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Roberto Casarotto, direttore artistico del Balletto di Roma, racconta i suoi progetti per la compagnia

Dopo una serie di collaborazioni ed esperienze all’estero, e dopo l’incarico di responsabile dei progetti danza internazionale del Festival Operaestate di Bassano del Grappa, Roberto Casarotto è stato nominato direttore artistico del Balletto di Roma. Lo abbiamo quindi intervistato sulla sua visione della danza e progetti futuri della compagnia, riguardo alla quale ci ha svelato il nome del terzo coreografo associato e una collaborazione importante… Come nasce la collaborazione con il balletto di Roma?         Nasce dall’incontro con il direttore della compagnia romana a Bassano del Grappa durante il Festival Operaestate la scorsa estate, e anche da una segnalazione di Theresa Beattie, divenuta un contatto comune dopo il progetto della compagnia del Balletto di Roma alla Royal Opera House, e che fece il mio nome parlando di operatori di danza. Che buffo che la segnalazione di un italiano parta dall’Inghilterra!  Come nasce invece il direttore artistico Roberto Casarotto? Ho un trascorso di danzatore, ma ho anche avuto la fortuna di incontrare figure professionali importanti che mi hanno permesso di sviluppare un network; rete che ha facilitato il mio passaggio dalla carriera artistica a quella organizzativa e di promozione della cultura della danza. Parallelamente a questo c’è stato un percorso di studi in ambito ...

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Il meglio di…Dentro la Danza: ABBAGLI – FURIA – PROMESSE MARINAIO? – IL PASSO FALSO!!!

La rubrica del giornaledelladanza.com, Dentro la Danza, è un mix di notizie a volte importanti altre piccanti, divertenti, raccontate con ironia e leggerezza per svelare cosa avviene dietro le quinte del mondo della danza e del balletto. Anche i nostri lettori possono diventare protagonisti delle news del giornale scrivendoci all’indirizzo mailto:redazione@giornaledelladanza.com specificando nell’oggetto Dentro la Danza e raccontandoci in anteprima le indiscrezioni di cui sono a conoscenza.   ABBAGLI                                                    Incredibile abbaglio per la più amata dagli italiani, Lorella Cuccarini. La celebre ballerina degli anni ’80 televisivi da un po’ di tempo sta prendendo qualche abbaglio. Commentando una foto della figlia, intenta a giocare una partita di calcio, Lorella ha commentato: “Non è danza anche questa?”, ma in questo caso interviene l’affetto materno e quindi la perdoniamo. Successivamente però, mostrando la foto di una bounganville in fiore ha esclamato: “Quest’anno l’azalea è uno splendore!”. Cara Lorella, la prima te la perdoniamo, ma non puoi scambiare un’azalea con una bouganville!!! FURIA           Non ha peli sulla lingua Massimo Mezzetti, assessore alla cultura della regione Emilia Romagna, che durante la conferenza stampa per la nomina della Fondazione Aterballetto a Centro di Produzione della Danza ha puntato il dito contro il ...

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Alessandra Corona: “Nella vita, ciascuno di noi ha sogni impossibili. Si deve sognare, sempre!”

Arriva direttamente dagli Stati Uniti la prima internazionale di “Dulcinea a Manhattan”, nuova produzione dell’artista Alessandra Corona, diretta da Ramon Ollerm in tour in Sardegna per il Circuito Regionale Sardo, settore Danza, dal 19 al 22 febbraio, nei teatri di Santa Teresa Gallura, Alghero, Lanusei, Carbonia. Una vibrante messinscena che si consuma in una notte newyorchese, interpretata da un cast di ballerini, cantanti, attori e musicisti. Alessandra Corona ha parlato del suo lavoro al Giornale della Danza. Dulcinea in Manhattan: la Sua nuova pièce, create e realizzata per sette artisti. Ci può raccontare come e perché sceglie un determinato danzatore o artista per lo spettacolo? Da sempre mi interesso a lavorare con artisti differenti – danzatori, cantanti, musicisti, tutti di altissimo livello. Il mio lavoro cerca di coinvolgere discipline diverse, tutte insieme. Questo è il mio modo di lavorare e creare una performance. Per creare Dulcinea, Lei si è ispirata al racconto classic “Don Quixote”. La Sua coreografia, però, è una storia più contemporanea. Mi sono formata artisticamente con la danza classica, ma ho lavorato con moltissimi coreografi che mi hanno ispirato e detto di creare performance più contemporanee. Sto cercando di trovare un modo diverso per presentare il talento dei ...

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Alessandra Ferri torna a danzare, ad ottobre sarò Eleonora Duse

Aveva deciso di abbandonare la danza, Alessandra Ferri, classe 1963, aveva salutato il suo pubblico, dai maggiori palcoscenici del mondo, dalla Scala al Metropolitan di New Yorknel 2007per dedicarsi alla famiglia, al compagno, il fotografo Fabrizio Ferri, alle due figlie adolescenti, Emma e Matilde. Ma qualcosa non ha funzionato. La passione per il palcoscenico è ritornata, prepotente, a farsi risentire. Come un tarlo, come una malattia. E Alessandra Ferri, una delle maggiori interpreti del nostro tempo, ha rimesso ai piedi le scarpette di danza. ”Un addio trionfale, il suo pur nello stupore generale del suoi fan”. Ma la stella del Royal Ballet di Londra, che il grande Baryshnikov chiamò, non ancora ventenne, all’American Ballet Theatre di New York, ha detto addio ai ruoli romantici e del repertorio. Non sarà più Giulietta, Carmen, Giselle, Tatiana, appassionate e sognatrici, ma donne in carne e ossa, egocentriche volitive, sempre innamorate. La prima volta, in Italia, fu al Festival di Ravenna con ‘Chéri’, la pièce liberamente tratta da Colette, firmata dalla regista e coreografa Martha Clarke, accanto ad Herman Cornejo, principal dancer dell’American Ballet Theatre di New York, compagno in scena e nella vita. Dopo ‘Evolution’, il gala che l’ha vista protagonista questa estate ...

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José Perez: “Cerco sempre di entrare nella verità, mi piace la narrazione realistica”

  José Perez, artista poliedrico che ha diviso la sua carriera tra teatro e televisione, attualmente è in scena al Teatro San Carlo di Napoli in “Otello” di Fabrizio Monterverde, che lo vede impegnato in un ruolo nel quale riesce ad esprimere al massimo la sua sensibilità e pienezza artistica. Il giornaledelladanza ha seguito molto da vicino l’allestimento partenopeo di questa produzione, dedicandovi un servizio fotografico specificamente realizzato nella fase di prove e vari approfondimenti. In questa intervista esclusiva José Perez, protagonista della rilettura shakespeariana di Monteverde, si racconta in esclusiva al giornaledelladanza.com Sei attualmente in scena al Teatro San Carlo di Napoli con Otello, di Fabrizio Monteverde. Quanto ti senti Otello? Mi sento molto nel ruolo, perché comunque l’ho già danzato tre anni fa con il Balletto di Roma. È un ruolo che richiede che io debba essere molto presente, molto fisico, ma, nello stesso tempo, anche una persona delicata nell’amore, diviso tra la dolcezza del sentimento e la forte gelosia. Cerco di dare il massimo di me e di rendere il personaggio nel modo giusto. In questo mi aiuta anche il colore della pelle, Otello è un moro.  Il tuo approccio al ruolo è più sul piano tecnico o ...

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Lorca Massine: “Non danzate, siate il movimento”

  Lorca Massine è un artista di grande spessore e di straordinaria cultura. Figlio di Léonide Massine, danzatore e coreografo, tra i più illustri personaggi del panorama artistico del Novecento, Lorca ha da sempre portato avanti la tradizione artistica tramandatagli da suo padre ed ha, a sua volta, creato numerose coreografie per i teatri di tutto il mondo.  Lo scorso 14 febbraio, al Teatro dell’Opera di Roma ha ripreso “Le Chant du Rossignol”, balletto in un atto tratto da una fiaba di Hans Christian Andersen, su musiche di Igor Stravinskij, scene e costumi di Depero, da un progetto incompiuto di Serge Diaghilev e Léonide Massine. In questa intervista si racconta in esclusiva al giornaledelladanza.com La coreografia di Léonide Massine “Le Chant du Rossignol” per l’opera di Stravinskij dal titolo “Le Rossignol” ebbe due versioni, una con scenografie di Benois, l’altra con scenografie di Matisse, che debuttarono all’Opera di Parigi, rispettivamente nel 1914 e nel 1920. Il Suo personale riallestimento parte da un progetto incompiuto con scene e costumi di Depero, questa scelta trova il suo significato in una connotazione prettamente futurista? Quest’opera parte proprio dalla scenografia. Negli anni ‘80 alla Fenice mi chiesero di fare un’opera di recupero e mi ...

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Alessandra Ferri allo specchio

Nel 1980, dopo un’iniziale formazione scaligera e poi londinese, entra a far parte del Royal Ballet inglese. In seno a questa compagnia, vive nel 1983 l’anno della sua affermazione: a soli diciannove anni viene promossa prima ballerina. Nel 1985, su invito di Mikhail Baryshnikov, si trasferisce all’American Ballet Theatre in qualità di prima ballerina: con questa compagnia va in tournée in tutto il mondo e recita per il grande schermo nel film “Giselle (The Dancers)” (1987) di Herbert Ross. Nel 1992 è l’unica ballerina italiana del Novecento ad essere invitata come étoile dall’esclusiva compagnia di balletto dell’Opéra di Parigi: un riconoscimento importante al quale sono seguiti altri inviti, come protagonista di Carmen e di Notre-Dame de Paris – entrambi lavori di Roland Petit.  Il repertorio ballettistico di Alessandra Ferri include tutti i classici dell’Ottocento (molto apprezzata, in particolare, è stata la sua Giselle) e i maggiori capolavori dei grandi autori del XX secolo. Fu proclamata prima ballerina assoluta nel 1992. Il titolo più alto che si possa conferire a una danzatrice. Nel terzo appuntamento di “Allo Specchio – vizi e virtù” , Alessandra Ferri ci racconta la sua vita di danzatrice e di donna. Domanda di rito, come è nata per Alessandra Ferri ...

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Lorella Cuccarini, la più amata dagli italiani, compie 50 anni

Lorella Cuccarini compie 50 anni. La showgirl scoperta da Pippo Baudo e lanciata nel 1985 in “Fantastico 6”, festeggia anche i 30 anni di carriera, tra tv, teatro e fiction. Sorriso, grazia e fisico restano quelli che le hanno regalato la popolarità. In autunno dovrebbe tornare sul piccolo schermo, senza trascurare il musical. Un ritorno atteso, perché la Cuccarini resta “la più amata dagli italiani” e non solo per lo slogan del famoso spot. La Cuccarini è stata presenza costante del piccolo schermo fino ai primi anni duemila e poi dal 2008 al 2013, con sette edizioni di Paperissima e di Trenta ore per la vita, tre di Buona Domenica, tre di Domenica In… Così è la vita, due di Domenica In… Onda, il 43mo Festival di Sanremo, con Pippo Baudo, Uno di noi con Gianni Morandi, La sai l’ultima?, tanti show da conduttrice, compreso il Festivalbar, e alcune apparizioni in fiction tv come Piazza di Spagna, Amiche e Lo Zio d’America 2. Nel 1997 la showgirl sbarcò in teatro e con Grease ottenne enorme successo. Il musical venne replicato per 320 volte, con un incasso al botteghino di oltre 21 miliardi di lire e con oltre 400.000 spettatori. Una ...

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Spesso i limiti non sono reali

La disabilità è un argomento che vale la pena affrontare nel settore della danza. Molto spesso si pensa che solo corpi “perfetti” e modellati possono avvicinarsi alla danza, vista come la perfezione da raggiungere. Mentre al contrario si parla e si conosce poco degli aspetti terapeutici che si hanno sul corpo, ma soprattutto sulla mente. Danzare ci fa stare bene, fa gioire, e sopratutto è un atto sociale. Anche nello studio della danza, così come per la danza classica, contemporanea ecc. le lezioni sono collettive e quindi c’è un aspetto sociale e un confronto durante tutto l’atto dell’imparare. Non si impara a danzare da soli, ma è un’azione sublime che porta con se delle poetiche profonde attraverso l’utilizzo di un linguaggio corporeo non verbale, dando la possibilità di esprimere quello che la parola non può fare. Uomini e donne con varie disabilità in tutto il mondo partecipano attivamente sia negli spettacoli di danza amatoriale che professionale. Compagnie professionali di danza contemporanea, come Axis Dance Company negli Stati Uniti d’America e CandoCo nel Regno Unito presentano coreografie di ensemble misto di danzatori abili e diversamente abili. Persino la Cina ha dedicato molte risorse nella creazione di compagnie con disabilità. In Italia ...

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