Mentre la celeberrima compagnia diretta da Janet Eilber si avvicina al suo centenario, continua ad esemplificare il linguaggio di danza senza tempo e unico della sua fondatrice, uno stile che ha influenzato generazioni di artisti e continua ad affascinare il pubblico di tutto il mondo.
Martha Graham è riconosciuta come una forza artistica primordiale del XX secolo, insieme a Pablo Picasso, Virginia Woolf, Igor Stravinsky e Frank Lloyd Wright. La Graham ha ampliato radicalmente il vocabolario della danza, radicandolo in idee sociali, psicologiche e di genere, alterando per sempre la portata della forma d’arte.
Le performance, in scena Sabato 17 febbraio e Domenica 18 febbraio al “Power Center” di Ann Arbor (Michigan), includono un nuovo lavoro intitolato “We The People” coreografato da Jamar Roberts(artista residente dell’Alvin Ailey American Dance Theatre), e musicato da Rhiannon Giddens. Creato e presentato in anteprima nel 2024 fa riferimento e riverbera la storia americana. La sua ineditapartitura arrangiata da Gabe Witcher propone il suono tradizionale della musica folk americana, mentre le coreografie risultano allo stesso tempo un lamento e una protesta per l’America in tempi inquietanti.
Il programma della serata prosegue con il classico “Rodeo” del 1942 di Agnes de Mille; la sua colonna sonora iconica di Aaron Copland è stata riorchestrata offrendo una visione ampliata della storia culturale e dell’influenza degli artisti neri sulla musica e sulle forme di danza americane. “Rodeo” fu rappresentato per la prima volta dal “Ballet Russe de Monte Carlo” il 16 ottobre 1942 alla Metropolitan Opera House di New York City. In quello che è considerato uno dei primi esempi di balletto veramente americano, “Rodeo” mescola l’euforia di un musical di Broadway con le discipline del balletto classico accademico. Rilevante la prima scena che richiede ai danzatori di fingere di cavalcare e lanciare il lazo, mentre ballano solitari e in gruppo interagendo con una Cowgirl impacciata, che cerca la loro approvazione.
A concludere il trittico è presente l’ultimo lavoro integrale coreografato da Martha Graham “Maple Leaf Rag”, presentato per la prima volta nel 1990 al City Center Theatre di New York City. Ilballetto infonde uno sguardo sornione alle debolezze di un coreografo contemporaneo (come la stessa Graham) prendendo gentilmente in giro la difficile situazione dell’artista alle prese con la creazione. Con i costumi dello stilista Calvin Klein e la colonna sonora firmata daScott Joplin, la creazione fu immediatamente una delle preferite dalpubblico della Graham. Una ridicola sbarra a forma di boomerang domina il palco, il sostegno perfetto per i personaggi ribelli che popolano questo balletto. Come invenzioni dell’immaginazione, i ballerini entrano ed escono a piacimento in una parodia sui temi tratti dal repertorio della Graham. “Maple Leaf Rag” è il tributo umoristico e amorevole della “sacerdotessa” della danza moderna americana all’arte della coreografia. È anche un affettuoso tributo alla musica di Scott Joplin, alla sua giovinezza e ai suoi lunghi anni trascorsi al fianco del proprio mentore Louis Horst.
A danzare per la “Martha Graham Dance Company”: Lloyd Knight, Xin Ying, Leslie Andrea Williams, Anne Souder, Laurel Dalley Smith, So Young An, Marzia Memoli, Jacob Larsen, Alessio Crognale-Roberts, Richard Villaverde, James Anthony, Devin Loh, Antonio Leone, Meagan King, Ane Arrieta, Matthew Spangler, Zachary Jeppsen, Amanda Moreira.
Michele Olivieri
Foto: Martha Graham Dance Company
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