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Comportamenti che un insegnante di danza non dovrebbe mai tenere

Gli insegnanti di danza sono tra i professionisti più attivi, sottopagati e appassionati di questo pianeta, e cercano di fare ciò che è meglio per i propri studenti.

Sfortunatamente esistono anche maestri che, per svariate motivazioni, non sono adatti al mestiere che hanno scelto. Non possiedono qualifiche professionali, spaventano o umiliano i loro studenti per ottenere determinati risultati, e ricorrono a tecniche di cui non hanno padronanza perché è questo che hanno imparato a loro volta.

Magari sono stati ballerini che hanno deciso di dedicarsi all’insegnamento perché sentono di non saper fare nient’altro, anche quando insegnare non dà loro gioia, ma la danza non può essere un ripiego.

La scarsa professionalità ha dei chiari segnali non difficili da identificare, che a volte tuttavia vengono sottovalutati dall’allievo e dai suoi genitori per ingenuità  o per poca conoscenza del mondo della danza.

Oltre a un’adeguata preparazione tecnica, gli insegnanti di danza di buon livello devono possedere anche una preparazione psicologica per approcciare agli allievi in modo efficace e devono sapere come comportarsi quando uno studente si infortuna in sala.

I ballerini sono anche atleti, quindi gli infortuni sono inevitabili, e l’insegnante deve saper mettere in atto il giusto comportamento per evitare che l’infortunio peggiori. Il dolore e le lesioni prolungate di un allievo possono essere segnali di una tecnica impropria insegnata al ballerino.

Ci sono insegnanti che spingono i ballerini a tornare in sala danza prima che abbiano avuto il tempo sufficiente per riprendersi da un infortunio. Tornare a ballare prima che il corpo di un ballerino sia pronto conduce a lesioni più gravi, alcune delle quali accompagneranno l’allievo per il resto della sua vita.

Per l’insegnante quindi la salute e la sicurezza dell’allievo devono essere la principale preoccupazione.

Esiste una differenza sostanziale tra spingere gli studenti a raggiungere i loro risultati e farli lavorarli eccessivamente. Ballare è faticoso, certo, ma non dovrebbe essere doloroso.

Gli allievi inoltre devono sentirsi a proprio agio nel fare domande e soprattutto nel commettere errori, senza mai sentirsi giudicati, al contrario. Devono capire che le loro domande sono  importanti, che la loro presenza in sala fa la differenza anche per il resto della classe.

L’insegnante quindi deve costruire un gruppo coeso. Non deve parlare male di altri studenti, né fomentare pettegolezzi o una competitività non funzionale, anzi, questi atteggiamenti vanno stoppati immediatamente, perché gli allievi sono lì per un unico motivo: imparare a danzare.

Un maestro che si erge su un piedistallo e crede di non commettere mai errori non crea un ambiente fertile per la crescita dei suoi studenti. La danza è un campo in continua evoluzione, gli insegnanti dovrebbero sempre aggiornare la loro formazione e imparare nuovi metodi.

Non ammettere di non sapere qualcosa, non assumersi la responsabilità e non saper chiedere scusa sono segnali di insicurezza a cui si ricorre spesso per coprire l’inesperienza o la mancanza di motivazione. Invece si impara da tutto, anche dagli studenti che con la loro freschezza nell’avvicinarsi alla danza possono fornire validi spunti creativi.

Gli insegnati tuttavia non devono nemmeno eccedere nel comportamento opposto, decantando il lavoro dei ragazzi a prescindere, parchè li vedono come clienti, più che come studenti. Così facendo si toglie alla danza il suo cuore, ossia la possibilità di crescere e migliorare.

I maestri quindi devono trattare tutti gli studenti allo stesso modo, con rispetto, schiettezza e correttezza. Devono evitare i fare favoritismi e di porsi come amici, anziché mentori, per evitare confusione di ruoli e di generare malintesi.

L’insegnamento della danza è senza dubbio uno dei lavori più difficili, anche se spesso la sua complessità non viene riconosciuta dal mondo esterno e talvolta dagli insegnanti stessi.

Bisogna possedere conoscenza della tecnica di danza, dello sviluppo del bambino, avere nozioni di kinesiologia, costruzione coreografica, primo soccorso… L’elenco potrebbe continuare all’infinito.

Il lavoro degli insegnati di danza va quindi rispettato, ed è proprio il maestro in primis a doverlo fare, anche riconoscendo e ammettendo le proprie mancanze, cercare di colmarle e, se impossibile, scegliere un’altra carriera.

Stefania Napoli
© www.giornaledelladanza.com

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