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Rubriche

Sergei Polunin, il bad boy della danza dal cuore tenero

  Serhij Volodymyrovyč Polunin, noto come Sergei Polunin, è un artista poliedrico: ballerino classico, attore e modello. Come primo ballerino freelance, questo giovane ragazzo, classe 1989, è ospite di diversi teatri in tutto il mondo. Dal Royal Ballet, al Teatro alla Scala, al Bolsoj, al Teatro San Carlo fino al Bayerische Staatsballet. L’ex bad boy della danza in realtà è un ragazzo dal cuore tenero. L’artista ha infatti dismesso da poco i suoi panni tormentati per prendere quelli di papà modello. Sergei da marzo è padre di Mir, parola russa che significa pace. Il ballerino ha avuto il bimbo dalla sua compagna Elena Ilynikh, campionessa di pattinaggio artistico. Sergei Polunin è considerato uno dei più grandi e talentuosi ballerini del nostro tempo, grazie al suo magnetismo e alla sua naturalezza tecnica. Diviene primo ballerino del Royal Ballet di Londra a 19 anni, il più giovane di tutti i tempi, dà però presto scandalo lasciando la compagnia. Viene definito dal Telegraph “Il James Dean della danza” e attira l’attenzione mediatica per i suoi numerosi tatuaggi, le sue dichiarazioni forti e le sue scelte drastiche. Il Giornale della Danza ripercorre insieme a voi la vita di Sergei Polunin. Sergei nasce da una famiglia modesta, ...

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Margot Fonteyn la prima ballerina assoluta partner di Rudolf Nureyev

Margot Fonteyn  consegue brillanti risultati per la grazia e per l’eleganza messe a servizio dell’impareggiabile senso artistico in tutti i ruoli interpretati. Indimenticabile partner di Rudolf Nureyev. Margaret Evelyn Hookham, il vero nome di Margot Fonteyn, ha genitori inglesi ed irlandesi, ma è figlia illegittima dell’uomo d’affari brasiliano Antonio Fontes. All’inizio della sua carriera, Margaret trasforma il cognome Fontes in Fonteyn e il nome Margaret in Margot, da qui il nome d’arte, rivelatosi fortunatissimo per la raffinata ballerina inglese. La Fonteyn studia danza a Londra. A 14 anni supera un’audizione per il Vic-Wells-Ballet, il futuro Rojal Ballet. Nel 1935 Margot Fonteyn diventa la star della compagnia e la musa ispiratrice di tanti balletti del coreografo Sir Frederick Ashton: “Ondine“, “Daphnis and Chloe” e “Sylvia”. Rimane nella storia la sua interpretazione, a 26 anni, di Aurora ne “La bella addormentata” di Cajkovskij.  Rudolf Nureyev, il partner di Margot Fonteyn: un binomio intenso e struggente Tra Rudolf Nureyev e Margot Fonteyn c’è un’alchimia unica, i due formano una coppia di ballerini affascinanti. Nel 1961, il ballerino russo è in tournée per la prima volta in Europa con il Balletto “Kirov”. Proprio in quel frangente chiede asilo politico alla Francia e abbandona l’Unione ...

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Maria Taglioni: la prima ballerina romantica per la quale fu creato il tutù

Maria Taglioni nasce a Stoccolma nel 1804. E’ considerata la prima grande ballerina romantica di tutti i tempi. Maria è la protagonista indiscussa del balletto romantico e per lei il pittore Eugene Lamy crea il tutù, un costume leggero e vaporoso, con il sottogonna bianco, che sarebbe poi diventato l’emblema della ballerina romantica. Maria Taglioni riscuote un successo mondiale grazie alla sua enfasi sentimentale e il tecnicismo che ne accentua la componente emotiva. Lo stile romantico infatti è caratterizzato da movimenti dolci, braccia curve ed un’accentuata inclinazione in avanti del busto. Questo dona alla danzatrice un aspetto morbido e leggero. Il movimento delle gambe diviene più elaborato, elevando il livello tecnico. Il periodo romantico nel balletto inizia intorno al 1830, seguendo di poco il movimento romantico nell’arte e nella letteratura. Come in questi due movimenti, anche nel balletto romantico è presente una forte caratteristica conflittuale tra uomo e natura. I balletti romantici sono generalmente suddivisi in due atti. Il primo rappresentato alla luce del giorno e associato alla realtà; il secondo invece ha luogo di notte, in un mondo sovrannaturale, dove solitamente si svolge un finale tragico. L’epoca romantica ha accentuato il ruolo della ballerina. La protagonista femminile è divenuta la componente ...

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La dieta chetogenica è intelligente per i ballerini?

La dieta chetogenica, ovvero quel regime alimentare basato sul consumo di pochi carboidrati e molti grassi, nasconde alcuni aspetti che non hanno convinto gli esperti: tutto quello che c’è da sapere prima di cominciare a seguirla. La dieta chetogenica – un metodo di perdita di peso alla moda basato sull’assunzione di carboidrati e grassi – ha guadagnato trazione nell’ultimo anno. Ma non confondere la popolarità con i consigli di salute generale: sebbene sia stato sviluppato come trattamento per l’epilessia infantile, mangiare il cheto comporta gravi rischi per la salute e le prestazioni dei ballerini. Perché? Secondo Marie Elena Scioscia, una dietista che lavora con i ballerini di The Ailey School, la dieta in sostanza forza il tuo corpo a bruciare grassi invece di carboidrati per produrre energia. Mentre questa potrebbe sembrare una buona idea, i carboidrati sono la principale fonte di carburante del corpo. Manipolare l’assunzione di carboidrati in questo modo mette il tuo metabolismo sotto stress e abbassa lo zucchero nel sangue. Anche se questo può comportare una perdita di peso a breve termine, è principalmente dovuto all’acqua e talvolta anche alla massa muscolare, qualcosa di cui i ballerini hanno sicuramente bisogno.   La dieta chetogenica si basa su un principio fondamentale: diminuire i carboidrati ...

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Darcey Bussell: vita e successi della grande ballerina inglese

Marnie Mercedes Darcey Pemberton Crittle, questo il nome completo di Darcey Bussell, nasce a Londra il 27 aprile 1969. E’ considerata una delle più famose ballerine britanniche della sua generazione. Durante i suoi quasi vent’anni come direttrice della compagnia Royal Ballet School, ottiene la fama per la sua combinazione unica, data da un fisico alto e atletico coadiuvato da un lirismo morbido. Il suo vasto lavoro televisivo include l’apparizione come giudice nel reality della BBC “Strictly Come Dancing” e la presentazione di simulcast cinematografici del Royal Ballet, trasmessi in tutto il mondo. Darcey Bussell: la vita Darcey nasce da John Crittle, uomo d’affari australiano, e da Andrea Williams, britannica. I genitori divorziano prestissimo, quando lei ha solo tre anni. Piccolissima viene adottata da Philip Bussell, che diventa il nuovo marito della madre. La famiglia trascorre alcuni anni in Australia prima di fare ritorno a Londra per dar seguito all’educazione di Darcey presso la Fox Primary School. Darcey Bussell, ballerina principale della Royal Ballet a soli vent’anni Darcey si forma  presso l’Arts Educational School e la Royal Ballet School, e inizia la sua carriera professionale al Sadlers Wells Royal Ballet. In seguito si trasferisce alla Royal Ballet , dove diventa una ballerina ...

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La danza è l’espressione profonda dell’anima

“La danza è il linguaggio nascosto dell’anima”. L’emblematica frase della danzatrice e coreografa americana Martha Graham, considerata da molti la “madre della danza moderna” , ci fa capire come la danza sia l’espressione profonda dell’anima. L’atto di danzare ci permette di rilevare il nostro io più profondo e recondito, esprimendo al meglio ciò che sentiamo. Questa  disciplina è in grado non solo di plasmare e modellare il nostro fisico, ma soprattutto i nostri pensieri. Quando danziamo possiamo entrare in un’altra dimensione. Ci liberiamo delle nostre paure per esprimere al meglio la nostra vera identità. Non servono schemi o impalcature, quando balliamo esprimiamo noi stessi, sveliamo la nostra vera natura.   La danza è libertà, apertura mentale, verso un mondo differente da quello in cui viviamo. Come abili e navigati attori possiamo, di volta in volta, andare ad interpretare personaggi diversi tra loro. Nel balletto è impossibile fingere, poichè sveliamo i nostri veri sentimenti. Possiamo finalmente ribellarci alla nostra vita e alle sue rigide regole, per abbracciare un universo costituito da incantevoli sogni e da infinita bellezza. La danza è una vera e propria forma di comunicazione. Il corpo è solo uno strumento, ma grazie alla gestualità e all’espressione del nostro viso, liberiamo ...

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L’Opéra National de Paris rimane chiuso fino alla fine del 2020

L’Opéra national de Paris ha preso la decisione, approvata oggi dal suo consiglio di amministrazione, di avviare in anticipo, a partire da luglio 2020, le operazioni per rinnovare alcune delle sue attrezzature di scena. Queste operazioni erano inizialmente previste per la bassa stagione 2021. L’Opera non accoglierà quindi presto il pubblico! Attualmente chiuso a causa di Covid, non riaprirà prima della fine del 2020 per il Palais Garnier e prima di metà novembre 2020 per l’Opéra Bastille.  Al Palais Garnier, il programma  viene annullato fino alla fine di dicembre 2020. L’Opéra Bastille riaprirà il 24 novembre 2020 con La Traviata di Giuseppe Verdi nella messa in scena di Simon Stone, inizialmente in programma al Palais Garnier . La produzione di Carmen di Georges Bizet nella messa in scena di Calixto Bieito e il balletto La Bayadère coreografato da Rudolf Nureyev chiuderà l’anno 2020. Si noti che questa riapertura coinciderà più o meno con la partenza leggermente anticipata di Stéphane Lissner che lascerà il suo posto alla fine del 2020 anziché luglio 2021 per lasciare al suo successore, Alexander Neef , tutta l’ampiezza necessaria per compensare l’attuale perdita di 40 milioni di euro. Sara Zuccari Direttore www.giornaledelladanza.com

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Scarpette da punta, croce e delizia dei ballerini: manutenzione e uso intelligente

Le scarpette da punta richiedono di elevata manutenzione e necessitano di molto tempo per raggiungere la morbidezza che le rende funzionali, quindi non sorprende che numerosi danzatori ne prolunghino la naturale durata. Tuttavia, ballare con le scarpe rovinate può aumentare seriamente il rischio di alcuni tipi di lesioni. Le scarpe da punta sono formate da cinque elementi principali: la tomaia che ricopre il piede ed è solitamente in raso; la mascherina realizzata in tela o carta imbevute di resine speciali; la soletta che sostiene il piede e presenta varie consistenze, quella esterna è in cuoio, mentre quella interna è frutto della combinazione di cartone pressato e altri materiali; i nastri in raso o nylon che trattengono la caviglia limitando il rischio di infortuni; l’elastico il cui compito è evitare che la calzatura scivoli via dal tallone ed quindi è cucito in corrispondenza del tendine d’Achille. Ballare sulle punte non è un’attività naturale e richiede un indirizzamento del peso corporeo sui piedi, ragion per cui è importante cercare di trasmettere il più uniformemente possibile la forza necessaria a eseguire i passi attraverso le ossa, le articolazioni e i tessuti molli. Il piede è composto di ventisei ossa, trentatré articolazioni e oltre ...

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La danza è sport, arte o entrambi?

E’ il dibattito del secolo: la danza può essere considerata una disciplina sportiva oppure si annovera esclusivamente tra le arti? Albert Einstein affermava che i ballerini sono gli atleti di Dio, eppure numerosi danzatori ed esperti del settore si sono espressi proponendo pareri contrastanti sulla questione. C’è chi sostiene categoricamente che la danza non sia assimilabile allo sport perché, esattamente come la pittura o la musica, rappresenta una forma d’arte. Altri invece sostengono che la danza rientri appieno tra le discipline sportive, in quanto ne ricalca il modello basato sull’allenamento e sul potenziamento fisico. Vediamo quali canoni avvicinano la danza allo sport e per quali motivi invece se ne discosta. Come le varie discipline sportive, danzare richiede una rigorosa preparazione tecnica e fisica e una notevole resistenza, i ballerini devono sostenere prove spossanti e uno spettacolo che spesso dura almeno quanto una partita di calcio. Quindi, anche nella danza la forza è la chiave vincente nelle performance e va adeguatamente stimolata. Il danzatore ha bisogno di anni di studio per migliorarsi, processo che richiede determinazione, passione, dedizione, sacrificio e disciplina e, come l’atleta, è soggetto a lesioni e infortuni, quindi deve allenarsi in modo tale da ridurre al minimo il ...

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L’importanza di bere acqua durante e dopo l’attività fisica

Si avvicina l’estate e in questo periodo è ancora più importante ricordarsi di bere molta acqua. Mantenere il giusto livello di idratazione è indispensabile per far funzionare bene l’organismo: in media bisognerebbe consumare circa due litri di acqua al giorno, inclusa quella contenuta nei cibi, come verdura e frutta. E quando ci allena? Il motivo per cui è necessario bere acqua durante e dopo l’attività fisica è la sudorazione. Questo processo fisiologico è il risultato di un meccanismo chiamato termoregolazione e non va ostacolata, anzi va aiutata con la reidratazione costante a intervalli regolari. In questo modo l’organismo può continuare a dissipare l’eccesso di calore corporeo sotto forma di vapore acqueo, mantenendo controllata la temperatura corporea. È importante cominciare a bere prima di sentire sete perché la sete è il sintomo che si è già disidratati. In presenza di una disidratazione del 2% della massa corporea possono venir compromesse le performance fisiche e mentali. Ma quanto bisogna bere durante e dopo l’allenamento? L’acqua deve essere la principale fonte di idratazione: è buona norma bere un quarto di litro ogni 15-20 minuti circa durante l’allenamento. E dopo lo sport il consiglio è di bere acqua fresca a piccoli sorsi ogni quarto d’ora.Bere troppo, al contrario, ...

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