Un nuovo lavoro a firma di Ricky Bonavita per la propria compagnia, Excursus; un nuovo viaggio creativo che attraverso la danza tenta di restituire una riflessione sulle proprie radici culturali e sul tempo presente. Come punto di partenza di questo nuovo progetto, il coreografo ha scelto di partire dagli spunti suggeriti e racchiusi nello sguardo ottocentesco sull’antichità classica del pittore olandese Lourens Alma Tadema (1836 – 1912) che emergono da ritratti della vita pompeiana colta nella sua dimensione intima e allo stesso tempo fastosa e si contrappongono ad altre sue opere che ritraggono con altrettanta cura del dettaglio la vita pubblica e politica della Roma antica. Partendo dunque da un’ottocentesca narrazione per immagini, il coreografo indaga in maniera speculativa sul rapporto fra pubblico e privato, fra apparenza ed essenza, fra spazio interno ed esterno, sia sul piano scenografico che nel lavoro sui personaggi e le loro relazioni.
L’idea per questo lavoro nasce dall’esigenza del coreografo di confrontarsi su una tematica ampia che ha già segnato alcuni dei suoi più recenti lavori e che si propone in questa nuova creazione come elemento catalizzante: la riflessione su quanto è trascorso, su quanto riteniamo rilevante storicamente, implica una narrazione del presente e un posizionarsi nel proprio tempo. Il mondo svelato dalla pittura, dalle immagini pensate e create da una mente artistica e visionaria, trasposte su tela da una sapiente manualità, diventa sogno ad occhi aperti e viaggio onirico a partire da colori, forme, corpi in movimento, dinamiche suggerite. Lo spettacolo raccoglie diversi aspetti di un confronto con le proprie radici culturali: quelli legati più alla storia personale e familiare e quelli connessi alla propria vita professionale, ad una personale ricerca stilistica, artistica e coreografica nella danza contemporanea, che nel tempo, da creazione a creazione, ha implicato per il coreografo una propria rilettura del corpo e della drammaturgia del movimento, trasformando ed aggiornando il proprio linguaggio personale in un idioma personalizzato e stilisticamente riconoscibile, in continua evoluzione.
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Foto di Cristiano Castaldi