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Quanto dura la carriera di un danzatore?

Il mestiere del danzatore è un lavoro molto impegnativo a livello fisico, egli è in parte atleta, performance artist, poeta, e in parte guerriero. È necessario avere una solida base di salute per essere in grado di intraprendere la strada di danzatore professionista e una voglia di apprendere una cultura ferrea per poter eventualmente sviluppare la carriera in altri ambiti in quest’arte dello spettacolo dal vivo. I danzatori devono prendere cura del proprio corpo attraverso una formazione costante con lezioni giornaliere, con approfonditi riscaldamenti e condizionamento dell’apparato scheletrico muscolare. E’ importante per chi vuole intraprendere questa carriera di avere una alimentazione sana ed equilibrata, nutrirsi con molte proteine per la forza muscolare e carboidrati per la resistenza necessaria che richiedono le molteplici ore di attività fisica da svolgere. Quando i danzatori non sono in scena, devono essere in grado di bilanciare il loro lavoro con il riposo, in modo di essere al top il giorno dopo per la lezione, ma soprattutto per le estenuanti prove. La strada intrapresa comporterà un costante controllo del proprio corpo, quindi fisioterapisti, massaggi per aiutare il corpo a rilassarsi, quindi prendersi cura di se e rimanere in buona salute. Negli ultimi anni i danzatori hanno ...

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Angelo Greco nominato solista del teatro alla scala di Milano

Importante passaggio nell’organico del Ballo scaligero: avendo superato il concorso recentemente tenutosi al Teatro alla Scala, Angelo Greco entra nel novero dei ballerini solisti del Teatro alla Scala. Angelo Greco Nato nel 1995 a Nuoro, nel 2014  si diploma alla Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala. Nello stesso anno entra a far parte del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala: debutta nel ruolo di Basilio nel settembre 2014 nel corso delle rappresentazioni di Don Chisciotte di Rudolf Nureyev; il mese successivo debutta nel ruolo protagonista in Romeo e Giulietta di Kenneth MacMillan. E’ il Principe/Schiaccianoci nello Schiaccianoci di Nacho Duato, titolo inaugurale della stagione 2014-2015 e riceve il “Premio Danza&Danza” come artista emergente per la stagione 2014. Nel marzo 2015 è tra gli interpreti principali di Cello Suites di Heinz Spoerli; nel corso del Gala per il 23 Festival Internazionale di Balletto di Lodz (Polonia) presenta il passo a due da Il corsaro e nel mese di luglio, alla Scala, in Excelsior,  debutta nel ruolo dello Schiavo. Sara Zuccari Direttore www.giornaledelladanza.com

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"Danza chi, come e perché?" - La Posta di Anna Maria Prina

“Danza, chi, come e perché?” – La posta di Anna Maria Prina

Carissima Anna Maria Prina, Nel percorso di un danzatore si ha occasione di interpretare svariati ruoli. Spesso non è facile indossare una maschera, lontana dai nostri canoni di personalità o addirittura talvolta abbiamo paura di osare le nostre potenzialità emotive. Durante la sua carriera ha mai avuto difficoltà nell’interpretare un ruolo specifico e come si è approcciata ad esso, avendo alle spalle professionalità e spessore emotivo? (Michele da Pisa) Caro Michele, essere ballerini a livello professionale implica anche possedere una certa “flessibilità”, non solo fisica ma mentale. Quindi, pur tenendo conto delle inclinazioni personali, non si devono avere preclusioni di sorta, non bisogna chiudersi al nuovo o al diverso. Le porto un esempio personale: da giovane ballerina mi è capitato spesso di dover danzare in “balletti bianchi” come La Silfide, Le Silfidi, secondo atto di Giselle, che non erano certo i miei preferiti essendo io portata naturalmente al neoclassico. Ho imposto a me stessa con impegno e caparbietà (anche ricercando libri e vecchi filmati) di trasferire al mio corpo gli atteggiamenti e l’espressività dell’epoca e del personaggio ultraterreno. Passavo del tempo a controllare allo specchio, per esempio, l’angolatura del corpo e delle braccia; mi pettinavo con grande cura secondo lo ...

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Elettra Morini allo specchio

Elettra Morini, étoile del Teatro alla Scala di Milano, racconta al pubblico del giornaledelladanza.com la sua vita nella danza “in punta di piedi” e la sua favola nel jet-set internazionale, ad Hollywood, accanto a sua marito Tony Renis, grande interprete della canzone italiana nel mondo. Nel settimo appuntamento di “Allo Specchio – vizi e virtù” , Elettra Morini ci racconta la sua vita di danzatrice e di donna. Quando è nata la passione per la danza? La vera passione per la danza non l’ho avvertita da sola perché non avevo proprio idea che un giorno potesse diventare la mia professione. So soltanto da quello che mi raccontavano i miei genitori che in casa ero sempre in movimento, ballavo, saltavo, mi specchiavo. Così un bel giorno all’età di dieci anni mia madre, su consiglio di una sua cara amica, mi portò alla scuola di Ballo della Scala. E sin dai primi corsi incominciai a capire che quella doveva essere la mia vita. Che emozione ha provato quando si è coronato il sogno di diventare un’étoile? E’ stata un’emozione che è cresciuta pian piano, appena finita la scuola mi facevano fare la supplente delle prime ballerine: Luciana Novaro, Gilda Maiocchi. E poi senza neanche accorgermi  perché effettivamente già facevo ...

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Roberto Casarotto, direttore artistico del Balletto di Roma, racconta i suoi progetti per la compagnia

Dopo una serie di collaborazioni ed esperienze all’estero, e dopo l’incarico di responsabile dei progetti danza internazionale del Festival Operaestate di Bassano del Grappa, Roberto Casarotto è stato nominato direttore artistico del Balletto di Roma. Lo abbiamo quindi intervistato sulla sua visione della danza e progetti futuri della compagnia, riguardo alla quale ci ha svelato il nome del terzo coreografo associato e una collaborazione importante… Come nasce la collaborazione con il balletto di Roma?         Nasce dall’incontro con il direttore della compagnia romana a Bassano del Grappa durante il Festival Operaestate la scorsa estate, e anche da una segnalazione di Theresa Beattie, divenuta un contatto comune dopo il progetto della compagnia del Balletto di Roma alla Royal Opera House, e che fece il mio nome parlando di operatori di danza. Che buffo che la segnalazione di un italiano parta dall’Inghilterra!  Come nasce invece il direttore artistico Roberto Casarotto? Ho un trascorso di danzatore, ma ho anche avuto la fortuna di incontrare figure professionali importanti che mi hanno permesso di sviluppare un network; rete che ha facilitato il mio passaggio dalla carriera artistica a quella organizzativa e di promozione della cultura della danza. Parallelamente a questo c’è stato un percorso di studi in ambito ...

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Il meglio di…Dentro la Danza: ABBAGLI – FURIA – PROMESSE MARINAIO? – IL PASSO FALSO!!!

La rubrica del giornaledelladanza.com, Dentro la Danza, è un mix di notizie a volte importanti altre piccanti, divertenti, raccontate con ironia e leggerezza per svelare cosa avviene dietro le quinte del mondo della danza e del balletto. Anche i nostri lettori possono diventare protagonisti delle news del giornale scrivendoci all’indirizzo mailto:redazione@giornaledelladanza.com specificando nell’oggetto Dentro la Danza e raccontandoci in anteprima le indiscrezioni di cui sono a conoscenza.   ABBAGLI                                                    Incredibile abbaglio per la più amata dagli italiani, Lorella Cuccarini. La celebre ballerina degli anni ’80 televisivi da un po’ di tempo sta prendendo qualche abbaglio. Commentando una foto della figlia, intenta a giocare una partita di calcio, Lorella ha commentato: “Non è danza anche questa?”, ma in questo caso interviene l’affetto materno e quindi la perdoniamo. Successivamente però, mostrando la foto di una bounganville in fiore ha esclamato: “Quest’anno l’azalea è uno splendore!”. Cara Lorella, la prima te la perdoniamo, ma non puoi scambiare un’azalea con una bouganville!!! FURIA           Non ha peli sulla lingua Massimo Mezzetti, assessore alla cultura della regione Emilia Romagna, che durante la conferenza stampa per la nomina della Fondazione Aterballetto a Centro di Produzione della Danza ha puntato il dito contro il ...

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Alessandra Corona: “Nella vita, ciascuno di noi ha sogni impossibili. Si deve sognare, sempre!”

Arriva direttamente dagli Stati Uniti la prima internazionale di “Dulcinea a Manhattan”, nuova produzione dell’artista Alessandra Corona, diretta da Ramon Ollerm in tour in Sardegna per il Circuito Regionale Sardo, settore Danza, dal 19 al 22 febbraio, nei teatri di Santa Teresa Gallura, Alghero, Lanusei, Carbonia. Una vibrante messinscena che si consuma in una notte newyorchese, interpretata da un cast di ballerini, cantanti, attori e musicisti. Alessandra Corona ha parlato del suo lavoro al Giornale della Danza. Dulcinea in Manhattan: la Sua nuova pièce, create e realizzata per sette artisti. Ci può raccontare come e perché sceglie un determinato danzatore o artista per lo spettacolo? Da sempre mi interesso a lavorare con artisti differenti – danzatori, cantanti, musicisti, tutti di altissimo livello. Il mio lavoro cerca di coinvolgere discipline diverse, tutte insieme. Questo è il mio modo di lavorare e creare una performance. Per creare Dulcinea, Lei si è ispirata al racconto classic “Don Quixote”. La Sua coreografia, però, è una storia più contemporanea. Mi sono formata artisticamente con la danza classica, ma ho lavorato con moltissimi coreografi che mi hanno ispirato e detto di creare performance più contemporanee. Sto cercando di trovare un modo diverso per presentare il talento dei ...

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Alessandra Ferri torna a danzare, ad ottobre sarò Eleonora Duse

Aveva deciso di abbandonare la danza, Alessandra Ferri, classe 1963, aveva salutato il suo pubblico, dai maggiori palcoscenici del mondo, dalla Scala al Metropolitan di New Yorknel 2007per dedicarsi alla famiglia, al compagno, il fotografo Fabrizio Ferri, alle due figlie adolescenti, Emma e Matilde. Ma qualcosa non ha funzionato. La passione per il palcoscenico è ritornata, prepotente, a farsi risentire. Come un tarlo, come una malattia. E Alessandra Ferri, una delle maggiori interpreti del nostro tempo, ha rimesso ai piedi le scarpette di danza. ”Un addio trionfale, il suo pur nello stupore generale del suoi fan”. Ma la stella del Royal Ballet di Londra, che il grande Baryshnikov chiamò, non ancora ventenne, all’American Ballet Theatre di New York, ha detto addio ai ruoli romantici e del repertorio. Non sarà più Giulietta, Carmen, Giselle, Tatiana, appassionate e sognatrici, ma donne in carne e ossa, egocentriche volitive, sempre innamorate. La prima volta, in Italia, fu al Festival di Ravenna con ‘Chéri’, la pièce liberamente tratta da Colette, firmata dalla regista e coreografa Martha Clarke, accanto ad Herman Cornejo, principal dancer dell’American Ballet Theatre di New York, compagno in scena e nella vita. Dopo ‘Evolution’, il gala che l’ha vista protagonista questa estate ...

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José Perez: “Cerco sempre di entrare nella verità, mi piace la narrazione realistica”

  José Perez, artista poliedrico che ha diviso la sua carriera tra teatro e televisione, attualmente è in scena al Teatro San Carlo di Napoli in “Otello” di Fabrizio Monterverde, che lo vede impegnato in un ruolo nel quale riesce ad esprimere al massimo la sua sensibilità e pienezza artistica. Il giornaledelladanza ha seguito molto da vicino l’allestimento partenopeo di questa produzione, dedicandovi un servizio fotografico specificamente realizzato nella fase di prove e vari approfondimenti. In questa intervista esclusiva José Perez, protagonista della rilettura shakespeariana di Monteverde, si racconta in esclusiva al giornaledelladanza.com Sei attualmente in scena al Teatro San Carlo di Napoli con Otello, di Fabrizio Monteverde. Quanto ti senti Otello? Mi sento molto nel ruolo, perché comunque l’ho già danzato tre anni fa con il Balletto di Roma. È un ruolo che richiede che io debba essere molto presente, molto fisico, ma, nello stesso tempo, anche una persona delicata nell’amore, diviso tra la dolcezza del sentimento e la forte gelosia. Cerco di dare il massimo di me e di rendere il personaggio nel modo giusto. In questo mi aiuta anche il colore della pelle, Otello è un moro.  Il tuo approccio al ruolo è più sul piano tecnico o ...

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