B. Barret (Roucem) e Delphine Marquet (Nourmanhal). Il debutto al Palais Garnier dell’Opéra vide la luce nel 1931, in occasione di un gala benefico con la coreografia di Léo Staats, interpreti Camille Bos e Serge Peretti. La trama racconta una storia complessa basata su una favola persiana che narra di Iskender, il Re, il quale, rendendosi conto che i giorni della sua giovinezza erano finiti, vagò per l’Iran alla ricerca del Fiore dell’Immortalità. Quando giunse ai confini della Terra, trovò una Péri (serva dei Puri) addormentata nella sua veste di gioielli preziosi. Una stella brillava sopra la sua testa e nella sua mano brillava il Fiore. Iskender si chinò silenziosamente sulla Dormiente e, senza svegliarla, le prese il Fiore che ardeva tra le sue mani caldo come il sole di mezzogiorno. La ...

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Giornata della Danza: i grandi teorici e riformatori della storia

Come è risaputo il 29 aprile, è la data che l’UNESCO dedica alla Danza. Nel 1982 il Comitato Internazionale della Danza dell’Istituto Internazionale del Teatro ha istituito questa festa da celebrare ogni anno, nel giorno della data di nascita di Jean-Georges Noverre. La scelta di Noverre non è casuale per rappresentare degnamente l’arte coreutica in quanto ne fu un autorevole riformatore e teorico dando un forte impulso al cambiamento del balletto classico. In particolare la storia ci insegna che il suo genio è da ricercare nel ballet d’action antesignano del balletto narrativo del XIX secolo. Senza Noverre non ci sarebbero stati in futuro titoli come Giselle, Il lago dei cigni, La bella addormentata, Lo Schiaccianoci, Romeo e Giulietta e Don Chisciotte solo per citarne alcuni. Ma di fondamentale citazione in questa celebrazione tersicorea sono anche Maximilien e Pierre Gardel che promossero a pieno titolo le nuove riforme di Noverre in tutta Europa come fecero anche in Francia Jean Dauberval e Gaetano Vestris, e in Italia Salvatore Viganò, che darà vita ad una sua rifinitura chiamata Coreodramma. Da menzionare inoltre il fiorentino Gasparo Angiolini che proprio insieme a Noverre è da includere tra i massimi progressisti del balletto. Il fiorentino Angiolini ...

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Laurencia (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Laurencia, balletto originariamente coreografato da Vakhtang Chabukiani, debuttò nel 1939 al Teatro Kirov di Leningrado. La storia di una rivoluzione contadina era un soggetto ideale per il balletto sovietico di quell’epoca. La coreografia era un’innovativa miscela di danza classica e popolare, caratterizzata dalla danza maschile virile ed eroica incarnata da Chabukiani. Alla première, i ruoli principali furono interpretati dalla prima ballerina Natalia Dudinskaya (Laurencia), Vakhtang Chabukiani (Frondoso), Elena Chikvaidze (Jacinta) e Tatiana Vecheslova (Pascuala). Nel 1956, il balletto andò in scena al Teatro Bolshoi, con Chabukiani in coppia con Maya Plisetskaya. Da rammentare inoltre Vladimir Vassiliev interprete maschile di questo titolo capace di assoluta espressività drammatica oltre alle ben note ed eccelse doti tecniche. Laurencia riscosse grande successo ovunque fu portato in scena, soprattutto nell’ex Unione Sovietica. Il pedagogo di balletto russo Michael Messerer rimontò Laurencia per il “Balletto Mikhailovsky” di San Pietroburgo nel 2010. La sua versione non si basava sulla produzione di Chabukiani al Kirov, la cui ultima messa in scena risaliva al 1972 (sebbene una versione venne mantenuta nella capitale georgiana Tbilisi dove apparve per la prima volta nel 1948 all’Opera con il Balletto di Stato e la prima ballerina Vera Tsignadze), ma sull’allestimento successivo del Bolshoi. ...

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La fata delle bambole (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La fata delle bambole (Die Puppenfee) è un balletto-pantomima-divertissement in un atto. Il libretto fu redatto da Joseph Haßreiter e Franz Xaver Gaul. La coreografia proviene da Joseph Haßreiter e la musica è stata composta da Josef Bayer nel 1888. “La fata delle bambole” è una delle opere di balletto più popolari nei paesi di lingua tedesca. La prima mondiale ebbe luogo il 4 ottobre 1888 al Teatro dell’Opera di Corte di Vienna. In occasione di un evento di beneficenza sotto il protettorato della principessa Pauline Metternich, fu eseguito per la prima volta con il titolo “Im Puppenladen” nel Palazzo del Principe Johannes Liechtenstein nel 1888, e venne interpretato da aristocratici e nobili. Il balletto, nella cui versione originale il ruolo della protagonista era mimato, è stato più volte ripreso a Vienna con la coreografia di Joseph Haßreiter, e fa ancora parte del repertorio dell’Opera di Stato di Vienna. Infatti all’inizio del 1888, il maître viennese Joseph Haßreiter e il pittore Franz Gaul, progettarono questo balletto particolarmente divertente, ambientato in un negozio di bambole. L’idea ricordava Léo Delibes e il coreografo Arthur Saint-Léon che già avevano allestito nel 1870 con successo la storia di E.T.A. Hoffmann “L’uomo della sabbia” in ...

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Le Conservatoire (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Originariamente intitolato Le Conservatoire, or A Marriage by Advertisement (Konservatoriet eller et Avisfrieri), questo balletto-vaudeville in due atti fu creato dal coreografo August Bournonville nel 1849 per il Royal Danish Ballet. L’azione si svolge in una sala-danza presso il Conservatorio di Parigi. Ciò deriva dal fatto che Bournonville studiò al Conservatorio parigino agli inizi dell’Ottocento con Auguste Vestris (1760–1842) celebre ballerino francese, di ascendenza italiana, che debuttò a soli dodici anni all’Opéra di Parigi nel divertissement del terzo atto della pastorale La Cinquantaine di Jean-Benjamin de La Borde. Divenuto membro a tutti gli effetti della compagnia dell’Opéra nel 1775, fu promosso solista nel 1776, primo ballerino nel 1778 e premier sujet de la danse nel 1780, posizione che egli mantenne per trentasei anni consecutivi. Ritiratosi dalle scene nel 1816, si dedicò con enorme successo all’insegnamento della danza classica accademica contribuendo alla formazione di tanti futuri danzatori del XIX secolo, tra i quali Marius Petipa, Lucien Petipa, Fanny Elssler, Jules Perrot e Maria Taglioni. Con la Taglioni si esibì in un minuetto di corte all’età di 75 anni, per l’ultima sua apparizione sulle scene. Le Conservatoire lanciò la carriera tersicorea della prima ballerina Juliette Price (1831-1906) danzatrice danese che aveva studiato con August Bournonville, diventando la sua artista preferita per l’algida e nobile compostezza che corrispondeva alla sua idea di “ballerina perfetta”. In “Le Conservatoire” August Bournonville conduce ...

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