Da un monumentale lavoro di ricerca, condotto con acume critico su più direzioni, nasce il volume Il ballo a Torino 1748-1762 Dalla Raccolta de’ balli fatti nelle opere del Real Teatro, a cura di Flavia Pappacena. Il volume, edito dalla casa editrice LIM nel 2019, fa parte della collana Le Chevalier errant, Istituto per i Beni Musicali in Piemonte con la collaborazione della Biblioteca Musicale Governativa di Santa Cecilia ed è corredato da un CD contenente le musiche di balletti di Angiolini e Dauberval, registrate dal Romabarocca Ensemble diretto da Lorenzo Tozzi.
I contenuti
Fin dal titolo, il focus temporale e geografico appare piuttosto chiaro, si tratta senza dubbio di una ricostruzione scrupolosa del ballo al Regio di Torino dagli anni Venti agli anni Sessanta del Settecento. Tale ricostruzione, partita dall’analisi dei libretti di ballo e dei tre volumi di musica manoscritta della Biblioteca del Conservatorio Santa Cecilia in Roma – documenti finora pressoché inesplorati – che costituiscono la base documentaria di un ampio lavoro di analisi, concepito su diversi percorsi di ricerca (archivistica, musicologica, coreologica, drammaturgica, biografica, musicale), ha dimostrato ancora una volta l’alto livello raggiunto dalla ricerca italiana, livello molto apprezzato anche all’estero.
Gli autori
I tanti percorsi di studio sono stati messi in campo da un’equipe di studiosi, coordinati da Flavia Pappacena, che già ci aveva omaggiato con i suoi importanti e ampi nonché profondi lavori di studio e ricerca sulla danza italiana del Settecento, tutti ricorderanno sicuramente il suo prezioso contributo alla collana della Gremese Storia della Danza e del Balletto con il volume secondo Il Settecento e l’Ottocento. Oltre a Flavia Pappacena, autrice di ben tre saggi, gli altri autori dei saggi contenuti nel volume sono: Luca Rossetto Casel, Gloria Giordano, Nika Tomasevic e Lorenzo Tozzi.
I risultati
Il risultato di questo scrupoloso lavoro di ricerca è stato quello di gettare nuova luce su tutto il panorama italiano con le sue tradizioni ereditate dalla Commedia dell’arte e l’intricata rete di collegamenti con l’estero, che ha costantemente innescato processi di scambio e di contaminazione tra danza francese e danza italiana. Ne sono una prova le musiche dei due balletti contenute nel CD, dove l’ingegno italiano del giovane Gasparo Angiolini dialoga in modo arguto con il linguaggio aristocratico viennese, e lo charme rococò del Dauberval allievo di Noverre si contrappone all’impeto dei danzatori grotteschi italiani.
Un libro questo che palesa una verità importante: l’enorme risonanza che la danza italiana ha avuto e continua ad avere nel panorama internazionale. Pertanto questo libro ha tutto l’aspetto di un vero e proprio omaggio alla vera “danza italiana” ereditata dalla Commedia dell’arte, arguta e intrigante per le bravate delle sue maschere (Pulcinella, Coviello ecc.) e dei personaggi definiti “caratteri” (Buffone di corte, Governatore delle fiere, L’Ubriaco ecc.).
Leonilde Zuccari
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