Seconda parte per il Danae Festival a Milano, dal 30 ottobre al 9 novembre, che ha come linea guida la frase di Antonio Neiweiller: “Oltre il falso linguaggio dei media, bisogna attraversare se stessi, andare fino in fondo alle cose. A questo complesso lavoro io do il nome di laboratorio. Questo per me è necessario”.
E il laboratorio, con le sue restituzioni, diventa centrale in questa seconda parte, che presenta coraggiose collaborazioni inedite che presentino nuovi linguaggi, tornando come partecipante al festival nella veste del Teatro delle Moire. Per presentare questi nuovi linguaggi, le compagnie si lanciano anche nel territorio dell’interdisciplinarietà tra danza, musica e architettura.
Ad aprire proprio un progetto che sottolinea l’intenso legame tra movimento e musica, con la presentazione dell’Ep.3 della band The Bizarre Collection (il 30 ottobre), che coinvolge incursioni del Teatro delle Moire con la loro consolidata performance Elvis’ Stardust, performance che gioca, come farebbe Wharol, con un’icona pop, una leggenda e ne trae riflessioni tradotte in gesti, in una figura grottesca, divertente e triste insieme.
Più spazio ancora al Teatro delle Moire, dal 31 ottobre al 2 novembre, con l’anteprima della sua nuova produzione Song’s for Edgar; dove Edgar non è quello che si aspetta l’appassionato di danza, il pittore Degas, ma lo scrittore Edgar Allan Poe. La performance si delinea quindi come un viaggio nei testi più evocativi di un’atmosfera oscura e misteriosa, che ha spostato in là in limite delle performance introducendo oltre al gesto anche la voce e il suono (collaborando con Camilla Barbarito, in arte Nina Madù).
Nella sezione del festival in scena all’Out Off, tre giovani talenti sulla scena: Fabian Barba, CollettivO CineticO e Garten.
L’ecuadoriano Fabian Barba con il suo lavoro A Mary Wigman dance evening (in scena martedì 4 novembre), rende omaggio alla famosa danzatrice degli anni ’30, riproponendo alcune sue danze recuperate in parte da ritrovamenti video e in parte da documentazioni scritte e memorie “corporee” di danzatori che hanno lavorato accanto all’artista berlinese.
Barba terrà inoltre il 3 novembre alla DanceHaus Susanna Beltrami una Masterclass di approfondimento e preparazione pratica e teorica sulla figura di Mary Wigman.
CollettivO CineticO (che fa capo a Francesca Pennini), presenta (l’8 e 9 novembre) <age>, un progetto che si era concluso perché i performer –giovanissimi – avevano superato il limite di età, ma rimesso in piedi ex novo per Danae Festival; la performance è un omaggio a John Cage, con il cui nome gioca anche il titolo, che si riferisce però anche all’età dei performer (16-18 anni), che eseguono azioni quotidiane che nella danza sottolineano il loro carattere effimero.
Garten, compagnia da alcuni anni sostenuta dal Festival stesso, indaga invece il tema della catastrofe in I’m here and I have a gun (6 e 7 novembre), in una performance in cui si inseriscono anche oggetti per dare al tutto un taglio cinematografico, grazie a elementi video (e video-danza?) – proprio in tema di interdisciplinarietà; una nuova forma espressiva per la compagnia, nata dopo un lungo lavoro laboratoriale e qui al debutto nella sua forma completa (ma forse mai definitiva).
Di questi ultimi due spettacoli, il festival è anche produttore, e in particolare co-produttore con il network europeo Open Latitudes 3 per la compagnia Garten. Tra le coproduzioni, un’artista in scena nell’edizione 2015: Miet Warlop.
Non serve essere bravi con gli scioglilingua per saper dire “avanguardia e interdisciplinarietà”, basta dire “Danae Festival”.
ORARI E INFO:
Danae Festival, a Milano dal 30 ottobre al 9 novembre
c/o CAREOF, Via Procaccini 4;
Teatro OUT OFF, Via Mac Mahon;
LachesiLab, Via Porpora 43;
DanceHaus, Via Tertulliano 70.
Info: info@teatrodellemoire.it
Greta Pieropan
www.giornaledelladanza.com
foto: Marco Davolio