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Jerome Bel al Festival Terreni Creativi Festival direzione Francesca Foscarini

Terreni Creativi Festival, promosso dalla compagnia Kronoteatro, realizzato in collaborazione con il Comune di Albenga, con il sostegno del Ministero della Cultura, della Regione Liguria, della Fondazione De Mari-Cassa di Risparmio di Savona, delle aziende agricole BioVio, RB Plant, Terraalta, Ortofrutticola, Dell’Erba e di Coldiretti, Coop Liguria, Confagricoltura e della Fondazione Gian Maria Oddi e Associazione europea dei festival è arrivato alla tredicesima edizione. Il festival ha ricevuto negli anni riconoscimenti prestigiosi quali il Premio Garrone 2016 Premio speciale della Giuria, “per l’originale ideazione che ha portato il teatro contemporaneo dentro il cuore economico di Albenga – le sue aziende agricole – un modo alternativo di vivere lo spazio teatrale che riscopre nuove forme di convivialità. La Giuria del Premio Garrone, in relazione al notevole valore di questa iniziativa che è riuscita a creare una positiva sinergia fra la comunità produttiva, sociale e politica della città e la proposta artistica, riconosce con profonda convinzione questo modello ideativo e organizzativo quale rara e preziosissima esperienza culturale, nell’ambito delle proposte teatrali italiane, che merita quindi particolare attenzione e sostegno da parte delle istituzioni” e il Premio Rete Critica 2017 come miglior progetto di comunicazione “per l’ironia e la capacità di proiettare il messaggio comunicativo sia nello spazio locale che nazionale declinando il claim su più formati, mantenendo sempre un piede nella terra da coltivare e un altro nei frutti che ne verranno”.  A questi si aggiunge la candidatura ai Premi Ubu 2021, nella sezione miglior curatela artistica.

All’interno della programmazione una personale è dedicata a Francesca Foscarini, inserita nel format caratteristico del festival ingauno, composto da  diversi spettacoli a sera di danza e teatro inframezzati da un aperitivo quasi-cena con prodotti del territorio e musica dal vivo a concludere le serate, ambientate nelle serre dell’entroterra di Albenga. “Terreni Creativi è un luogo dove conoscersi, esprimersi, sperimentare.- afferma Maurizio Sguotti, direttore del festival –  Una piccola riserva protetta dove è facile trovare una comunanza d’intenti e di sensibilità mantenendo la propria identità e diversità. La nostra “tribù” si è creata in questi dodici anni, accogliendo tutti coloro, artisti e pubblico, che avevano voglia di avvicinarsi alla contemporaneità attraverso le arti performative nella ricerca di verità e umanità”

Francesca Foscarini, danzatrice, coreografa e insegnante, lavora come interprete per Yasmeen Godder, Alessandro Sciarroni, Marco D’Agostin, Roberto Castello. Con lo spettacolo “Cantando sulle ossa” vince il premio Mas Danza 2012, con “Grandmother” il Premio Equilibrio per l’interprete nel 2013, nel 2015 è la volta del Premio Positano come “Danzatrice dell’anno sulla scena contemporanea”.

Apre la personale, mercoledì 3 agosto, Vocazione all’asimmetria, (Ortofrutticola, ore 19,15), con Andrea Costanzo Martini. Dice Emmanuel Lèvinas che nel semplice incontro di un uomo con l’altro si gioca l’essenziale, l’assoluto: nella manifestazione, nell’epifania del volto dell’altro scopro che il mondo è mio nella misura in cui posso condividerlo con l’altro. Da questa tensione, da questa impossibilità di sottrarsi all’altro, che il filosofo lituano chiama “asimmetria”, prende origine e si sviluppa questo lavoro di Francesca Foscarini, un duo che si rivela cautamente, in un alternarsi di assoli e momenti insieme, di tempi per mostrarsi e di tempi per incontrarsi, di scoperta di quello che divide e di ricerca di quello che unisce e forma un noi possibile. I due danzatori, nel desiderio di essere con l’altro ma anche nella resistenza ad annullarsi, nell’alternarsi di esserci e non esserci, di essere per sé e essere per gli altri, accompagnano lo spettatore in una visione attiva e partecipata di una continua trasformazione di identità e di ruoli che si manifesta in quel tempo dell’accadere che è il presente, e attraverso lo sguardo, la voce, il farsi e il disfarsi della danza, svela, nasconde, rivela quell’alterità che sempre si cerca, che sempre ci sfugge.

Si prosegue giovedì 4 agosto, alle 19,15 con Ragazzo di vita ideato dalla coreografa con Cosimo Lopalco, vincitore del Bando Maeci Vivere all’Italiana sul Palcoscenico, L’opera esplora in chiave performativa e poetica una tematica cara a Pier Paolo Pasolini, quella della specificità culturale del sottoproletariato romano negli immediati anni del dopoguerra.  L’assolo, interpretato da Giovanfrancesco Giannini, ne esalta la sfrontatezza, la vitalità, l’allegria, la paradossale innocenza, la sensualità, la lingua e lo spensierato coraggio. Prendendo spunto dall’opera del poeta-regista si è andato a definire un linguaggio coreografico in cui il danzatore combina il linguaggio del corpo più quotidiano, fatto di gesti e pose della vita di strada, a quello più astratto e dinamico della danza contemporanea. L’opera si arricchisce della relazione con il pubblico a cui l’interprete continuamente si rivolge in un gioco di sfide,  sguardi, sorrisi, risate, ammiccamenti.

Ultima delle performance che compongono la personale, venerdì 6 agosto (ore 22,30) Punk kill me please! Ideato con Cosimo Lopalco e intepretato da Francesca Foscarini assieme a Beatrice D’Amelio. Punk kill me please nasce dalla fascinazione per il fenomeno culturale del Punk Rock, per gli elementi rivoluzionari della sua estetica e per le domande, ancora oggi aperte, contenute nella sua visione politica. Il lavoro, nella sua drammaturgia volutamente frammentaria e costruita brano dopo brano come in un concerto rock, mette in scena – nello spazio trasfigurato di un’alcova arredata unicamente da due coperte tartan, un giradischi e pochi nastri di carta adesiva che insieme diventano strumenti essenziali e autogovernati della rappresentazione – due corpi femminili soggetti a trasformazioni continue ed iconiche; corpi autogeneranti e onnipotenti, sensuali, buffi, elettrizzati, mostruosi che, condividendo la stessa protesta, rabbia e passione per la vita, si ergono a paladini di ribellione e follia, amore e uguaglianza, e mettono in scena un manifesto vivente di femminismo, coraggio, ironia e libertà.

Sabato 6 agosto la giornata del festival prende il via all’Azienda BIo Vio, alle ore 17, con Jerome Bel Laura Pante, concept di Jérôme Bel, coreografo sostenuto dalla Direction régionale des affaires culturelles d’Ile-de-France, Ministero della Cultura–Francia, con estratti da coreografie di Cristina Rizzo, Xavier LeRoy e Scarlet Yu, Silvia Costa. Frutto di un esperimento nato dalla volontà del coreografo e regista francese Jérôme Bel di impattare il meno possibile sull’ambiente, rinunciando da anni a spostarsi da Parigi e costruendo le sue performance via Skype, Laura Pante mette in luce percorsi e esperienze della biografia personale e artistica della danzatrice e sottolinea il ruolo determinante dell’interprete nel processo creativo.  “Un anno fa per motivi di sostenibilità ambientale, io e i miei collaboratori abbiamo smesso di prendere l’aereo. Invece che viaggiare, ho iniziato a contemplare nuove pratiche coreografiche, come il riallestimento di due produzioni della compagnia, The Show Must Go On e Gala, con cast e assistenti tutti scelti a livello locale. Desideravo continuare su questa strada e iniziare a scrivere partiture di danza per solisti che fossero di per sé eloquenti, in modo da non dover incontrare direttamente gli interpreti. E poi, mentre stavo creando le partiture, il Coronavirus ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo, con grande rapidità. Questo progetto è diventato allora ancora più urgente e necessario, proprio mentre i teatri di tutto il mondo chiudevano, uno dopo l’altro. Inviato lo scorso maggio dal CSS, ho realizzato un esperimento coreografico a distanza con e per la danzatrice italiana Laura Pante”.

Sara Zuccari

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