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Danzatori si nasce o si diventa?

La danza è universale e atavica. Esiste in tutte le società umane da decine di migliaia di anni.

Secondo un recente studio, i ballerini professionisti nascono con almeno due geni speciali che danno loro un vantaggio su tutti gli altri: abilità atletica e talento musicale.

Un team di statistici britannici ha analizzato i fattori genetici e sociali di un campione casuale di oltre cento tra i ballerini di maggior successo a livello internazionale, provenienti da discipline diverse: ballo da sala, danza classica, moderna e contemporanea.

Attributi fisici come il numero di scarpe, lo stato di famiglia e i segni zodiacali sono stati analizzati per creare modelli statisticamente significativi, successivamente confrontati con la media nazionale.

Dallo studio è emerso che i bambini senza fratelli hanno il 69% di probabilità in più di diventare ballerini professionisti rispetto a chi proviene da una famiglia numerosa. I ballerini di entrambi i sessi risultano inoltre avere i piedi più piccoli di due taglie rispetto alla media. I segni zodiacali più diffusi tra i danzatori di successo sono quelli di terra, Toro, Capricorno e Vergine, i quali possiedono una propensione innata a brillare sulla scena.

Riguardo all’aspetto fisico, secondo la ricerca, quattro quinti dei ballerini famosi hanno capelli e occhi di colore scuro. Tra i danzatori con queste caratteristiche ricordiamo Rudolph Nureyev, la nostra compianta Carla Fracci e Margot Fonteyn.

Al di là delle considerazioni prettamente genetiche, cosa distingue chi sente lo stimolo al movimento musicale, ossia tutti noi fin da piccoli, da chi decide di dedicarsi allo studio della disciplina della danza, sia come professionista che come amatore?

L’impulso a danzare origina esclusivamente da un gene o si coltiva?

Certamente per un danzatore è fondamentale possedere certe caratteristiche fisiche che rappresentano la base sulla quale lavorare: flessibilità, coordinazione, collo del piede (nella danza classica specialmente), elasticità tendinea e il talento.

Ma questo è sufficiente? Un ballerino che possieda tutte queste doti ma che non sviluppa la passione, può sfruttare le sue capacità per la danza?

La danza e il danzatore, qualsiasi sia il suo livello, non esistono l’uno senza l’altro, e vivono in stretta e inscindibile connessione.

Oltre alla predisposizione, per definirsi un danzatore servono determinazione, impegno, costanza, umiltà e consapevolezza, ma soprattutto l’amore per la disciplina scelta, quel filo invisibile difficile da definire a parole che niente potrà mai spezzare.

Danza e amore, infatti, formano un binomio perfetto. E l’amore va ben oltre la genetica.

Stefania Napoli
© www.giornaledelladanza.com

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