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Torinodanza-Festival

Torinodanza Festival 2022: Christian Rizzo presenta in prima nazionale “En son lieu”

Mercoledì 5 ottobre 2022 debutta in prima nazionale al Teatro Astra di Torino lo spettacolo En son lieu, del coreografo francese Christian Rizzo, per la prima volta a Torino nell’ambito della programmazione di Torinodanza Festival 2022. In questo assolo, affidato al danzatore e breakdancer Nicolas Fayol, Christian Rizzo, direttore dell’ICI – Centre Chorégraphique National de Montpellier – Occitanie, crea uno spazio evocativo in cui il tempo è rallentato e sospeso in un luogo astratto. En son lieu va oltre la sola questione del “luogo”. Scorre oltre la porzione circoscritta nello spazio per tornare alle proprietà della materia, restituendo così la piena potenza compositiva. Eseguito per la prima volta all’aperto, su un terreno irregolare, con il rumore di fondo, il respiro e il movimento della natura, l’assolo del danzatore Nicolas Fayol, che proviene dall’esperienza della break-dance, fa emergere la qualità di un gesto in immediata relazione con il paesaggio circostante. Contrariamente all’ambiente urbano, che contestualizza la danza hip-hop, questo tipo di immersione in un ambiente vivo rivela una forma di primato poetico, anteriore a qualsiasi utilità, esterno a qualsiasi virtuosismo. Tornati nella scatola nera del teatro, la corrispondenza tra interno ed esterno, esperienza e memoria, chiarisce i termini di un dialogo ...

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Al via Torinodanza 2022: 32 rappresentazioni, 13 prime nazionali, 5 coproduzioni, 14 compagnie con artisti da 16 Paesi

  32 rappresentazioni, 13 prime nazionali, 5 coproduzioni, 14 compagnie con artisti provenienti da 16 Paesi: Albania, Belgio, Burkina Faso, Corea, Francia, Giappone, Israele, Italia, Mali, Norvegia, Polonia, Regno Unito, Senegal, Stati Uniti, Sudafrica, Turchia. Questi i numeri dell’edizione 2022 di Torinodanza Festival – rassegna diretta da Anna Cremonini e realizzata dal Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale – che, restando fedele alla sua vocazione internazionale, dal 9 settembre al 26 ottobre 2022 porterà a Torino i maggiori coreografi contemporanei.   «Ampliare i confini – dichiara Anna Cremonini, Direttrice artistica di Torinodanza Festival –, dare spazio alla creatività emergente, mantenere la vocazione internazionale, favorire i ritorni dei maestri della scena, sostenere la produzione italiana: sono queste le strade lungo cui ci avventuriamo per affrontare la programmazione di quest’anno. Si tratta di percorsi intrecciati che hanno come denominatore comune l’attenzione a forme, temi, ricerca, affinché il Festival mantenga la complessità di pensiero che contribuisce ad elevare lo spirito e formare le coscienze. Quest’anno Torinodanza allarga la geografia della proposta di spettacoli, presentando alcuni artisti ancora inediti per la nostra manifestazione, compiendo un viaggio attraverso la complessità della produzione artistica contemporanea, per creare un corto circuito tra emozioni, linguaggi e pensieri che concorrono a dare un’interpretazione condivisa ...

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Festival de Danse: non solo cinema a Cannes

Non è facile parlare di eventi in Francia in questi giorni, come è possibile che il programma presentato cambi. Ma chi scrive crede fortemente nel ruolo dell’arte. Non salverà il mondo, ma il nostro mondo almeno per un po’ lo cambia. Per questo vi parlo oggi del Festival de Danse di Cannes, perché coniuga tradizione ventennale e futuro, ma soprattutto sguardi differenti sulla contemporaneità, senza fare politica, ma solo arte.  Creato nel 1984 dalla stessa città, il Festival de Danse di Cannes si è ormai stabilito nell’elenco dei più noti festival dedicati a quest’arte, soprattutto per il suo legame con il Centre de Danse International Rosella Hightower dal 1961. Diventato festival biennale dal 1993, si è spostato verso la danza contemporanea sia con nomi emergenti sia compagnie affermate. Per le edizioni 2015 e 2017 la direzione artistica va a un nome celebre della danza francese: Brigitte Lefèvre. Si parte il 20 novembre alle 20.30 con il CIE Nationale de Danse di Corea, con lo spettacolo Vortex, una première per l’anno della Corea in Francia, creato dal coreografo finlandese Tero Saarinen, una danza che è un mormorio che nasce dell’oscuro e si fa sempre più chiara. Il sabato 21 novembre si ...

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A Montpellier il Festival della Danse celebra la coreografia contemporanea

Il festival della danza di Montpellier compie 35 anni, e festeggia dal 24 giugno al 9 luglio con una serie di appuntamenti legati a grandi nomi della coreografia contemporanea, con creazioni ad hoc affiancate a un diretto coinvolgimento del pubblico sia nelle “Grandi Lezioni di danza” aperte a tutti e tenute dai coreografi o loro stretti collaboratori nelle piazze della città, sia nelle proiezioni itineranti nelle mediateche limitrofe. Il 24 e 25 giugno un’apertura che festeggia ben tre ricorrenze: i 35 anni del festival, i 20 anni di un sodalizio coreografico, la première di una creazione ad hoc dopo una nomina a direttore artistico: va in scena infatti Ballet National de Marseille, con Extremalism – le corps en révolte, creazione di Emio Greco e Peter Scholten, che mettono il corpo al centro di una ricerca che arriva a indagare anche i tempi di crisi e gli spazi ostili, con un linguaggio istintivo e virtuosisico. Il 25 e 26, in scena Bouchra Ouizguen, danzautrice molto legata al Festival che presenta la sua creazione Ottof, e in tarda serata in scena anche l’americano Trajal Harrell, che in Le fantome de Montpellier rencontre le Samourai (Il fantasma di Montpellier incontra il Samurai) immagina ...

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Christian Rizzo nuovo direttore del CCN di Montpellier

Anche novembre tempo di nuove nomine. Dopo la nomina di Emio Greco a Marsiglia, e dopo quelle italiane, con relative polemiche, spostiamo la nostra attenzione sulla scena francese, in particolare sul nuovo direttore del Centre Coréographique National di Montpellier: Christian Rizzo. La notizia è arrivata pochi giorni fa, con comunicato ufficiale del Ministero della Cultura e della Comunicazione francese, che saluta la direttrice storica Mathilde Monnier e dà il benvenuto al coreografo e artista poliedrico di Tolosa, Christian Rizzo, appunto, scelto per i suoi progetti creativi e di formazione in ambito coreografico. Il Centro Nazionale di Coreografia nasce nel 1980 come centro regionale per iniziativa di Dominique Bagouet, e diventa, quattro anni dopo, centro nazionale in costante crescita; dopo la morte del fondatore, nel 1992 è stato diretto sempre dalla Monnier, che l’ha portato a crescere, non solo legato al festival, ma durante tutta la stagione e a più livelli. Oggi il CCN offre, oltre alle produzioni originali – tra cui l’omaggio a Cunningham Un américain à Paris –, gli appuntamenti chiamati ]domaines[ una serie di incontri a intervalli regolari tra artisti, progetti work in progress e pubblico, a novembre dedicati al multiforme Jonathan Capdevielle, e a dicembre all’eclettica Robyn ...

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Danae Festival presenta in prima nazionale: “è l’occhio che proteggi che sarà perforato”

Danae Festival torna per una sessione autunnale tra interpreti radicati sul territorio e internazionali. Il coreografo Christian Rizzo, direttamente dalla Francia e in prima nazionale porta al PimOff di Milano lo spettacolo “Sakınan göze çöp batar”. Musicista rock, stilista, danzatore, artista visuale, infine coreografo, Christian Rizzo fonda l’Association fragile nel 1996. Questo solo è nato dal desiderio di Rizzo di rimettersi a danzare. Ma col tempo si è reso conto che il suo posto non era in scena, e quindi ha affidato l’interpretazione a Kerem Gelebek. La storia personale dell’interprete, che ha lasciato il proprio Paese, la Turchia, ha ad un certo punto rivelato il senso profondo di questo balletto: mettere in scena l’esilio. Il fatto che un corpo si appropri di ciò che un altro corpo aveva sperimentato per sé pone il coreografo stesso in una situazione di esilio, che diviene quindi non tanto una questione geografica o politica quanto esistenziale. Il titolo è un detto turco che significa: “è l’occhio che proteggi che sarà perforato”. Come a dire che quando ci si difende troppo si finisce per ottenere il peggio, un assunto che Rizzo ritiene la giusta sintesi della propria estetica: guardate semplicemente ciò che accade e tutto ...

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