La Compagnia MP3 Dance Project diretta da Michele Pogliani, debutta con una nuova creazione in prima nazionale dal titolo Camera Obscura in scena al Teatro Vascello di Roma il 12 e 13 novembre: una pièce tra teatro e danza che Michele Pogliani ha ideato e diretto con la sua nuova compagnia MP3 Dance Project il cui nome ambiguamente richiama sia un algoritmo digitale, sia la sua personale identità. Dopo il successo di Relative calm, spettacolo firmato da Bob Wilson e Lucinda Childs al Parco della Musica di Roma lo scorso giugno, Pogliani si concentra ora su un progetto che svela un nuovo segno coreografico, magnetico, onirico e sospeso.
Già coreografo di fama e interprete di punta dell’ensemble di Childs che ha segnato la storia della danza recente, Michele Pogliani torna in scena per questo lavoro che lo vede protagonista insieme ad altri tre interpreti – Agnese Trippa, Giovanni Marino, Riccardo Ciarpella – selezionati dall’ensemble che è stato recentemente riconosciuto Organismo di Produzione della Danza dal Ministero della Cultura – Direzione Generale Spettacolo.
Camera Obscura, dal tratto decisamente autobiografico, nasce come indagine sulla memoria, le sue derive, le posture e i posizionamenti che impone al corpo. Liberamente tratto da La camera chiara di Roland Barthes, la scena è una stanza (quasi) vuota, abitata da quattro personaggi: il soggetto, l’osservatore e il fotografo a cui qui si aggiunge il regista – protagonista che proietta la sua interiorità nello spazio e sui tre personaggi.
La mente del protagonista ricorda, desidera e sogna creando una sovrapposizione di immagini che ridisegna di continuo il confine tra pensiero e verità. La stanza semivuota non ha pareti concrete né vie d’uscita di alcun tipo, rappresenta un luogo indefinito, una realtà sospesa visibile allo spettatore attraverso un velo sottile che scompare, scherma, filtra ricoprendo lo spazio scenico di immagini in continuo sviluppo. La luce artificiale abita la Camera in ogni momento: ne disegna con intensità i confini e la trasforma dall’interno.
“Nel secolo delle immagini dai dagherrotipi ai gigapixel – dichiara il coreografo – si è consolidata la convinzione che la fotografa e il cinema siano le forme d’arte che più fedelmente riproducono la realtà. In bilico tra VR e NFT ora si pensa che con la tecnologia digitale si possa creare una nuova oggettiva realtà. Contro questa convinzione già Roland Barthes ne La chambre claire ci aveva messo in guardia: anche nella più fedele rappresentazione fotografica vi è una oscura interiorità misteriosa ed impenetrabile”.
A questo gioco di riflessione tra immagine reale e interiorità misteriosa si ispira “Camera Obscura”: alla prima illusione di trovarsi di fronte a un film segue invece lo sprofondamento verso uno luogo abitato realmente dai corpi dei performers, lì a evocare ricordi ed emozioni. Come nei quadri di Edward Hopper in un tempo sospeso e nello spazio definito di una camera si concretizzano storie di solitudine e di intime e personali sofferenze.
Presentato in anteprima al 47° Cantiere Internazionale d’arte di Montepulciano in luglio, dopo Roma, lo spettacolo prevede repliche martedì 15 novembre al Teatro Kismet di Bari all’interno della rassegna ESPLORARE 2022 e sabato 19 novembre al Teatro Eduardo de Filippo di Arzano (NA).
Sara Zuccari