È stata organizzata con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e la collaborazione di Cmc Ravenna e Unicredit, la nuova stagione di danza del Teatro Alighieri di Ravenna.
I cinque appuntamenti con la danza avranno inizio il 17 e 18 dicembre con il Balletto Nazionale della Georgia che porterà in scena Sukhishvili, uno spettacolo folkoristico su musiche tradizionali di autori anonimi del X e XII secolo eseguite dal vivo, il tutto mirato a far conoscere tre diversi stili coreografici che rispecchiano la storia di questo popolo ovvero le danze di palazzo, il folklore cittadino di Tbilisi, le danze degli artigiani e dei venditori ambulanti.
Le danze di palazzo hanno un sapore austero e guerresco, rappresenta gli uomini fieri, abili manipolatori di spade e pugnali molto diverse dal folklore della città di Tbilisi, dove è nato il Balletto della Georgia. Una danza incentrata su dame dalle bellissime vesti, che scivolano sul palcoscenico con estrema eleganza e dolcezza.
La danza degli artigiani invece è animata da mattacchioni e acrobati che si esibiscono ai vertici della tecnica e del virtuosismo fusi in armoniosa eleganza. In Sukhishvili risalteranno la danza Lemuri, una delle più popolari danze caucasiche, la danza di guerra Khorumi, la danza Samani riconosciuta come la danza delle amazzoni, la danza eseguita con le spade, Khevsuruli e l’antica danza nuziale denominata Simdi ancora in uso in Ossetia.
Ci sarà anche una particolarissima coreografia che vede gli uomini danzare sulle punte degli stivali con una tecnica assai raffinata, questo ballo prende il nome di Shejibri. La stagione dell’Alighieri proseguirà nel nuovo anno il 14 e 15 gennaio con il nuovo allestimento de La Bayadère da parte del Balletto del Teatro Nazionale di Bratislava e si proseguirà a febbraio il 25e 26 con la danza della Parsons Dance Company.
A marzo ci saranno gli ultimi due appuntamenti: il primo, giorno 4, con lo spettacolo Solo Golberg improvisation della Compagnia Virgilio Sieni ed il secondo con Aterballetto giorno 24 e 25 con due creazioni di Mauro Bigonzetti Le Sacre e Come un respiro.
Alessandro Di Giacomo