Anche novembre tempo di nuove nomine. Dopo la nomina di Emio Greco a Marsiglia, e dopo quelle italiane, con relative polemiche, spostiamo la nostra attenzione sulla scena francese, in particolare sul nuovo direttore del Centre Coréographique National di Montpellier: Christian Rizzo.
La notizia è arrivata pochi giorni fa, con comunicato ufficiale del Ministero della Cultura e della Comunicazione francese, che saluta la direttrice storica Mathilde Monnier e dà il benvenuto al coreografo e artista poliedrico di Tolosa, Christian Rizzo, appunto, scelto per i suoi progetti creativi e di formazione in ambito coreografico.
Il Centro Nazionale di Coreografia nasce nel 1980 come centro regionale per iniziativa di Dominique Bagouet, e diventa, quattro anni dopo, centro nazionale in costante crescita; dopo la morte del fondatore, nel 1992 è stato diretto sempre dalla Monnier, che l’ha portato a crescere, non solo legato al festival, ma durante tutta la stagione e a più livelli.
Oggi il CCN offre, oltre alle produzioni originali – tra cui l’omaggio a Cunningham Un américain à Paris –, gli appuntamenti chiamati ]domaines[ una serie di incontri a intervalli regolari tra artisti, progetti work in progress e pubblico, a novembre dedicati al multiforme Jonathan Capdevielle, e a dicembre all’eclettica Robyn Orlin, coreografa che ha saputo prendere le diverse tradizioni delle sue diverse origini famigliari e fonderle in uno stile personalissimo da trasmettere ai propri ballerini; le residenze coreografiche, tipiche dei centri di ricerca e punto fondamentale di tutte le case della danza e affini; e il Master Ex.e.r.ce in studi coreografici di ricerca e rappresentazione, creato nel 1998 con il sostegno della vicina Università Paul Valéry, dalla quale prende a modello anche un programma di scambio con artisti internazionali, e che riapre le selezioni per il biennio 2015/2017 (il bando sarà online da dicembre circa).
A un centro così ben strutturato e ormai solido, cosa può portare il nuovo direttore? È qui la motivazione della scelta di Rizzo: il Ministero – che, dicono, avrà qualche grattacapo nell’indovinare la materia delle creazioni dai titoli criptici del coreografo – ha scelto un traghettatore verso l’epoca del CCN 2.0.
Scelta azzeccata vista la formazione a più livelli di questo coreografo, che nasce come musicista rock, poi stilista, poi artista di arte figurativa e approda infine, nella sua ricerca di mezzi espressivi sempre migliori, alla danza. Inizia così la sua attività girovaga tra più città e più festival, attività che lo porta a collaborare con grandi nomi della danza francese, tra cui la stessa direttrice uscente, e che dopo anni da performer lo porta a fondare, nel 1996, l’associazione Fragile, con i cui ballerini ha creato coreografie di danza contemporanea e performance artistiche che sconfinano in più ambiti, fino ai successi di Avignone 2013 con d’après une histoire vraie, e prima ancora alla collaborazione, dal 2007 al 2012, con l’Opéra di Lille, primo vero momento di stabilità geografica per l’artista.
Rizzo si troverà a fianco di due radicate tradizioni della città: l’Agorà (città internazionale della danza) e il suo Festival di Danza, diretto da Jean Paul Montanari.
In attesa di prendere ufficialmente il posto di direttore l’1 gennaio 2015, riparte per il secondo anno di tournée d’après une histoire vraie, ed è in programmazione in queste settimane all’Opera di Lille Le journal d’un disparu, opera di Janacek di cui Rizzo cura la messa in scena.
Greta Pieropan
Foto: C. Raynault de Lage, AFP/Boris Horvat