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La celebrazione dei 100 anni del balletto in Bulgaria e Omaggio a Salvatore Russo per i 60 anni di carriera

Il 29 novembre scorso, il Teatro dell’Opera di Stara Zagora (secondo teatro della Bulgaria in termini di importanza) ha celebrato i “100 anni del balletto in Bulgaria”. Si è trattato di una celebrazione in grande, comprendente la rappresentazione di Coppelia, una mostra di scene e costumi di Salvatore Russo e la presentazione del libro (in italiano) di Flavia Pappacena, Salvatore Russo scenografo e costumista. Il sogno, il percorso, la realtà, edito dal Teatro Nazionale dell’Opera di Stara Zagora, 2024.

Coppelia, con la nuova coreografia di Luigi Martelletta, è stato uno spettacolo spumeggiante ricco di colore e caratterizzato da una notevole bravura degli interpreti, tutti membri della Compagnia del Teatro diretta da Silvia Tomova.

Alla qualità dello spettacolo hanno contribuito scene e costumi disegnati da Salvatore Russo, un nome familiare al pubblico italiano per aver collaborato a lungo con i maggiori teatri tra cui il Teatro dell’Opera di Roma presso il quale è stato anche direttore della Sartoria (1991-1993).

Ne sono stati una suggestiva dimostrazione la mostra dei costumi e il libro, entrambi fortemente voluti da Ognyan Draganov, Sovrintendente e Direttore del Teatro.

Bozzetti e costumi raccolti nella mostra mettono in evidenza la capacità di Salvatore Russo di entrare nel contesto storico in cui si innesta la trama dell’opera e del balletto, esaltando tanto gli elementi estetici quanto quelli drammatici. I suoi costumi sono pensati per riempire la scena con la bellezza dei colori, la finezza degli ornamenti e l’estrema varietà dei disegni. Tutti aspetti che, insieme alla contestualizzazione storica del costume, hanno fatto di Salvatore Russo un intelligente, e prezioso, custode della tradizione.

Da parte sua, il libro di Flavia Pappacena, Salvatore Russo scenografo e costumista. Il sogno, il percorso, la realtà, edito dal Teatro Nazionale dell’Opera di Stara Zagora, è stato pensato come un omaggio del Teatro al Maestro per i suoi sessant’anni di carriera di cui ventotto in Bulgaria.

Nelle sue 160 pagine, il libro di Flavia Pappacena ripercorre la formazione, l’educazione familiare e il suo percorso artistico dal 1962 al 2024 dando grande spazio sia alle opere che ai balletti. Il libro contiene 225 illustrazioni. Tra queste sono molto interessanti quelle che riguardano la danza a partire dal 1962. Oltre a documenti visivi riguardanti spettacoli a Palermo, Catania, Festival di Spoleto, ecc., vi sono ingegnosi costumi e scene originali per balletti inediti di Ugo Dell’Ara, Walter Zappolini, Franca Bartolomei, dati al Teatro dell’Opera di Roma. Ma ci sono anche gli sfarzosi costumi per Schiaccianoci, Zorba il greco ecc. rappresentati presso lo stesso teatro nei primi anni ’90, quando, tra l’altro, Russo era direttore della Sartoria. Questi ultimi sono documentati con foto di ballerini del Teatro dell’Opera dei primi anni ’90 ( Paola Catalani, Alessandra Delle Monache, Raffaele Paganini, Guido Pistoni, Gianni Rosaci, Stefano Teresi, Claudia Zaccari, Angela Zarzaca, ecc.). Tra le immagini più interessanti spiccano i figurini per l’edizione di Excelsior di Ugo Dell’Ara (Accademia Nazionale di Danza, 2008) e quelli per la coreografia di Juan Corelli di Carmina Burana (AND, 1971). Quattro fotografie ricordano alcuni momenti d’oro dell’Accademia, con foto in cui si possono riconoscere Lia Calizza, Daniela Capacci, Beatrice Libonati, Manoela Caracciolo, Clarissa Mucci, ecc.

Molte le immagini di edizioni bulgare di balletti: da Coppelia e Don Chisciotte a La bottega fantastica, di cui sono riportate sia foto in scena sia bozzetti di scenografie e disegni dei raffinati costumi.

 

Il libro:

Amazon.it : 9786190403593

Salvatore Russo scenografo e costumista by Flavia Pappacena: nuovo Brossura (2024) | Piretti Massimiliano

 

 

Salvatore Russo si è formato presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e ha debuttato ancora giovanissimo (1962) come costumista al Teatro dell’Opera di Roma. Ha lavorato presso molti teatri italiani e stranieri – dal Brasile, al Giappone, alla Corea, alla Germania, alla Svizzera, alle più importanti città della Bulgaria – collaborando con registi, coreografi, cantanti lirici e ballerini tra i più prestigiosi della scena internazionale (Cristina Anghelakova, Manfredo Biancardi, Mauro Bolognini, Filippo Crivelli, Frank Dequell, Ghena Dimitrova, Giuseppe Di Stefano, Ognyan Draganov, Renzo Giacchieri, Tito Gobbi, Raina Kabaivanska, Plamen Kartalov, Vesselina Kasarova, Giacomo Manzù, Enrico Stinchelli, Franco Zeffirelli), ma anche con coreografi e ballerini di alto rango (Jean Babilée, Franca Bartolomei, Ugo Dell’Ara, Anton Dolin, Lorca Massine, Zarko Prebil, Attilia Radice, Alberto Testa, Silvia Tomova, Giuseppe Urbani, Micha van Hoecke, Walter Zappolini).

Partendo dalle sue radici familiari, dalla sua educazione e dagli studi svolti a latere della sua formazione scolastica (canto e danza), il libro illustra le prime esperienze di architettura minimalista della scena, influenzate dagli studi presso l’Accademia di Belle Arti, quindi la sperimentazione della “scenografia dipinta” appresa nel suo perfezionamento con la grande Lila De Nobili insieme alla contestualizzazione storica del costume.

Creazioni di scene e costumi per balletti, opere, film, sceneggiati televisivi, sono esaminati da Flavia Pappacena rintracciando le fonti iconografiche che permisero all’Autore di creare un contesto “storicamente corretto” seppur vivificato da libertà creative.

Nell’ampia cronologia che occupa la terza parte del volume, sono elencati anche i premi e i riconoscimenti ricevuti da Salvatore Russo; tra questi: il Premio Gulbenkian (1969), il Premio Positano (1970), il Premio Torre d’Argento (1986), il Premio Internazionale Gino Tani (1991).

 

Sara Zuccari

www.giornaledelladanza.com

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