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La fine è un nuovo inizio nelle “Quattro Stagioni” del Balletto del Sud

Quattro stagioni Balletto del Sud @ (2)

Il 27 e il 28 aprile 2015 presso Cantieri Teatrali Koreja di Lecce, all’interno dell’evento La Settimana della Danza, importante progetto di spettacoli, stage e conferenze nato per diffondere l’arte coreutica nelle scuole e promosso da Balletto Del Sud, assisteremo a Le Quattro Stagioni, una tra le produzioni più contemporanee del repertorio della compagnia, che quest’anno festeggia il 20° anno di attività, realizzata nel 2012 dal direttore artistico Fredy Franzutti, uno tra i coreografi più apprezzati nel panorama nazionale.

L’opera parte dal concetto di stagione come fenomeno climatico in cui è suddiviso l’anno solare (stessa ispirazione del capolavoro musicale di Antonio Vivaldi), per riflettere sulle fasi della vita dell’uomo, sulle differenti stagioni dei sentimenti, reazioni emotive dell’individuo agli eventi che si verificano nella società.

Lo spettacolo, fresco ed originale, si arricchisce dei testi di uno dei più importanti poeti inglesi del Novecento, Wystan Hugh Auden, grande sostenitore dell’inalienabilità della libertà dell’uomo, nell’interpretazione del bravissimo Andrea Sirianni e delle affascinanti scene dipinte da Isabella Ducrot, artista romana sensibile alla contemporaneità astratta, nelle cui opere si trovano accostamenti e reinterpretazioni di trame tessili antiche e moderne, in un linguaggio raffinato e personale.

Accanto alle note di Vivaldi e in contrasto con il suo stile rassicurante e distensivo, troviamo le a-melodie ritmate dello statunitense John Cage, uno dei compositori più interessanti e controversi del nostro secolo, le cui musiche anticonformiste incarnano perfettamente i sentimenti di ansia, inquietudine e turbamento che caratterizzano l’uomo e la società contemporanei.

Nella visione di Franzutti, la primavera rappresenta il rapporto con l’amore, la relazione e l’incontro con l’altro, la nascita e la rinascita di nuovi contatti e interrelazioni; l’estate è invece allegoria dell’immobilità, intesa come inabilità e incapacità di cambiamento e come disinteresse verso l’altro; l’autunno, con la caduta delle foglie e l’arrivo della pioggia ci riporta alla routine delle nostre vite, alla staticità e ripetitività del quotidiano, alla consapevolezza di far parte di una società destinata a deteriorarsi; infine l’inverno racconta la morte, la fine di un rapporto, la perdita di un compagno di viaggio e della persona amata.

La straordinaria vitalità dell’opera sta nelle coreografie sempre innovative, spumeggianti e nei tratti puliti dei movimenti, caratteristiche dello stile della compagnia, ma anche nel concetto che le stagioni e le emozioni non durano per sempre, ma si alternano, ritornano e ci sorprendono in un susseguirsi dinamico e vitale, regalandoci la speranza che la fine in realtà non sia altro che un nuovo inizio.

ORARI & INFO

27 e 28 aprile 2015, ore 21.00

Cantieri Teatrali Koreja
via Guido Dorso 70
Lecce • Italia

Tel: +39.0832.242000

mail: info@teatrokoreja.it

Stefania Napoli
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