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My Fair Lady , un evergreen nel solco del romanticismo

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Da sempre considerato un “classico” My Fair Lady è una commedia musicale, composta da Frederick Loewe e nata dalla penna di Alan Joy Lerner, in una magica e sentimentale fusione tra le musiche, la sceneggiatura e le coinvolgenti coreografie che ne fecero uno dei musical più amati e storici del grande schermo anche grazie alla dolcissima interpretazione di Audrey Hepburn.

La scintillante e spumeggiante edizione, a cura della In Scena – Compagnia Corrado Abbati, composta da un cast di ballerini-cantanti-attori di provato “mestiere” è il risultato di una produzione esclusiva e per lo più inedita consigliabile al vasto pubblico, anche a coloro che non conoscono la trama di questa commedia musicale tratta dall’opera Pigmalione di George Bernard Shaw.

L’adattamento di Corrado Abbati è risultato vivace, fresco e con la giusta dose di malizia che si confà ad una carrellata di siparietti dal sapore cabarettistico d’antan in una costruzione giocosa tra orecchiabili melodie incastonate nelle pratiche scenografie realizzate da Stefano Maccarini, nei ricchi costumi disegnati da Artemio Cabassi e dall’attenta direzione musicale di Marco Fiorini.

Il professor Higgins, scommette con l’amico Pickering di riuscire a trasformare la sgraziata e povera fioraia Eliza Doolittle in una gran dama d’alta classe, entro sei mesi. Dopo vari logoranti tentativi ed un fallimento avvenuto all’Ippodromo dinanzi a tutti i signori più illustri, Eliza viene apprezzata per i modi e l’eleganza tipica dell’aristocrazia britannica. Concluso l’esperimento la fioraia dovrebbe far rientro al suo rango sociale, ma i cambiamenti avvenuti e l’innamoramento nei confronti del signor Higgins, fanno sì che Eliza decida di rimanere in casa del professore. Una volta rifiutata da quest’ultimo scappa disperata, e solo allora il professore si rende conto della sua importanza. Dopo un brevissimo periodo di separazione i due torneranno finalmente a riabbracciarsi in un rapporto d’incantata trepidazione e il lieto fine arriverà puntuale con un riparatore e appassionato bacio d’Amore…

Dal film al palcoscenico, abbiamo ritrovato le divertenti avventure dei protagonisti, con le canzoni eseguite rigorosamente dal vivo e dalle tipiche e armoniose coreografie degli anni d’oro del cinema musicale americano a cura di Giada Bardelli: un perfetto connubio che il festoso pubblico del Teatro Cagnoni di Vigevano ha reso trionfale.

Corrado Abbati, da consumato attore e regista qual è (presente sulle scene italiane da più di 25 anni), ha mantenuto intatta la memoria della “commedia musicale italiana”, riuscendo sempre a contraddistinguersi per la varietà e la qualità degli allestimenti, svolgendo con intelligenza un valido apporto alla crescita del teatro musicale nostrano, sapendo dosare e miscelare con cura ogni ingrediente e realizzando, in questa felice occasione, una “soffice, colorata e variegata torta” condita dal gusto per la danza, la recitazione, il canto e l’interpretazione… Si è percepita, a tratti, la voglia da parte del pubblico di tuffarsi sul palcoscenico per stare al fianco dei protagonisti in quanto la tristezza è qui bandita, ritrovando tutto ciò che ci si può aspettare dal genere musicale di stampo romantico: scorrevolezza, fluidità, allegria, balli, ironia, ricostruzioni storiche, musiche… sicuramente My Fair Lady non invecchierà mai, rimanendo un sempreverde del genere, con l’inalterata freschezza anche dopo anni di visioni, riportando in auge l’incanto per “una favola senza tempo con un lieto… e vissero tutti felici e contenti”.

 

Michele Olivieri

 

www.giornaledelladanza.com

 

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