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Che cosa trasforma un ballerino in un danzatore di successo?

 

In linea generale, il successo può essere definito come la consapevolezza di poter superare gli ostacoli presenti sul cammino che conduce al raggiungimento dei propri obiettivi. Questa convinzione genera un senso di sicurezza che permette di non perdere mai di vista la meta e di seguire il giusto percorso.

ln realtà, però, non esiste una definizione univoca di successo perché ognuno ne ha la sua personalissima visione, nella vita come nella danza. Ma che cosa trasforma un ballerino in un danzatore di successo?

Non è certo un segreto che trasformare la passione per la danza in una professione è estremamente complicato, il solo talento non è sufficiente. Alcuni grandi ballerini e coreografi hanno espresso la loro opinione a riguardo, spiegando in poche parole quali caratteristiche deve possedere il ballerino e quali comportamenti deve mettere in atto per raggiungere il successo.

Secondo Paloma Herrera, ex principal dancer dell’American Ballet Theatre di New York, ora Direttore artistico della Compagnia di balletto del Teatro Colón, una delle chiavi del successo è domandarsi perché si balla, e se la risposta è ‘perché lo adoro’, il successo è assicurato. La passione, infatti, spinge il danzatore a voler migliorare, a continuare a esplorare e a condividere con gli altri il suo amore per la danza. Il palcoscenico è trasparente, alcuni ballerini si limitano a interpretare una coreografia fingendo emozioni, altri le provano e le trasmettono. Ebbene, sono questi ultimi a catturare il pubblico e a trascinarlo nel loro mondo, e sono quelli di cui lo spettatore si ricorderà, grazie alle sensazioni che è stato in grado di fargli vivere.

Il Direttore ad interim del Mariinsky Ballet, Yuri Fateyev, dichiara che statisticamente i danzatori meno dotati fisicamente sono quelli che ottengono più successo. Per un ballerino di talento diventa tutto più facile, quindi smette di esercitarsi con lo stesso slancio del danzatore che non possiede la medesima dote. L’errore più grande che i ballerini possano commettere, infatti, è sviluppare eccessiva sicurezza nelle proprie capacità, sentirsi arrivati, perché nella danza non si arriva mai davvero, ed è questo il bello.

PeiJu Chien-Pott è principal dancer della Martha Graham Dance Company di New York. La danzatrice sostiene che non è indispensabile sovraffaticarsi in sala per avere successo, ma è ben più utile lavorare in modo intelligente. A volte è necessario smettere di ripetere passi e sequenze all’infinito, bisogna fermarsi e pensare al motivo per cui si sta facendo quel movimento, o perché quel gesto non funziona. Questo comportamento migliora la performance e dunque le chance di successo del ballerino.

Il casting director della Stewart / Whitley di Broadway, Duncan Stewart, identifica una delle cause dell’insuccesso del danzatore nel desiderio smodato di mettersi in mostra. Se durante un provino o un’audizione, il coreografo chiede una semplice pulita doppia pirouette, per esempio, molti giovani artisti si esibiscono in una tripla o quadrupla, senza ascoltare ciò che viene loro richiesto e senza che ce ne sia necessità. Questa sovraesposizione delle doti del ballerino non invoglia il coreografo a investire su di lui, che considera scarsamente e ricettivo e poco collaborativo, più preoccupato di mostrarsi che di lavorare come richiesto.

Secondo Donald Byrd, coreografo e direttore artistico dello Spectrum Dance Theatre di Seattle, il significato che attribuiamo alla parola ‘successo’ cambierà nel tempo. Nella sua esperienza, all’inizio si trattava dell’opportunità di entrare in una grande Compagnia, attualmente invece si identifica nella gioia del processo coreografico e nell’amore per il proprio mestiere.

Raja Feather Kelly, danzatore e coreografo e direttore artistico del New Brooklyn Theatre, sostiene che per avere successo è essenziale sperimentare il fallimento. Cadendo, infatti, si impara a rialzarsi più forti e consapevoli, il fallimento, rappresenta un’eccezionale opportunità che offre spunti per migliorare e confrontarsi con le proprie reali capacità.

Infine, Chloe Arnold, coreografa americana, attrice, regista e produttrice nominata agli Emmy Awards, nonché la più nota ballerina di tip tap a livello internazionale, suggerisce di non permettere alle opinioni e alle critiche altrui di cambiarci. Il successo, in qualunque ambito della nostra vita, implica sicurezza in se stessi e una profonda conoscenza di chi siamo veramente.

Terminiamo questo articolo con le parole di Carlo Blasis, danzatore, coreografo, maestro e teorico di danza, autore del Traité élémentaire, théorique et pratique de l’art de la danse, tuttora strumento di didattica accademica, nonché inventore della meravigliosa posa dell’attitude: ‘Il successo o l’insuccesso nello studio della danza dipende molto da come si iniziano gli studi. Per questo occorre dare molta importanza alla scelta del maestro.’

Stefania Napoli
www.giornaledelladanza.com

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