Giornale della Danza La prima testata giornalistica online in Italia di settore
Balletto classico preferito?
Don Quixotte.
Balletto contemporaneo preferito?
La Sagra della Primavera di Pina Baush.
Il Teatro del cuore?
Il Teatro alla Scala di Milano.
Un romanzo da trasformare in un balletto?
Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde.
Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto?
Ghost.
Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito?
Quello del balletto Becoming di Wayne McGregor.
Quale colore associ alla danza?
Rosso passione.
Che profumo ha la danza?
Profuma di tabacco e vaniglia, un po’ dolce e un po’ amaro.
La musica più bella scritta per il balletto?
Quella di Wolfgang Amadeus Mozart usata nel balletto di Jiří Kylián Petite Mort.
Il film di danza imperdibile?
Due vite, una svolta.
Due miti della danza del passato, maschile e femminile?
Michail Baryšnikov e Sylvie Guillem.
Il tuo “passo di danza” preferito?
Double tour en l’air.
Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico?
Nella vita mi sarebbe piaciuto essere come Basilio del Don Chisciotte.
Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica?
Sicuramente Jiří Kylián.
Guardando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
Grazie per avermi fatto vivere un sogno!
Tre parole per descrivere la disciplina della danza?
Disciplina, sacrificio, rispetto.
Come ti vedi oggi allo specchio?
Vedo quel bambino, anzi ragazzino, che guardava Lorella Cuccarini ed Heather Parisi in televisione sognando di ballare, e oggi ringrazio la vita per avermi permesso di calcare i più grandi palcoscenici del mondo, lavorando con i più grandi coreografi e danzando le più belle coreografie classiche e contemporanee.
Michele Olivieri
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