Grandi numeri e ottimo riscontro di pubblico per il Gala Internazionale di Danza andato in scena venerdì al Teatro Greco di Siracusa. L’evento, incluso nel cartellone del Festival Euro Mediterraneo che porta la firma del direttore artistico Enrico Castiglione, ha riportato l’arte tersicorea nella storica Arena siciliana dopo circa 30 anni.
Per l’occasione sono stati invitati i nomi più importanti provenienti da prestigiosi Teatri d’Opera europei, quattro coppie di ballerini che hanno saputo donare sapientemente la loro arte. Ad aprire letteralmente le danze sono stati Alessio Carbone e Léonore Baulac, provenienti dall’Opera di Parigi, che si sono esibiti prima nel passo a due Tre Preludi sulla coreografia di Ben Stevenson e in un secondo momento nella coreografia Daphnis e Chloé nella rilettura coreografica di Benjamin Millepied, direttore del ballo all’Opera di Parigi. Esibizioni tecnicamente impeccabili, ottima intesa tra i due danzatori, con Carbone partner forte e sicuro, che ha saputo condurre alla perfezione la bravissima Baulac. Alessio Carbone ha dato poi ulteriore prova delle proprie capacità nell’assolo Arepo di Maurice Bejart.
Gradevoli le esibizioni di un’altra coppia dell’Opera di Parigi, Charline Giezendanner e Pierre Arthur Raveau, che, seppur con qualche incertezza tecnica, hanno portato in scena L’uccello azzurro e il pas de deux dal Corsaro. Altro orgoglio italiano all’estero giunto a Siracusa per il Gala, Silvia Azzoni, che in compagnia di Olksandr Ryabko, entrambi primi ballerini dell’Hamburg Ballet, hanno danzato due magnifiche coreografie di John Neumeier: Orlando e Rosalinda, La terza sinfonia. Ottima interpretazione tecnica ed emotiva, una coppia perfetta sulla scena, frutto del riuscito sodalizio artistico e privato tra i due.
L’ultima coppia di danzatori che ha calcato il palcoscenico della cavea aretusea sono stati Maria Yakovleva e Richard Szabò, del Wiener Staatsoper, affascinanti interpreti di Libertango, coreografia di Karina Sarkissova e musica di Piazzolla. La Yakovleva si è anche cimentata nella famosissima La morte del cigno mentre Szabò è stato l’ottimo interprete di Lacrimosa, valorizzando perfettamente, con le sue bellissime linee, la coreografia di Gyula Pandi.
Alessandro Di Giacomo
www.giornaledelladanza.com