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Festival del Parco Archeologico dei Campi Flegrei: “M’agma. Eruzioni emozionali”

Antonio Colandrea

“La regione più meravigliosa del mondo; sotto il cielo più puro, il terreno più infido”: così Johann Wolfgang Goethe nel 1787 definiva, nel suo Viaggio in Italia, l’area dei Campi Flegrei, area di enorme importanza storica, paesaggistica e territoriale nel territorio campano che dal XVII secolo al XIX secolo fu meta del famoso Grand Tour, attraendo visitatori da tutta Europa. Non a caso a questa zona, così ricca di interesse archeologico e culturale, è stata dedicato il Festival del Parco Archeologico dei Campi Flegrei “Antro. Cento vie, centro porte, centro voci”, che, fino al 12 settembre 2021, ospiterà performance di musica, teatro, danza, arte, conferenze e reading nei luoghi più suggestivi dei Campi Flegrei a Napoli: il Castello Aragonese di Baia, il Parco Archeologico di Cuma, il Parco Archeologico delle Terme di Baia e lo Stadio di Antonino Pio di Pozzuoli.

È sarà proprio nella splendida cornice delle Terme di Baia che, il 1 settembre 2021, si svolgerà, lo spettacolo M’agma. Eruzioni emozionali, regia, testi e coreografie di Antonio Colandrea, in collaborazione con Osvaldo Di Dio e Raimondo Ponticelli. Uno spettacolo ricco di spunti, come sapientemente descritto dal sacerdote e psicoterapeuta Don Lello Ponticelli: La musica, la danza, il corpo, il canto, nel percorso proposto, come nella vita, accolgono, interpretano, esprimono  le intime eruzioni emozionali:  così esse, anziché incutere timore ed essere ricacciate nell’abisso dell’apatia, prendono e danno forma alla vita, ricevendo un “nome” e una direzione, in un intreccio continuo di “logos” e “pathos”L’uomo  contemporaneo, sospeso tra stato liquido e gassoso, a rischio di evanescenza, cerca, attende, anela, desidera una roccia solida sui cui poggiare saldamente i piedi.

Anche il magma indistinto e infuocato, dentro e fuori di noi, se trova spazi e argini non è solo fonte di distruzione, ma palingenesi, fertilizzante, materia prima per costruire e ricostruire dentro e fuori l’uomo e il mondo – continua  Don Lello Ponticelli Il percorso suggerito dall’evento è fatto di immagini, note, parole sussurrate e melodie struggenti della nostra terra e della geografia del cuore della gente del Sud  Tutto richiama i paradossi dell’umano esistere:  vacuità e durata, leggerezza e solidità, vulnerabilità e fortezza, forza e fragilità, passione e cinismo, debolezza e consistenza, bellezza ed inferno, caos e ordine, ambiguità e verità, narcisi e piccine divinità, canto e lamento, mutismo ed eloquenti silenzi….odio e genuino amore, gelosia e sprazzi di dono,  tradimento e  vera, imperitura e fedele gratuità, umano e trascendente.

E conclude: Dentro e oltre, negli altri e nell’intimo più intimo,  c’è come un bisogno, un’invocazione, quasi un grido che si eleva  dagli abissi del cuore fino ad invocare implicitamente  un “Oltre” e un “Altro” in grado di accogliere e integrare il tutto nel frammento:  dagli inferi e dalle dannate nuvole, dove niente dura niente,  dove tutto è evanescente ,  come per incanto emerge fiducia e speranza che aguzzano lo sguardo anche più fosco,lasciando  intravedere ciò per cui vale la pena  camminare, soffrire, amare, gioire, impegnarsi, lottare.  L’atmosfera  con cui s’apre il cammino  evoca l’illusione di poter volare ed andare lontano, ma subito s’infrange e si spezza, chiedendo ai piedi di poggiare sulla ferma e inferma terra. Come tanti Icaro dalle ali bruciate, aneliamo e attendiamo dal magma che ci ribolle dentro e attorno, una  roccia sicura,  un solido ancoraggio, radici e memorie spirituali che permettono sguardi di futuro. Troveremo mai pienamente tutto questo guardando solo quaggiù?

ORARI & INFO

Mercoledì 1 settembre 2021, ore 18:30

Terme di Baia

Baia, Napoli

http://www.pafleg.it/

Lorena Coppola

© www.giornaledelladanza.com

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