Nata all’inizio del Novecento, la danza moderna è figlia del rifiuto. Rifiuto del tutù, delle punte, delle regole rigide del balletto accademico.
Le pioniere — Isadora Duncan, Ruth St. Denis, Martha Graham — non volevano solo cambiare il modo di danzare: volevano cambiare il modo di sentire.
Il corpo moderno si libera ma resta disciplinato. Graham, ad esempio, fonda una tecnica basata sul contraction and release, un linguaggio preciso, codificato, emotivo ma strutturato.
Doris Humphrey lavora con la caduta e la sospensione. L’espressione personale è centrale, ma all’interno di una forma ben riconoscibile.
La danza moderna ha un vocabolario, dei fondatori, delle scuole. Ha una genealogia, quasi una linea di sangue. In breve: la danza moderna è una rivoluzione ordinata.
La danza contemporanea arriva dopo. Non è un singolo movimento, né una singola scuola. È una costellazione, un continuo interrogarsi su cos’è la danza. E, spesso, su cosa non è.
Nasce negli anni ’60-’70 e continua a mutare. Merce Cunningham, uno dei nomi chiave, rompe con la narrativa emotiva della danza moderna e introduce l’idea che movimento e musica possano coesistere senza legami.
Trisha Brown porta la danza nei muri, nelle strade, negli angoli.
Pina Bausch la trasforma in teatro-danza, mescolando gesto, parola, trauma, quotidianità.
La danza contemporanea non ha una tecnica univoca. A volte usa elementi della classica, della moderna, del contact improvisation, dello yoga, persino della street dance.
Può essere verticale o strisciata a terra. Può essere lenta fino all’immobilità, o aggressiva come un atto performativo. Ogni corpo, ogni danzatore, può costruire la propria grammatica. In breve: la danza contemporanea è una domanda aperta.
In conclusione, la differenza tra danza moderna e danza contemporanea risiede principalmente nell’approccio al movimento e alla libertà espressiva.
La danza moderna è caratterizzata da tecniche codificate, movimenti decisi e un forte legame con la gravità.
Al contrario, la danza contemporanea si sviluppa successivamente come evoluzione della moderna, proponendo uno stile più libero, sperimentale e influenzato da molte altre discipline artistiche. Al centro della danza contemporanea vi sono la ricerca personale, l’improvvisazione e l’esplorazione continua del corpo e dello spazio.
Entrambi gli stili hanno contribuito in modo significativo allo sviluppo della danza come forma d’arte, ma si distinguono per la loro visione e modalità di espressione.
Michele Olivieri
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