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Francesco Imperatore: “Le mie punte autografate a sostegno di Telethon” [INTERVISTA ESCLUSIVA]

Possono delle punte decorate e autografate dai più prestigiosi danseurs mondiali sostenere la ricerca scientifica? Accade questo grazie al talento ed alla creatività di Francesco Imperatore, poliedrico artista napoletano con un importante passato da danzatore classico. Il creativo dal 2013 realizza le originali punte decorate e autografate dai grandi nomi della danza. Le scarpette sono state messe persino in beneficenza a favore della Fondazione Telethon.

Imperatore è stato ballerino solista stabile del Teatro San Carlo dal 1985 al 2013.  Nel 1994 ha intrapreso l’attività di coreografo, partecipando ad alcuni concorsi nazionali ed  ha vinto numerosi premi tra cui il Festival delle Arti di Bologna nel 2007. Dal 2015 è ideatore e direttore artistico della prestigiosa rassegna l’ “Abella Danza”, un festival con stage di danza, concorsi, gala e premiazioni che si svolge nell’Anfiteatro Romano di Avella e che questo anno giunge alla 5° edizione. Dal 1986, è insegnante presso la scuola “Spazio Danza” di San Gennaro Vesuviano, dove si sono formati numerosi ballerini famosi, tra cui Giovanna Civitillo, la moglie di Amadeus.

Intervista esclusiva del Giornale della Danza a Francesco Imperatore

Come nasce l’idea delle scarpe da punta firmate?

Nel 2013 concludo la carriera di ballerino solista interpretando il “Don Chischotte” con Zacharova e Lobukin, nello stesso anno avviene la mia idea di realizzare delle punte autografate, dapprima per regalarle, poi è subentrato l’aspetto della beneficenza.

Ci spieghi meglio.

Il progetto si è ampliato ulteriormente quando decisi di farmi donare le punte delle grandi etoile  per metterle in beneficenza. Iniziai con le scarpette della Olenik, elargendo l’intera donazione alla Fondazione Telethon. Nel 2017 sono riuscito persino ad avere le scarpette di Marianela Núñez e di Lucia Lacarra.

Quanto è riuscito a donare?

Il compenso elargito alla Fondazione Telethon, grazie alle punte decorate e autografate, è stato di € 6.000,00, una somma destinata interamente alla ricerca scientifica, ne sono molto felice.

Il prestigioso progetto di Francesco Imperatore

Ha riscosso quindi fin da subito un grande successo.

Fortunatamente sì. Ho esposto nel 2018 tre punte autografate anche al Museo della Danza di Pechino. Ho presentato il mio progetto delle punte decorate nella trasmissione Rai de “I soliti ignoti” nel 2018.

Che tecnica utilizza per realizzare le punte decorate e autografate?

La novità è che io riproduco una scena del balletto proprio dove è stata utilizzata la punta. Ad esempio per “Giselle” dipingo il particolare dove è stato ambientato questo spettacolo. Le punte sono tutte dipinte a mano, decorate con brillantini, ornate da nastri.

Lei nasce come ballerino, quali sono stati i passaggi più salienti della sua carriera artistica?

Ho iniziato a danzare nel 1973 al Teatro San Carlo e dal 1987 sono diventato ballerino professionista stabile sempre qui. Sono stato sia solista che primo ballerino ed ho ottenuto il prestigioso ruolo del “Don Chiscotte” nel 2013.

Ci può raccontare un aneddoto del suo percorso?

Il mio primo balletto è avvenuto con il ruolo di comparsa con il “Don Chiscotte” e, ironia del destino, ho terminato la mia carriera nel 2013 proprio con questo balletto, al quale sono molto legato.

Tra gli interpreti femminili e maschili quali sono i suoi preferiti?

Sicuramente Marialena Núñez, che ha una grande tecnica e espressività e riesce a ballare qualsiasi tipologia di ruolo. Tra gli uomini direi Polunin che spazia dal contemporaneo al classico meravigliosamente.

Francesco Imperatore tra la docenza e il Premio l’ “Abella Danza”

Come trascorre le sue giornate a Napoli?

Tra il laboratorio e l’insegnamento. Sono docente di danza, insegno coreografia presso “Spazio Danza” a San Gennaro Vesuviano insieme a mia moglie. Abbiamo avuto allievi talentuosi come: Salvatore Manzo, Gianluca Nunziata e persino Giovanna Civitillo, la moglie di Amadeus. Lei si è formata da noi prima di intraprendere la sua carriera come ballerina professionista in Rai. Dalla nostra scuola sono usciti danzatori che lavorano attualmente per grandi compagnie e produzioni sia Bucarest che in tutta l’Ungheria.

Quali saranno i suoi progetti futuri?

Covid-19 permettendo, vorremo tenere la nuova edizione del Festival dell'”Abella Danza”, che ho ideato nel 2015 e di cui sono direttore artistico. La kermesse si svolge presso l’Anfiteatro romano dell’Avella. Per festeggiare i cinque anni della nascita dell’evento, abbiamo dedicato un premio in omaggio al coreografo Ricardo Nunez. Per questa edizione ipotizziamo un gran galà, stiamo ancora decidendo il da farsi. Sicuramente continuerò con passione il mio percorso di valorizzazione della danza in tutte le sue forme ed espressioni.

 

Elena Parmegiani

www.giornaledelladanza.it 

 

 

 

 

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