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Il Béjart Ballet Lausanne chiude Parma Danza al Regio

Chiusura d’eccezione di Parma Danza con Béjart Ballet Lausanne, punto di riferimento nella danza internazionale sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1987 per opera di Maurice Béjart che ha guidato la Compagnia fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 2007.

Attualmente diretta da Julien Favreau, la Compagnia farà il suo ritorno al Teatro Regio di Parma giovedì 29 maggio ore 20.30 con un programma composito di coreografie di Maurice Béjart: i tre pas de deux Duo, su musica di Munir Bashir (interpreti Valerija Frank, Oscar Frame), Heliogabale su musica tradizionale del Ciad (interpreti Emma Foucher, Antoine Le Moal), Dibouk su musica tradizionale ebraica (interpreti Jasmine Cammarota, Dorian Browne); seguiti da L’Uccello di fuoco con la musica Igor’ Stravinskij (L’Uccello di fuoco Konosuke Takeoka, La Fenice Oscar Frame, I Partigiani Min Kyung Lee, Liam Morris, Zsolt Kovacs, Solène Burel, Floriane Bigeon, Angelo Perfido, Cyprien Bouvier, Daniel Ramsay) e infine 7 danses grecques, su musica di Mikīs Theodōrakīs con tutta la compagnia.

Alle arti e alle religioni di mondi a noi lontani Maurice Béjart si è avvicinato a metà Novecento, primo tra i coreografi occidentali – scrive Valentina Bonelli –. Si è deliziato dei riti ma ha saputo coglierne l’essenza, restituendola in quella forma pura e universale che oggi gli riconosciamo. Nel programma che il Béjart Ballet Lausanne presenta, il viaggio del fondatore nelle culture coreografiche trova piena rappresentazione. Ripercorriamolo attraverso le sue parole, sintesi di pensiero filosofico e sguardo appassionato”.

I tre passi a due della prima parte racchiudono la riflessione sulle religioni e l’anelito alla spiritualità che accompagnarono Béjart per l’intera esistenza. Sceglierà di essere sciita, perché nello sciismo tutto nasce dalla musica e dalla danza. All’origine l’incontro con un maestro spirituale, per il coreografo anche il più grande dei musicisti, il quale, come già suo padre (il filosofo Gaston Berger) gli disse: «tutte le religioni sono uguali, occorre adottarne una, a condizione di sapere che quella strada non è superiore alle altre».

Duo, estratto dal balletto Pyramide-El Nour, su musica tradizionale indiana, è introdotto da Béjart con questa riflessione: «Così come ho capito le tradizioni attraverso la danza, ho capito le filosofie ascoltando la musica del paese in cui sono nate».

Per illustrare il duetto su musica tradizionale del Ciad tratto da Heliogabale, il coreografo sceglie invece le parole di Artaud: «Eliogabalo è insieme uomo e donna. E la religione del sole è la religione dell’uomo, ma egli non può nulla senza la donna, il suo doppio, in cui si riflette». Dibouk (pas de deux), su musica tradizionale ebraica, è così spiegato: «Questa famosa, magica, sacra opera teatrale ebraica si ispira alla tradizione della Kabbelah. Una coppia di amanti, promessi l’uno all’altra per l’eternità, si trova magicamente legata, carne e anima, attraverso la parola divina»”.

I due titoli per l’ensemble della seconda parte traducono gli assunti béjartiani in balletto moderno. Per L’Uccello di fuoco Béjart scelse la suite per orchestra, preferita da Igor’ Stravinskij alla versione completa del balletto. «Pertanto il soggetto del balletto, appare obsoleto: resta la musica pura, propria di una certa visione coreografica. Cerchiamo di liberare l’emozione che percorre la successione delle “note” della partitura così ridotta, ritrovando i due elementi alla base della creazione: Stravinsky musicista russo; Stravinsky musicista rivoluzionario. Che la danza sia quindi l’espressione astratta di un sentimento profondo della Russia e di una certa rottura con la tradizione musicale. L’Uccello di fuoco è la fenice che risorge dalle sue ceneri. Il poeta, come il rivoluzionario, è un Uccello di fuoco»”.

«Per le 7 danses grecques ho cercato di limitare al massimo i richiami a passi autenticamente greci. Alcune danze ne contengono due o tre; altre nessuno e sono sicuramente le più riuscite, le più greche! Volevo trovare uno stile di danza che evocasse un profumo, un colore, sulla base del classico e del contemporaneo tipici del Béjart Ballet Lausanne. Quando Theodorakis mi ha mostrato la sua partitura musicale l’ho accolta con entusiasmo ed è divenuta la parte finale della creazione. Per la suite il numero delle danze fu ridotto da nove a sette e la coreografia rimaneggiata con rigore matematico (alcune danze sono state composte come le fughe di Bach) per confluire in un balletto nel quale la Grecia – secondo i greci – è ancora più presente, proprio perché i richiami al suo folklore sono minimi e i costumi semplici e sobri come quelli indossati dai danzatori alle prove»”.

BÉJART BALLET LAUSANNE
Sin dalla sua nascita nel 1987, il Béjart Ballet Lausanne è un punto di riferimento nel mondo coreografico. Dalla scomparsa di Maurice Béjart nel 2007 la compagnia conserva la sua eccellenza artistica. Nel 2024 Julien Favreau è stato nominato direttore artistico per perseguire con passione l’eredità di Maurice Béjart. Il desiderio di Maurice Béjart è sempre stato di aprire il mondo del balletto a un pubblico più vasto. Animati dal suo stesso spirito, i ballerini del Béjart Ballet Lausanne si esibiscono in tutto il mondo. Il Béjart Ballet Lausanne è una delle pochissime compagnie in grado di riempire vasti spazi come la NHK Hall di Tokyo, il Palazzo di Stato del Cremlino di Mosca, l’Odeon di Herodes Atticus ad Atene, il Palais des Congrès di Parigi, la Forest National di Bruxelles o il Patinoire di Malley-Lausanne. Dal 2007, con la sua direzione artistica, il Béjart Ballet Lausanne mantiene e sviluppa il suo repertorio. Il lavoro di Maurice Béjart è al centro di questo repertorio, con coreografie emblematiche come Le Sacre du Printemps, Boléro, La IXe Symphonie di Beethoven o Ballet for Life. Coreografi come Yuka Oishi, Valentina Turcu, Julio Arozarena, Tony Fabre, Christophe Garcia, Alonzo King, Giorgio Madia o Joost Vrouenraets, hanno contribuito allo sviluppo creativo del Béjart Ballet Lausanne. La compagnia rimane quindi fedele alla sua vocazione: preservare il lavoro di Maurice Béjart, pur rimanendo uno spazio di creazione.

BIGLIETTERIA DEL TEATRO REGIO DI PARMA
Strada Giuseppe Garibaldi, 16/A 43121 Parma Tel. +39 0521 203999 biglietteria@teatroregioparma.it
I biglietti sono disponibili online su www.teatroregioparma.it.

Teatro Regio di Parma
Giovedì 29 maggio 2025, ore 20.30
Béjart Ballet Lausanne

Duo
coreografia Maurice Béjart
musica Munir Bashir
interpreti Valerija Frank, Oscar Frame

Heliogabale
coreografia Maurice Béjart
musica tradizionale del Ciad
interpreti Emma Foucher, Antoine Le Moal

Dibouk
coreografia Maurice Béjart
musica tradizionale ebraica
interpreti Jasmine Cammarota, Dorian Browne

L’Uccello di fuoco
coreografia Maurice Béjart
musica Igor’ Stravinskij
L’Uccello di fuoco Konosuke Takeoka
La Fenice Oscar Frame
I Partigiani Min Kyung Lee, Liam Morris, Zsolt Kovacs, Solène Burel, Floriane Bigeon, Angelo Perfido, Cyprien Bouvier, Daniel Ramsay

7 danses grecques
coreografia Maurice Béjart
musica Mikīs Theodōrakīs
Introduzione La compagnia
Pas de deux Federico Matetich, Angelo Perfido
Ensemble femminile Le danzatrici
Ensemble maschile I danzatori
Pas de deux Floriane Bigeon, Kwinten Guilliams, Carolina Fregnan, Denovane Victoire
Pas de deux con 6 uomini Mari Ohashi, Hideo Kishimoto, Federico Matetich, Angelo Perfido, Andrea Luzi, Antoine Le Moal, Cyprien Bouvier, Liam Morris
Temi e Variazioni
Solo Oscar Eduardo Chacón
Pas de cinq Solène Burel, Valerija Frank, Kateryna Chebykina, Bianca Stoicheciu, Min Kyung Lee
Finale La compagnia

Direttore artistico Julien Favreau
Assistente al Direttore artistico Elisabet Ros
Maître de ballet Juichi Kobayashi
Direttore delle prove – Direttore di scena Domenico Levré

La compagnia Floriane Bigeon, Clara Boitet, Solène Burel, Jasmine Cammarota, Kateryna Chebykina, Oana Cojocaru, Jule Deutschmann, Emma Foucher, Valerija Frank, Carolina Fregnan, Min Kyung Lee, Gohar Mkrtchyan, Mari Ohashi, Chiara Posca, Elisabet Ros, Bianca Stoicheciu, Kathleen Thielhelm, Daniel Ramsay, Edoardo Boriani, Cyprien Bouvier, Dorian Browne, Alessandro Cavallo, Oscar Eduardo Chacón, Oscar Frame, Kwinten Guilliams, Hideo Kishimoto, Zsolt Kovacs, Jeronimas Krivickas, Antoine Le Moal, Andrea Luzi, Federico Matetich, Liam Morris, Masayoshi Onuki, Angelo Perfido, Konosuke Takeoka, Denovane Victoire.

Michele Olivieri

Foto di Brescia-Amisano, Teatro alla Scala

www.giornaledelladanza.com

© Riproduzione riservata

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