Dopo i tanti ed importanti titoli già rappresentati e trasmessi al cinema (Giselle, Jewels, La Signora delle Camelie, Lo Schiaccianoci, La Bisbetica Domata e Spartacus), la sempre attesa e molto seguita stagione 2015/2016 del Bolshoi al cinema si conclude in grande stile, con un titolo d’eccezione: il Don Chisciotte. La collaborazione fruttuosa tra il celebre Teatro moscovita e le case italiane di distribuzione cinematografica, Nexo Digital e Pathé Live, bellissima proiezione di quel rapporto tra danza e cinema, negli ultimi anni sempre più valorizzato, presenta un ultimo appuntamento, Domenica 10 aprile, alle ore 17.00. Trasmesso in diretta via satellite dal palco del Bolshoi di Mosca nei cinema italiani (l’elenco delle sale è consultabile su www.nexodital.it), a concludere la stagione 2015/2016 è uno dei punti fermi del repertorio del Bolshoi, che vanta innumerevoli e fortunate letture teatrali, coreografiche e cinematografiche: il Don Chisciotte.
All’adattamento del libretto di Marius Petipa, studiato su misura per i ballerini del Bolshoi grazie alla coreografia di Alexei Fadeyechev, viene garantita una distribuzione cinematografica mondiale. Petipa riprende Don Chisciotte della Mancia, il romanzo firmato dallo spagnolo Miguel de Cervantes, e ne fa un balletto pregno della ricercatezza e del marchio di eccellenza del Bolshoi, accompagnandolo con la partitura di Ludwig Minkus. L’eccentrico eroe di Cervantes, Don Chisciotte, parte per un viaggio ricco di avventure con il suo fedele scudiero, il contadino Sancho Panza, alla ricerca dell’amore e dell’avventura, le due tematiche fondamentali del romanzo moderno di cui, il libro di de Cervantes, costituisce la sua nascita.
La coreografia di Marius Petipa accompagnata dalla partitura di Minkus è stata presentata dal Balletto del Teatro Imperiale Bolshoi di Mosca per la prima volta nel 1869. Da allora il Don Chisciotte è stato modificato e reinterpretato più volte, trasformandosi in un punto fermo del repertorio del Bolshoi. Tutte le produzioni moderne derivano dalla versione messa in scena da Alexander Gorsky per il Bolshoi nel 1900. Quest’ultima versione coreografica di Alexei Fadeyechev, figlio d’arte, la cui carriera è stata spesa interamente tra le pareti del Teatro moscovita, prima come ballerino e dopo come coreografo, è stata presentata per la prima volta nel 1999 dal Bolshoi, per essere poi esportata con un tour mondiale.
Diversamente dalle produzioni precedenti, qui Don Chisciotte e Sancho Panza non sono i veri protagonisti del balletto, ma dei personaggi di collegamento tra le diverse scene. Non solo. Nuovi set e scenografie a cura di Sergei Barkhin, insieme a costumi originali rivisitati da Tatiana Artamonova e Yelena Merkurova, accompagnano questa produzione colorata e tecnicamente ambiziosa. Don Chisciotte è davvero la quintessenza del Bolshoi, piena di vita e decisamente imperdibile. Gli ingredienti che rendono unico quest’ultimo appuntamento della stagione sono, infatti, molti: una fonte d’eccezione, celebre opera letteraria considerata da molti critici il progenitore del romanzo moderno, un titolo sempre rappresentato sul palco del Bolshoi, che gode di un importante medium di diffusione come il cinema, con il quale si permette a tutto il mondo, in diretta, di vedere ciò che viene rappresentato da uno dei più prestigiosi palchi della scena coreutica internazionale.
Trailer del balletto Don Chisciotte trasmesso prossimamente in diretta via satellite nei cinema di tutto il mondo:
Leonilde Zuccari
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