Ansia, smarrimento, paura, malattia, solitudine, depressione.
Ecco quello che tutto il mondo sta vivendo da oltre un anno a causa della pandemia, ed ecco perché il mondo ha bisogno della danza, adesso più che mai.
Le nostre menti esauste e sovra-stimolate da pessime notizie quotidiane necessitano della purezza del movimento e dell’arte, che se condivisi dal vivo in teatro, aumentano esponenzialmente il nostro benessere psicologico e fisico.
Quando entriamo a teatro, silenziamo il telefono, abbassiamo la voce, ci rilassiamo e lasciamo fuori i nostri problemi e le nostre difficoltà. I nostri sensi si affinano e si concentrano sullo spettacolo che ci trasporta in un universo parallelo di grazia, emozione, tecnica e bellezza.
Il medesimo prodigio accade durante le lezioni di danza, quando nella sala riscopriamo il nostro essere più intimo, la nostra forza e la nostra sensibilità artistica, caratteristiche che ci rendono umani.
La danza offre nuove prospettive per interpretare e affrontare la realtà perché utilizza un linguaggio comunicativo istintivo. I messaggi comunicati attraverso la danza creano un’incredibile intimità che solitamente richiede anni per essere costruita nelle relazioni quotidiane.
La formalità del linguaggio parlato svanisce quando ci esprimiamo attraverso il movimento, specialmente in un momento in cui la comunicazione si va impoverendo ed è affidata quasi esclusivamente a mezzi elettronici. Attraverso la danza, infatti, si condividono idee complesse che vengono comprese profondamente e immediatamente.
I momenti che i ballerini creano sul palcoscenico sono fugaci ed è proprio questa caducità a renderli preziosi. La combinazione di fattori che si fondono nella creazione di uno spettacolo non potrà mai essere ricreata di nuovo. Pertanto ogni spettatore vive un’esperienza unica e comprende il valore del movimento e di uno sbocco creativo, spesso affossato dall’intrappolamento nella razionalità eccessiva.
In questa era di tecnologia e interazioni online, abbiamo bisogno dell’opportunità di mettere a tacere il ronzio e i ping delle notifiche di messaggi virtuali in arrivo. Dobbiamo invece collegarci con noi stessi e con il tempo reale, ampliare le nostre conoscenze e sperimentare nuove emozioni.
La danza è un promemoria, ci ricorda l’importanza dell’interazione fisica e la vastità della gamma di messaggi che i nostri corpi possono divulgare.
Quindi, il mondo ha bisogno dell’energia della danza, della comunicazione profonda, spontanea e vera che questa preziosa arte porta con sé e diffonde. A noi insegnanti, ballerini e artisti spetta il compito di trasmettere e divulgare il potere della danza, nelle scuole in cui la insegniamo e nei teatri che presto torneremo a popolare.
Stefania Napoli
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