Appuntamento newyorkese nella capitale l’8 marzo, alla sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica: alle 21 andrà in scena il New York City Ballet con il Tributo a Jerome Robbins e ovviamente a George Balanchine, del cui repertorio la compagnia è custode.
In scena i principals e i ballerini (tra gli annunciati: Ashley Bouder, Joaquin De Luz, Gonzalo Garcia, Emilie Gerrity, Joseph Gordon, Georgina Pazcoguin, Amar Ramasar, Andrew Veyette, Sebastiani Villarini-Velez, Indiana Woodward e Tiler Peck) di una delle maggiori compagnie internazionali, nota per la tecnica perfetta, la musicalità precisa e la raffinatezza delle interpretazioni; qualità, tecniche e interpretative, messe in risalto dalla scelta dei pezzi, che insieme ai grandi classici balanchiniani combinano le atmosfere moderne e cinematografiche di Robbins.
Noto al grande pubblico per West Side Story, ma attivo anche per i palcoscenici di Broadway, Robbins ha creato numerose coreografie per il New York City Ballet, che diresse dopo Balanchine e del quale continuò l’opera, iniziata attraverso un neoclassicismo dettato anche dalla musica, e che prosegue seguendo le atmosfere jazz (come già fatto da Balanchine) e inserendo atmosfere più dinamiche tipiche della città che non dorme mai, senza dimenticare il romanticismo e le atmosfere notturne più classiche.
E non a caso ricordiamo il contributo di Robbins, dato che il programma annunciato prevede anche In the night, composto sui Notturni di Chopin, una coreografia inquieta e drammatica nonostante la dolcezza apparente dell’atmosfera notturna, fatta immagine reale nell’intersecarsi delle coppie in scena.
All’opposto, ma con la stessa firma di coreografo, Interplay, creazione del 1945, ma ancora in grado di catturare il pubblico, strizzando l’occhio alle convenzioni che volevano tenere separati il balletto e la danza più popolare e che invece qui non solo si fondono tra loro (in movimenti più contemporanei ma pur sempre danzati sulle punte, ad esempio), ma anche con un ritmo swing divertente e umoristico, mentre i ballerini sperimentano formazioni diverse e sorprendenti.
Ancora Chopin infine per il terzo dei balletti annunciati, Other dances, un omaggio sia a Chopin (ispiratore anche di Dances at a Gathering, ad esempio) sia alla tecnica classica; non a caso il passo a due fu creato pensando a Baryshnikov e Natalia Makarova, per mettere in luce la loro abilità tecnica, e interpretativa. Ma non solo, la coreografia è anche una splendida combinazione di danza classica e ritmi popolari, come il valzer e la mazurka, ritmi ovviamente non inventati da Chopin, ma da lui resi più eterei e sofisticati, specie nel caso della mazurka.
Una serata magica, tra la grande tradizione neoclassica di origine europea e la tradizione americana, che fonde energia e multietnicità con le regole del balletto più elegante. Ed eleganti e raffinati sono anche i ballerini, una serata che si trasforma in un incanto per gli occhi.
ORARI&INFO:
Tributo a Jerome Robbins – New York City Ballet
In collaborazione con Daniele Cipriani Entertainment
8 marzo, ore 21.00
Sala Santa Cecilia – Auditorium Parco della Musica
Viale P. de Coubertin 30, Roma
Greta Pieropan
Foto: New York City Ballet photographers